Cristianesimo in Iraq: differenze tra le versioni
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I cristiani dell'[[Iraq]] sono considerati una delle più antiche comunità di credenti in [[Cristo]] presenti continuativamente in un paese del mondo. La stragrande maggioranza fanno parte dei [[popoli indigeni]] orientali di [[lingua aramaica]], discendenti dalle antiche comunità etniche assire della [[Mesopotamia]]; tuttavia, vi è anche una piccola comunità di [[armeni]], così come esiste un piccolo numero di [[curdi]], [[arabi]] e [[turcomanni]] cristiani.
In Iraq, i cristiani erano circa 1.500.000 nel 2003, che rappresentano poco più del 6% della popolazione del paese, in calo rispetto al 12% del 1947, con una popolazione di 4,7 milioni di persone. Sono stati contati oltre 1,4 milioni di cristiani nel 1987, ovvero l'8% del popolazione<ref>http://www.irinnews.org/report.aspx?reportid=61897</ref>. Dopo la [[guerra d'Iraq]], è stato stimato che il numero dei cristiani in sia sceso a fino ad un numero di 450.000 nel 2013<ref>{{
I cristiani vivono principalmente a [[Baghdad]], [[Bassora]], [[Arbil]] e [[Kirkuk]] e nelle città assire ed in regioni come la piana di Ninive, nel nord<ref name=history>{{
I cristiani in Iraq non sono autorizzati a fare [[proselitismo]], soprattutto tra i musulmani. I fedeli dell'[[Islam]] che cambiano la loro fede con il cristianesimo sono soggetti ad una forte pressione sociale ed ufficiale, che può portare anche alla [[pena di morte]]. Tuttavia, ci sono casi in cui un musulmano adotterà la fede cristiana in segreto, dichiarando la sua [[apostasia]]. In effetti, essi sono cristiani praticanti, ma giuridicamente musulmani; in tal modo, le statistiche dei cristiani iracheni non include i musulmani convertiti al cristianesimo..
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