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== Cenni storici ==
La cappella occupa lo spazio che a partire dal V secolo occupava la cappella di San Pietro, facente parte dell'antica cattedrale di Santa Stefania.<ref name=Alcoy>{{Cita|Alcoy}}</ref>
 
Le prime informazioni sulla cappella Minutolo posta all'angolo destro del [[presbiterio]] del nuovo duomo si hanno invece a partire dal 1301,<ref name="-Lucherini">{{cita web|url=http://rm.univr.it/biblioteca/scaffale/Download/Autori_L/RM-Lucherini-Chronicon.pdf|titolo=Il Chronicon di Santa Maria del Principio (1313 ca.) e la messa in scena della liturgia nel cuore della Cattedrale di Napoli|accesso=18 aprile 2015}}</ref> anno a cui risale il sepolcro di [[Filippo Minutolo]], sulla parete destra, mentre alla metà dello stesso secolo risale il sarcofago di Orso Minutolo (o Urso) sulla parete sinistra. In questo periodo la cappella però continuò ad esser dedicata a San Pietro, al quale fu aggiunta sant'Anastasia nella denominazione ufficiale a partire dal 1389.<ref name=Alcoy/> Tuttavia per affidare il patronato della stessa cappella alla famiglia dei [[Capece (famiglia)|Capece Minutolo]], che ancora oggi ne detiene la podestà, come ricorda la scritta marmorea gotico-latina sul pavimento che ne anticipa l'ingresso, delimitando dunque lo spazio privato della cappella rispetto al resto dell'edificio religioso appartenente alla curia arcivescovile, si deve aspettare il 1402,<ref name="-Lucherini" /> con l'arcivescovo [[Enrico Minutolo]] che chiese e ottenne i permessi per un ampliamento dello spazio della cappella con la costruzione della tribuna, dove sarà poi collocato nel 1405 il suo stesso monumento funebre.<ref name="-treccani">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-minutolo_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Dizionario biografico Treccani: Enrico Minutolo|accesso=18 aprile 2015}}</ref>
 
La cappella, chiusa generalmente al pubblico, viene aperta solo di rado o per celebrare i matrimoni di famiglia Minutolo; in tale occasione viene aperto anche il portale d'ingresso di destra del duomo, in linea con la cappella.
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L'interno vede in prevalenza uno stile gotico seppur con un'impronta d'avanguardia verso modi nuovi, riscontrabile soprattutto nei colori ed in alcuni particolari dei monumenti funebri. La cappella è di forma rettangolare divisa in due campate con volte a crociera. Il pavimento a [[mosaico]] con figure di animali risale alla fine del XIII secolo. Nel 1402 vi fu aggiunta invece la [[tribuna]] su cui è stato collocato il monumento funebre ad Enrico Minutolo, chiesto volutamente più grande rispetto agli altri due sarcofagi laterali per esaltare la propria figura.
 
Il trittico sulla parete di sinistra è invece opera di [[Paolo di Giovanni Fei]]<ref name="T211" /> su committenza di Enrico Minutolo, usato dallo stesso per celebrare messa e poi donato alla cappella di famiglia dopo la sua morte. L'opera, collocabile intorno alla fine del Trecento, rappresenta nella tavola centrale la scena sella ''Crocefissione'' in una composizione che anticipa nei tempi l'impostazione della ''[[Crocefissione (Masaccio)|Crocefissione]]'' del [[Masaccio]] al [[Museo di Capodimonte]]. Ai piedi del [[Cristo]], in grembo al [[Padre Eterno]] e contornati entrambi da un'aureola circondata a sua volta da angeli, sono le figure, da sinistra, della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], della [[Maddalena]], raffigurata in ginocchio di spalle, e [[Maria di Cleofa]]. Nei due sportelli laterali sono poste le figure dei santi ''Giovanni Battista e Ludovico di Tolosa'', a destra, e ''Anastasia e Niccolò Pellegrino'' a sinistra; entrambe le composizioni vedono sopra le figure dei santi due tondi nei quali sono raffigurati due profeti. Nelle cuspidi del trittico, infine, sono il ''Redentore'' nel mezzo, la ''Madonna'' a destra e l<nowiki>'</nowiki>''Angelo dell'Annunciazione'' a sinistra.
 
=== ''Monumenti funebri ai Minutolo'' ===
[[File:Cappella minutolo, marmorari romani, sepolcro del cardinale arrigo minutolo, 1402-1405 ca. 01.JPG|thumb|Fascia superiore del ''monumento funebre a Enrico Minutolo''|sinistra]]
Sulla parete frontale della cappella è collocato il monumentale ''sepolcro del cardinale Enrico Minutolo'', di fattura romana dei primi anni del Quattrocento.<ref name="T211" /> Il monumento vede il sarcofago con le spoglie del defunto cardinale, morto a Bologna nel 1412, scoperto da due angeli alati alzanti la tenda e sorretto da due colonne a spirale e due statue dipinte a tempera con l'uovo rappresentanti la ''Carità'' a destra e la ''Pazienza'' a sinistra.<ref name="-Lucherini" /> La fascia frontale del sarcofago è decorata con grandi mezzorilievi, sempre colorati a tempera, che vedono al centro la scena della ''Natività'', a destra i santi ''Pietro'' e ''Gennaro'', ed a sinistra ''sant'Anastasia'' e ''san Girolamo'', entrambi questi ultimi con le rispettive mani sul capo del cardinale Enrico Minutolo, raffigurato in ginocchio tra i due santi adorno di oreficerie. Sotto queste scene, di dimensioni più ridotte ma sempre colorate a tempera, bassorilievi raffiguranti al centro la ''Madonna col Bambino'' ed ai lati (sei per parte) i ''Dodici apostoli''. Fa da cornice al sarcofago il baldacchino gotico con grandi colonne a spirale decorate, sorrette queste da quattro leoni, che tirminano con colonne semplici su cui sono scolpite a bassorilievo figure di ''Santi'', ai cui vertici sono poi le sculture dell<nowiki>'</nowiki>''Annunciata'' (a destra) e di un ''Angelo'' (a sinistra). Sulle facciate laterali del sepolcro, così come sul timpano del baldacchino, al di sopra del ''Cristo in croce'' e sotto la scultura del ''Cristo benedicente'', a sua volta sotto quella della ''Madonna col Bambino'' posta sul vertice più alto, è lo stemma della famiglia Minutolo: il leone rampante in bianco e argento su scudo rosso.
[[File:Cappella minutolo, ignoto napoletano, affreschi del 1410 ca. 05.JPG|thumb|Sulla destra in fondo, scorcio del ''sarcofago di Filippo Minutolo'']]

Sulle pareti laterali, a destra è il trecentesco ''sepolcro del cardinale Filippo Minutolo'', arcivescovo di Napoli morto nel 1301, attribuito ad un seguace di [[Arnolfo di Cambio]], forse [[Pietro di Oderisio]], caratterizzato da figure prese in prestito dall'arte bizantina e dal fatto che nel sepolcro è ambientata una parte della quinta novella della seconda giornata del ''[[Decameron]]'' di [[Giovanni Boccaccio]], il quale aveva soggiornato a lungo a Napoli.<ref name=T211/> A sinistra invece è il ''sarcofago di Orso Minutolo'', arcivescovo di Salerno, databile al 1330 circa.<ref name=T211/>
 
=== Affreschi della cappella ===
Sulle pareti laterali delle due campate sono disposti in due registri [[Affresco|affreschi]] di epoche diverse. Entrambi i registri sono a loro volta divisi in due parti da affreschi con motivi cosmateschi, dove nella fascia orizzontale più bassa sono affrescati ''cavalieri della famiglia Minutolo tra monaci'' databili alla prima metà del Trecento mentre nelle tre fasce superiori sono i resti di ''Storie apostoliche'' databili al Quattrocento.<ref name=Electa>{{Cita|Electa}}</ref>
Sulle pareti sono [[Affresco|affreschi]] di epoche diverse. Le pareti laterali presentano ''Storie apostoliche'' nelle fasce superiori e ''cavalieri della famiglia Minutolo'' in quelle inferiori, quest'ultimi databili alla prima metà del XIV secolo. Nella parete sinistra sono collocate una ''Maddalena'' del Trecento di autore ignoto e le ''Storie dei santi Pietro e Paolo'' e ''di altri santi'' eseguite tra il 1285 e il 1290 da [[Montano d'Arezzo]]. Nella parete destra, quella più deteriorata dell'ambiente, sono invece figure di ''Santi'' ancora del d'Arezzo e un ''San Nicola'' di ignoto napoletano sempre del XIV secolo.<ref name="T211" />
 
Le scene delle storie apostoliche che sono ancora leggibili lungo la parete sinistra sono: nella prima campata, una ''Crocifissione'' entro una nicchia che si apre sulla seconda fascia del primo registro e l'episodio del ''Quo vadis Domine?'' nel registro superiore; nella seconda campata, la ''Missione di santo Stefano'', la ''Lapidazione di santo Stefano'', una ''Maddalena'' e la ''Crocifissione di san Pietro'' nel registro inferiore, mentre in quello superiore è l<nowiki>'</nowiki>''Incontro tra san Pietro e san Paolo'', tutti questi cicli ad esclusione della ''Maddalena'', che è di ignoto del Trecento, sono stati eseguiti tra il 1285 e il 1290 da [[Montano d'Arezzo]].<ref name=Electa/>
 
Nella parete destra, quella più deteriorata dell'ambiente, le scene del registro superiore di entrambe le campate sono quasi del tutto scomparse; nel registro inferiore invece restano solo poche figure di ''Santi'' ancora del d'Arezzo, un'ancora leggibile ''Martirio di san Filippo'' nella prima campata e un ''San Nicola'' di ignoto napoletano sempre del XIV secolo.<ref name=T211/><ref name=Electa/>
 
Altre tracce di affreschi del d'Arezzo sono nella volta, con figure dei ''Dottori della chiesa'' nella prima campata e di ''Santi'' nella seconda. Nella controfacciata sono invece frammenti di cicli raffiguranti la scena della ''Caduta di Simon Mago'' di ignoto napoletano dei primi del Quattrocento.<ref name=Electa/>
 
La tribuna vede cicli risalenti sempre al Quattrocento con le ''Storie della Passione di Cristo'' di ignoto autore che decorano la parete frontale, una ''Madonna col Bambino con le sante Caterina e Anastasia'' sopra al ''monumento a Orso Minutolo'' nella parete sinistra, e ridotti frammenti con ''volti vari'' sopra il ''monumento a Filippo Minutolo'' nella parete destra.<ref name=Alcoy/> Le scene della parete principale sono rimaste quasi del tutto intatte e pertanto costituiscono il più importante ciclo dell'intera cappella. Le storie sono otto e sono incorniciate ai lati del grande ''monumento funebre a Enrico Minutolo'' con quattro scene per lato. La lettura delle stesse avviene da sinistra a destra e dall'alto verso il basso; queste sono: l'<nowiki/>''Ultima cena'', l'<nowiki/>''Orazione nell'orto'', la ''Cattura'', l'<nowiki/>''Ecce Homo'', la ''Flagellazione'', l'''Andata al calvario'', la ''Crocifissione'' e la ''Resurrezione''.<ref name=Alcoy/>
Altre tracce di affreschi del d'Arezzo sono nella volta, con figure dei ''Dottori della chiesa'' nella prima campata e di ''Santi'' nella seconda. Nella controfacciata sono invece cicli di ignoto napoletano dei primi del Quattrocento.
 
La tribuna vede cicli risalenti sempre al Quattrocento con le ''Storie della Passione di Cristo'' di ignoto autore che decorano la parete frontale, una ''Madonna col Bambino con le sante Caterina e Anastasia'' sopra al ''monumento a Orso Minutolo'' nella parete sinistra, e ridotti frammenti con ''volti vari'' sopra il ''monumento a Filippo Minutolo'' nella parete destra. Le scene della parete principale sono rimaste quasi del tutto intatte e pertanto costituiscono il più importante ciclo dell'intera cappella. Le storie sono otto e sono incorniciate ai lati del grande ''monumento funebre a Enrico Minutolo'' con quattro scene per lato. La lettura delle stesse avviene da sinistra a destra e dall'alto verso il basso; queste sono: l'<nowiki/>''Ultima cena'', l'<nowiki/>''Orazione nell'orto'', la ''Cattura'', l'<nowiki/>''Ecce Homo'', la ''Flagellazione'', l'''Andata al calvario'', la ''Crocifissione'' e la ''Resurrezione''.
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Bibliografia|Touring Club Italiano, 2008|Touring Club Italiano, ''Guida d'Italia - Napoli e dintorni'', Milano, [[Touring Club Italiano|Touring Club Editore]], 2008, ISBN 978-88-365-3893-5.}}
{{Bibliografia|Alcoy|S. Paone, ''La cappella gentilizia dei Minutolo nel Duomo di Napoli al tempo del cardinale Enrico. Persistenze trecentesche nelle Storie della Passione'' - estratto da ''Contextos 1200 i 1400 - Art de Catalunya i art de l'Europa meridional en dos canvis de segle'', Barcellona, Rosa Alcoy ed., 2012, pp. 155-173, ISBN 978-84-695-3338-3.}}
{{Bibliografia|Electa|S. Paone, ''La cappella Minutolo nel Duomo di Napoli. Le Storie apostoliche e i miti di fondazione dell’episcopio'' estratto da ''Medioevo: immagine e memoria'', Milano, Università degli Studi di Parma e Mondadori Electa S.p.A., 2009, pp. 423-435, {{NoISBN}}}}
 
== Voci correlate ==