L'Histoire d'un Pierrot: differenze tra le versioni

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Passano sei anni: Pierrot, rovinato ed in miseria, è tornato nella sua città, dove ora si trova ridotto a chiedere la carità per strada, ma tutti lo evitano. Solo Pochinet, che adesso gestisce un'osteria, gli è ancora amico e si adopera affinché egli possa ritornare con la moglie e rivedere il figlio che non ha mai conosciuto. Ma Louisette, che ha dovuto crescere da sola il bambino con difficoltà, non vuole più saperne di lui. Pochinet insiste e si rivolge al bambino spiegandogli chi è Pierrot. Sarà il bimbo a condurre per mano il pentito Pierrot sino a Louisette, che a quel punto lo perdonerà e lo accoglierà di nuovo in casa.
[[File:Histoirepierrot ghione+bertini.jpg|thumb|left|Amedeo Ciaffi e Francesca Bertini con il costume di Pierrot in una inquadratura del film di Negroni]][[File:Histoirepierrot ballo.jpg|thumb|left|upright=1.2|left|Scena della festa danzante]]
==Produzione==
''L'Histoire d'un Pierrot'', titolo francese di un film tutto italiano, è tratto da una pantomima di Fernand Beissier, musicata da Mario Costa. Si trattò di «uno dei primissimi tentativi di sonoro ai tempi del muto» in quanto il film veniva distribuito con uno spartito per pianoforte nel quale era indicato un sincronismo tra azione sullo schermo ed accompagnamento musicale<ref name=biane>Umberto Barbaro, articolo sul film in ''Bianco e nero'', n. 1, gennaio 1937.</ref>. Per la sua realizzazione si costituì appositamente la ''Italica Ars'' che ne affidò la produzione alla ''[[Celio Film]]''<ref name=prolo>Prolo, cit. in bibliografia, p.58 e 108.</ref>, società romana fondata nel 1912 da Negroni con altri soci, che ne curò anche la distribuzione. L' anno di produzione è il 1914 quando la ''Celio'' era già stata rilevata dalla ''[[Cines]]'', diventandone una filiale<ref>Bernardini, cit. in bibliografia, p.179</ref>.