Carrè (Italia): differenze tra le versioni
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Il territorio di Carrè, fin dai primi decenni del XII secolo, fu feudo della famiglia [[Capra (famiglia)|Capra]] (o ''Capella''), spesso in lotta con i vicini signori di [[Piovene Rocchette|Piovene]] e di [[Thiene]] per il controllo della zona. I Capra mantennero questo feudo, salvo poche parentesi (sotto [[Ezzelino III da Romano|Ezzelino III]] dal 1236 al 1259 e sotto gli [[Scaligeri]] dal 1344 al 1363) fino ai tempi della Serenissima.
Alcuni documenti ecclesiastici del 1030-38 attestano l'esistenza di un castello situato sulla collina sovrastante il paese, castello che nel 1165 venne distrutto e successivamente ricostruito; nel 1348 venne gravemente danneggiato da un violento terremoto, ma
Carrè fu comune rurale fin dalla II metà del secolo XIII e, dopo la caduta degli Ezzelini, ebbe un proprio statuto, proclamato il 25 gennaio 1272 da Uberto, figlio di Caprello da Carrè, indubbiamente uno della nobile famiglia dei Capra. L'interessante documento fissava i termini del rapporto con il feudatario e dava precise norme sulla vita agricola locale<ref>Antonio Brazzale, ''Dalle Bregonze al Summano …", ''op. cit.'', p. 11</ref>.
Lo statuto citava espressamente
Il castello rimase gentilizio anche successivamente; il Comune non vi ebbe mai giurisdizione e lo conferma il fatto che nel secolo XVI le "vicinie" si radunarono in luoghi diversi.
Non è noto quando e perché il castello di Carrè sia andato in rovina, ma è certo che ciò accadde piuttosto tardi, presumibilmente nel secolo XVII; esso passò indenne il periodo delle ritorsioni padovane successive al passaggio di Vicenza in mano degli Scaligeri, nel secondo decennio del Trecento, e fu risparmiato anche dalle distruzioni messe in opera da [[Bartolomeo d'Alviano]] durante la [[guerra della Lega di Cambrai]] nel 1514<ref>Il che è indirettamente confermato da un privilegio del 25 marzo 1552 con il quale il doge Francesco Donato ordinava "''Ut in posterum ipsa villa de Carrade cum castro et universo territorio Comitatus Carrade nuncupatur''"</ref>. Alla fine del Cinquecento [[Filippo Pigafetta]] annotava che "l'Astico... bagna le radici de' monti... et prima di Carrè nella cima del quale s'alza il castello degli Conti Capra (cognominati etiandio Carradii per quella giurisditione) ... ". Visitando il luogo nei primi anni dell'Ottocento, il [[Gaetano Maccà|Maccà]]<ref>Gaetano Maccà, ''Storia del territorio vicentino'', XI, parte II, p. 141</ref> affermava che "ivi adunque esistono alcuni avanzi delle sue mura, e sono di pietre del monte di Carrè. Osservai un pezzo lungo di esse mura, il quale è grosso piedi sei, e onice cinque"<ref>A. Canova e G. Mantese, ‘'I castelli medievali ...'’, p. 218</ref>.
Nel 1337, durante la dominazione [[scaligeri|scaligera]], il territorio di Carrè fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al [[Storia del territorio vicentino#I Vicariati civili|Vicariato civile]] di [[Thiene]] e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo<ref>{{Cita| Canova, 1979|p. 25}}</ref>.
=== Età moderna ===
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=== Architetture civili ===
* '''Castello di Carrè'''
:L'edificio attuale è stato costruito sul rudere dell'antico castello
* '''Villa Capra Filippi'''
:Dopo il passaggio del vicentino sotto la Serenissima, la famiglia Capra abbandonò il castello e trasferì la propria residenza in pianura. La dimora nobiliare venne costruita tra il 1444 e il 1446, come attestano i "millesimi" scolpiti sulla targa affissa in alto vicino al portone, nel portico del corpo padronale. A partire dalla metà del secolo XVI la villa assunse particolare importanza, in quanto le proprietà in Carrè dei conti Capra vennero elevate a contea nel 1552 e nel 1648 il conte Odorico Capra ottenne il titolo di marchese dall'Imperatore Ferdinando III. Intorno al 1860 la villa venne acquisita dalla famiglia Filippi.
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