Squarzi: differenze tra le versioni
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Un tratto di contrà Santi Apostoli fu chiamata per un certo periodo di tempo anche "contrà dei Signori Squarzi", dal nome della famiglia che aveva il palazzo nella piazzetta alla fine della strada<ref name = GApostoli >{{cita|Giarolli, 1955|p. 62}}</ref>.
Antica casata vicentina, suddivisa in due rami discendenti dal medesimo ceppo. [[Giambattista Pagliarino]] la cita nella sua opera del 1663: "''Squarza, famiglia antica della nostra Città, nobile, ricca et ornata di eccellenti uomini. Ho ritrovato che nel 1350 sono stati Bonaventura et Dominico fratelli, et figliuoli del quondam Giovanni Squarcio, dal quale questa famiglia prese il nome di Squarzi; vi è anco stato Gio. Pietro de Squarzi ottimo cittadino et eccellente causidico<ref>Nel diritto romano e medievale, figura attoriale che rappresentava in giudizio una delle parti, senza essere un avvocato</ref> figliolo del quondam Domenico quondam Giovanni de Squarzi …''"<ref>''Croniche di Vicenza di Battista Pagliarino, scritte dal principio di questa città, sino al tempo, ch'ella si diede sotto al serenissimo dominio veneto 1404. Diuise in libri sei''. Date in luce da Giorgio Giacomo Alcaini. In Vicenza, appresso Giacomo Amadio, stampator della città, 1663</ref>.
Da un atto notarile del 1467 risulta che Giampietro e Domenico Squarzi erano in solido proprietari del mulino a quattro ruote di Debba, il più importante della zona, per il quale ricevevano un canone dai mugnai del posto. Nel 1508 Giampietro Squarzi per ricavare 210 ducati d'oro da destinare alla dote della sorella Paola, cedette il diretto dominio della posta di [[Debba]], insieme ai diritti delle terre e dei campi di cui era proprietario in zona di Longara<ref>{{cita|Porte di Debba, 2018|pp. 40-45}}</ref>.
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