Squarzi: differenze tra le versioni

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Nella chiesa parrocchiale di San Michele degli Eremitani - che si trovava nell'omonimo quartiere del centro storico e fu demolita nell'Ottocento - sull'altare di Santa Monica, di patronato Squarzi, era posta una [[pala d'altare]] raffigurante la ''Madonna ed il Bambino tra i Santi Andrea, Monica, Orsola e Sigismondo'', con raffinati accordi di colore, opera di fine Quattrocento del pittore [[Bartolomeo Montagna]], a suo tempo commissionata dalla famiglia Squarzi, ora nella [[Pinacoteca di Brera]]<ref>{{cita|Porte di Debba, 2018|p. 47}}</ref>. Di fronte a quest'altare Giampietro Squarzi dispose di essere sepolto<ref>Francesco Bianchi, ''Ospedali e politiche assistenziali a Vicenza nel Quattrocento'', University Press, Firenze, 2014, pp. 646-47 ([http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/Bianchi_Ospedali.pdf pdf])</ref>.
 
In località Santa Croce Bigolina, nella zona di Lòngara, la famiglia aveva la villa di campagna. Costruita nel 1677 rappresenta uno dei primi esempi di architettura [[Vincenzo Scamozzi|scamozziana]]; l'ampliamento del Settecento è attribuito a [[Carlo Borella]] e contiene affreschi di [[Costantino Pasqualotto]]. Nel Novecento l'edificio fu adibito ad asilo nido e scuola per l'infanzia. L'annessa cappella gentilizia fu eretta nel 1669.
 
Da un atto notarile del 1467 risulta che Giampietro e Domenico Squarzi erano in solido proprietari del mulino a quattro ruote di [[Debba]], il più importante della zona, per il quale ricevevano un canone dai mugnai del posto. Nel 1508 Giampietro Squarzi per ricavare 210 ducati d'oro da destinare alla dote della sorella Paola, cedette il diretto dominio della posta molitoria<ref>La "posta molitoria" è il luogo fisico e giuridico in cui è ubicato un mulino; può essere riferita ad una o più ruote</ref> di Debba, insieme ai diritti delle terre e dei campi di cui era proprietario nella zona<ref>{{cita|Porte di Debba, 2018|pp. 40-45, 47-48}}</ref>.