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=== Medioevo ed età moderna ===
Il nome della località di Debba viene citato in alcuni documenti dei secoli X-XII, con i quali i vescovi di Vicenza attribuivano questa parte del territorio alle benedettine del [[Chiesa e monastero di San Pietro|monastero di San Pietro]], con il compito di bonificarlo; questo spiegherebbe l'insediamento, già a quel tempo, di popolazione rurale<ref>Rosanna Caoduro Lodi e Francesco Pulin in {{cita|Debba, 1992|pp. 3-4}}</ref>. Il primo di essi si trova nel Privilegio concesso nel 1185 dal vescovo di Vicenza [[Pistore]] ai canonici della cattedrale, confermato l'anno successiva da una [[Bolla pontificia|bolla]] di [[papa Urbano III]]<ref>{{cita|Giarolli, 1955|pp. 363-64}}, che cita il [[Francesco Barbarano de' Mironi|Barbarano]]</ref>.
 
Il territorio, in parte pianeggiante e coltivato prevalentemente a cereali e canapa, in parte collinare e ricoperto da frutteti, olivi, viti e castagni, rispecchiava la tipica economia rurale della regione. Nel Cinquecento esisteva sul lato destro del fiume un mulino azionato da quattro ruote, affittato a un certo "Bastian de Deba, molinaro"; altri atti notarili parlano di case, terreni arativi, orti e molini della zona<ref>Archivio di Stato di Vicenza, ''Registro dell'estimo n. 16'', Balanzon Barbaran n. 25, anno 1544, citato da Galdino Pendin in {{cita|Debba, 1992|pp. 20-21}}</ref>.