Primo [[sindacalista]] meridionale.
== Biografia ==
Compiuti gli studi elementari e ginnasiali nella città natale, e quelli liceali ad [[Altamura]], si trasferì a [[Roma]] ove si laureò in giurisprudenza.
Dopo aver letto gli scritti di [[Carlo Marx]] si avviò verso la dottrina [[socialismo|socialista]] e a Gravina fondò la prima sezione del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], così come fece in altri paesi della [[Puglia]] e della [[Basilicata]].
Fu fondatore della [[Federazione Socialista Pugliese]] e l'artefice, nella [[provincia di Bari]], del movimento delle leghe di resistenza. Partecipò nel settembre del [[1897]], quale rappresentante dei socialisti di Puglia e Basilicata, al V Congresso Nazionale del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], tenutosi a [[Bologna]].
Nel [[1901]], a Bologna, durante il Congresso Costitutivo della [[Federterra]], venne eletto nel comitato centrale della Federazione, quale unico rappresentante dei lavoratori agricoli pugliesi. Fu fondatore e segretario della [[Camera del Lavoro di Bari]] dalla fondazione sino al [[1902]], quando fu eletto primo sindaco popolare della città di Gravina e consigliere provinciale, opponendosi agli antichi privilegi dei proprietari terrieri. Per la sua attività politico-sindacale, fu denunciato e processato circa quaranta volte e subì il [[carcere]], dal quale uscì così debilitato da essere colto dalla morte nel [[1909]] a solo 43 anni.
I suoi meriti saranno ricordati, dopo la sua morte, anche da giornali locali "costituzionali", e lo stesso [[Corriere delle Puglie]], giornale filogovernativo, riconoscerà nella persona dell'avv. Musacchio "...un'ottima mente direttiva".
==Bibliografia==
* ''La vita e le opere di Canio Musacchio'', a cura di Dino de Lucia.
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