Picinisco: differenze tra le versioni

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Per oltre tre secoli, dal 1193 al 1503, il territorio cominense non ebbe che brevi periodi di quiete; al pari di altre regioni del Regno fu turbato da tumulti, sconvolgimenti e guerre. [[Normanni]], [[Suebi|Svevi]], [[Angioini]], [[Aragonesi]], [[Francesi]], [[Spagnoli]] vi piombarono ad intervalli.
 
Con il susseguirsi sul trono di [[Napoli]] di varie dinastie straniere anche le contrade del Cominese venivano cedute a diverse casate. Picinisco passò dai [[D'Aquino (famiglia)|d'Aquino]] ai [[Cantelmo]] e da questi ai [[Borgia]], per poi passare al [[Navarro]], al [[Raimondo de Cadorna|Cadorna]], a [[Matteo di Capua]] ed in ultimo ai Gallio.
 
Nel Cinquecento la zona venne funestata dai [[briganti]], stanziatisi a Picinisco nel 1590; il fenomeno si ripresentò anche alla fine del Settecento e, con carattere differente, dopo l'[[Risorgimento|unificazione d'Italia]].