Utente:Batman.94/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Batman.94 (discussione | contributi)
Batman.94 (discussione | contributi)
Riga 41:
==Libro 2==
=== Reinventare la partecipazione ===
La democrazia non è un fenomeno statico e universale, dato che ilpossiede suoun carattere specificomutevole. variaLa indemocrazia funzioneattuale dinon ungarantisce ampiouna ediffusa mutevolepartecipazione numerocivica, dima condizioni.basa Lala sua funzionalitàreputazione esul vitalitàdiritto nondi possonotutti esserei datecittadini pera scontate.partecipare Laalla Democraziavita èpolitica uned progettoincoraggia storico,una attraversatopartecipazione dacivica conflittipiù fraintensa chied vuoleautonoma. soffocarlaCon el'arrivo chidei vuolenuovi ampliarlamedia, ancheda intensificandointernet alle tecnologie collegate (telefonia mobile, social media), la partecipazione dei cittadini alla vita politica ha subito una trasformazione.
 
Tra i cambiamenti c'è la nascita di una "comunicazione civica di tipo orizzontale", dove le persone e le organizzazioni possono collegarsi fra loro al fine di condividere informazioni, offrire mutuo sostegno, mobilitare o rafforzare identità collettive. Questo aspetto ha fatto emergere nuove forme di partecipazione, che potremmo definire "cittadinanza mediata". Quest'ultima, emersa con la diffusione della stampa e dell’alfabetizzazione, ampliata dalla radio e dalla televisione, con i media digitali evolve ulteriormente influenzando le modalità di partecipazione culturale e sociale delle persone.
La democrazia attuale non garantisce automaticamente una diffusa partecipazione civica, né all'interno del parlamento, né in contesti extra-parlamentari Essa basa la sua reputazione sul diritto di tutti i cittadini a partecipare alla vita politica ed incoraggia una partecipazione civica più intensa ed autonoma. Tuttavia, anche all'interno dei sistemi democratici, sono attivi meccanismi che limitano la partecipazione. La presenza e la diffusione di una Civic Agency dipende, come ovvio, dalle iniziative intraprese dai cittadini stessi, ma è sempre condizionata dalle circostanze. Quindi occorre valutare la carenza di partecipazione nel contesto più ampio delle contraddizioni della democrazia tardo-moderna. Quest'ultima si è trasformata in relazione all'evolversi dei suoi fondamenti sociali, culturali e politici: le caratteristiche della partecipazione sono parte di questi sviluppi complessivi.
 
L’ambiente della rete, infatti, offre un grande potenziale civico, mette a disposizione una vasta gamma di forme partecipative, quelle che possiamo definire “pratiche civiche”. Crescono quindi l'accesso e la collaborazione e da consumatori mediali ci stiamo trasformando in "produsers" (produttori- utilizzatori). Non dobbiamo tuttavia dimenticare la "densità dell'ambiente online": nel panorama mediale attuale è in atto un'enorme competizione per conquistare visibilità, visto che le opportunità di partecipazione nel consumo e nell'intrattenimento sono straordinariamente più numerose, praticabili ed attraenti, se paragonate alle attività che ponemmo definire civiche o politiche. Tale modello partecipativo è andato ulteriormente affermandosi in particolare tra i più giovani, attraverso la diffusione di Internet. Questi media, tuttavia, pur giocando un ruolo sempre più importante nel determinare la partecipazione, non possono eliminare i fattori di sistema che la ostacolano. Le attività in rete si affermano contro le difficoltà vissute dalla democrazia, contro le crisi economiche ed i mutamenti socio-culturali della tardo-modernità. Dobbiamo evitare una lettura riduzionistica che cerchi soluzioni tecnologiche per i mali della società. A volte i discorsi politici ed i commenti dei giornalisti tendono a fuorviarci in questo senso, ad esempio quando le rivolte in ‘Tunisia ed Egitto sono presentate semplicemente come “rivoluzioni di Facebook”.
La notevole trasformazione del panorama MEDIALE, si presenta come uno sviluppo decisivo della nostra storia recente. L’avvento di Internet e delle tecnologie collegate (telefonia mobile, social media) hanno modificato significativamente le pratiche creative ad esse connesse. Un’importate proprietà della rete è la sua capacità di facilitare una COMUNICAZIONE CIVICA DI TIPO ORIZZONTALE: le persone e le organizzazioni possono collegarsi fra di loro al fine di condividere informazioni, offrire mutuo sostegno, mobilitare o rafforzare identità collettive.
La CITTADINANZA MEDIATA, emersa con la diffusione della stampa e dell’alfabetizzazione, ampliata dalla radio e dalla televisione, con i media digitali evolve ulteriormente influenzando le modalità di partecipazione culturale e sociale delle persone, il modo in cui è attuata la civic agency
e come viene realizzata l'attività politica.
 
Mentre alcuni studiosi sono entusiasti degli effetti immensamente positivi che questo nuovo mondo dell'informazione sembra produrre, dalla crescita personale al carattere specifico della nostra civiltà, altre voci sostengono invece che esso stia riducendo la nostra capacità di pensare, leggere e ricordare. Ancora più rilevante è il potenziale democratico di Internet, argomento che provoca posizioni diverso. Morozov, ad esempio, ritiene che questa idea sia stata troppo enfatizzata e che la tecnologia di Internet stia fallendo non soltanto nel processo di democratizzazione del mondo, ma anche che sia usata dai regimi autoritari per controllare i cittadini e reprimere il dissenso. Castells offre una prospettiva più positiva. Egli considera il "potere" una categoria relazionale e sottolinea in particolare la dimensione comunicativa dei rapporti di potere. Non riduce quest'ultimo alla comunicazione (riconoscendo il ruolo della violenza e della coercizione), ma sostiene la centralità della comunicazione per l'affermazione del potere nel mondo moderno. Se, quindi, può sembrare avventato affermare che “Internet salverà la democrazia aumentando la partecipazione”, possiamo almeno sostenere che l’attuale metamorfosi dei media stia avendo un significativo impatto sulle condizioni di partecipazione e sulle dinamiche della democrazia.
L’ambiente della rete offre un grande potenziale civico, mette a disposizione una vasta gamma di forme partecipative, quelle che possiamo definire “pratiche civiche”. Crescono quindi l'accesso e la collaborazione e da consumatori mediali ci stiamo trasformando in PRODUSERS (produttori- utilizzatori), come il gergo attuale definisce questa sintesi di ruoli tradizionalmente distinti. Non dobbiamo tuttavia dimenticare la DENSITÀ DELL'AMBIENTE ON LINE: nel panorama mediale attuale è in atto un'enorme competizione per conquistare visibilità. In questo momento le Opportunità di partecipazione nel consumo e nell'intrattenimento sono straordinariamente più numerose, praticabili ed attraenti, se paragonate alle attività che ponemmo definire civiche o politiche.
Questi media, tuttavia, non possono eliminare né compensare i fattori di sistema che ostacolano la partecipazione. Le attività in rete si affermano contro le difficoltà vissute dalla democrazia, contro le crisi economiche ed i mutamenti socio-culturali della tardo-modernità. Dobbiamo evitare una lettura riduzionistica che cerchi soluzioni tecnologiche per i mali della società. A volte i discorsi politici ed i commenti dei giornalisti tendono a fuorviarci in questo senso, ad esempio quando le rivolte in ‘Tunisia ed Egitto sono presentate semplicemente come “rivoluzioni di Facebook”.
 
E' noto che i RAPPORTI DI POTERE fra i media, fra i media e le istituzioni, fra i gruppi sociali che fanno uso dei media, sono stati oggetto di studi. Nella rete tendono a formarsi inevitabilmente costellazioni di potere, in una serie di grandi e piccoli sistemi, in continuo mutamento. I media online fanno parte del più ampio mondo sociale, politico e culturale ed entrano a far parte del tessuto di vira quotidiana. In particolare per i giovani il web non è soltanto una realtà da visitare occasionalmente alla ricerca di qualcosa di particolare, ma costituisce sempre più uno dei luoghi principali della loro esistenza. I media online sono diventati molto significativi nel favorire la partecipazione nel senso più ampio. E importante sottolineare il carattere sociale di tale attività: il NETWORKING che ne deriva pennettepermette di evitare le conseguenze negative dell'isolamento, promuove il capitale sociale e politico, dà vita ad identità collettive. La facilitazione dei rapporti sociali attraverso le piattaforme digitali è essenziale anche per l'emergere di una dimensione politica. Si potrebbe sostenere che i media digitali siano molto utili nell'aiutare a promuovere un EMPOWERMENT soggettivo in senso civico (subjective civic empowerment), un senso accresciuto di Agency che si basa sulla comunicazione orizzontale. Tale prospettiva viene però modificata nel momento in cui si tiene conto delle oggettive strutture di potere.
Empowering citizens: Queste breve riflessioni dovrebbero esprimere il senso di incertezza provato da molti osservatori rispetto al ruolo che Internet può giocare in relazione alla partecipazione. Mentre alcuni studiosi sono entusiasti degli effetti immensamente positivi che questo nuovo mondo dell'informazione sembra produrre, dalla crescita personale al carattere specifico della nostra civiltà, altre voci sostengono invece che esso stia riducendo la nostra capacità di pensare, leggere e ricordare. Ancora più rilevante è il potenziale democratico di Internet, argomento che provoca posizioni diverso:
* Morozov ritiene che questa idea sia stata troppo enfatizzata e che la tecnologia di Internet stia fallendo non soltanto nel processo di democratizzazione de mondo, ma anche che sia usata dai regimi autoritari per controllare i cittadini e reprimere il dissenso
* Castells offre una prospettiva più positiva. Egli considera il POTERE una categoria relazionale e sottolinea in particolare la dimensione comunicativa dei rapporti di potere. Non riduce quest'ultimo alla comunicazione (riconoscendo il ruolo della violenza e della coercizione), ma sostiene la centralità della comunicazione per l'affermazione del potere nel mondo moderno.
 
Se, quindi, può sembrare avventato affermare che “Internet salverà la democrazia aumentando la partecipazione”, possiamo almeno sostenere che l’attuale metamorfosi dei media stia avendo un significativo impatto sulle condizioni di partecipazione e sulle dinamiche della democrazia.
 
E' noto che i RAPPORTI DI POTERE fra i media, fra i media e le istituzioni, fra i gruppi sociali che fanno uso dei media, sono stati oggetto di studi. Nella rete tendono a formarsi inevitabilmente costellazioni di potere, in una serie di grandi e piccoli sistemi, in continuo mutamento.
 
I media online fanno parte del più ampio mondo sociale, politico e culturale ed entrano a far parte del tessuto di vira quotidiana. In particolare per i giovani il web non è soltanto una realtà da visitare occasionalmente alla ricerca di qualcosa di particolare, ma costituisce sempre più uno dei luoghi principali della loro esistenza. I media online sono diventati molto significativi nel favorire la partecipazione nel senso più ampio. E importante sottolineare il carattere sociale di tale attività: il NETWORKING che ne deriva pennette di evitare le conseguenze negative dell'isolamento, promuove il capitale sociale e politico, dà vita ad identità collettive.
 
La facilitazione dei rapporti sociali attraverso le piattaforme digitali è essenziale anche per l'emergere di una dimensione politica. Si potrebbe sostenere che i media digitali siano molto utili nell'aiutare a promuovere un EMPOWERMENT soggettivo in senso civico (subjective civic empowerment), un senso accresciuto di Agency che si basa sulla comunicazione orizzontale. Tale prospettiva viene però modificata nel momento in cui si tiene conto delle oggettive strutture di potere.
 
=== Parametri della partecipazione ===