Evgenij Botkin: differenze tra le versioni
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Botkin credette suo preciso dovere accompagnare la famiglia Romanov in esilio, non solo in quanto essi erano suoi pazienti particolari, ma anche perché vedeva tale atto come una manifestazione di fedeltà e dedizione allo zar e al suo paese.<ref name="King and Wilson, p. 61"/> Botkin era considerato un amico dallo zar Nicola II ed il dottore spesso era uno dei pochi a parlare con la zarina Alessandra nella sua lingua nativa, il tedesco, svolgendo anche le funzioni di traduttore con alcune delegazioni.<ref>King; Wilson (2003), p. 62</ref>
Gli investigatori dell'Armata Bianca trovarono questa lettera non terminata nella sua stanza, scritta la notte del 16 luglio 1918: {{
La lettera si interruppe quando il comandante [[Jakov Michajlovič Jurovskij]], capo del comando di Casa Ipatiev, bussò alla porta di Botkin. Egli gli ordinò di svegliare l'intera famiglia Romanov e di comunicare loro di vestirsi e di portarsi al piano di sotto con la scusa di una rivolta in paese e della necessità di evacuare la casa. L'intera famiglia, incluso tutto il personale di servizio (tra cui Botkin) vennero [[Fine dei Romanov|uccisi poco dopo]] nel seminterrato della casa.<ref name="Kurth, Christopher, Radzinsky, p. 194"/>
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==Note==
{{reflist}}
==Voci correlate==▼
*[[fine dei Romanov]]▼
*[[canonizzazione dei Romanov]]▼
==Bibliografia==
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*{{Cita libro|titolo=Tsar: The Lost World of Nicholas and Alexandra |nome1=Peter |cognome1=Kurth |nome2=Peter |cognome2=Christopher |nome3=Edvard |cognome3=Radzinsky |editore=Little, Brown and Company |anno=1995 |isbn=0-316-50787-3}}
*Wegner, Armin T. (1930). ''Fünf Finger über dir.'' Deutsche Verlags-Anstalt, Stuttgart. Berlin und Leipzig.
▲==Voci correlate==
▲*[[fine dei Romanov]]
▲*[[canonizzazione dei Romanov]]
== Altri progetti ==
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Santi della Chiesa ortodossa]]
[[Categoria:Studenti dell'università di Heidelberg]]
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