Wanda Wasilewska: differenze tra le versioni

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Era figlia di un noto politico polacco di sinistra ([[Partito Socialista Polacco|PPS]]), l'ex Ministro degli Esteri Leon Wasilewski. Studiò "polonistica" presso l'[[Università Jagellonica]] a Cracovia e si laureò nel 1927. Prima d'intraprendere la sua attività come polonista e redattrice dei quotidiani ''Robotnik'' (Il Lavoratore), ''Naprzód'' (Avanti) e ''Dziennik Popularny'' (Quotidiano popolare), fu attiva nell'organizzazione giovanile socialista.
 
Nella Direzione del PPS si impiegò per collaborare con comunisti e l'Unione Sovietica. Questa linea era contestata, poiché la maggioranza dei membri e dei simpatizzanti del PPS rifiutavano qualsiasi forma di collaborazione con l'Unione Sovietica e con il [[Partito Comunista di Polonia (1918)|Partito Comunista di Polonia]] (KPP). Poiché non riuscì nel tentativo di avvicinare il PPS al KPP, divenne lei stessa comunista.<ref>{{de}} Włodzimierz Borodziej, ''Geschichte Polens im 20. Jahrhundert'', München, 2010, S. 176.</ref> Inoltre Wasilewska s'impegnò con gli esponenti di sinistra Wacław Barcikowski e Teodor Duracz nella "Lega per la difesa della gente e dei diritti dei cittadini".
 
Nel 1936 organizzò a [[Leopoli]] il Congresso degli intellettuali polacchi nel quale subito intervenne con una dimostrazione contro la ''[[Sanacja]]''. Grazie alle grandi simpatie che suo padre godeva presso il Governo, non fu arrestata, sebbene ella stessa fosse, insieme al padre, sul piede di guerra. L'anno successivo, a causa delle sue opinioni comuniste fu cacciata dall'Associazione degli insegnanti polacchi.