Discussione:Inceneritore/Bozza: differenze tra le versioni

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Casomai prima si discute e poi si modifica. E perché si torna indietro a quel riferimento su uno studio che già tempo fa si era concordato come esporre?
qualche modifica + tentativo mediazione.
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== Questioni sanitarie e ambientali ==
GliTutti gli inceneritori possonodevono operareessere solodotati sedei dotatigià citati [[#Soluzioni di adeguatifiltraggio delle emissioni al camino|sistemi di abbattimento delledegli emissioniinquinanti indagli gradoeffluenti digassosi]] che possano garantire il rispetto delle norme di legge.
 
I limiti di concentrazione degli inquinanti imposti dalla normativa sono riferiti al metro cubo di fumi e non all'emissione totale. Pertanto, bruciando più rifiuti si ottengono più fumi e quindi più emissioni inquinanti, ma si rimane sempre nei parametri di legge.
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Detto in altri termini, i limiti sono relativi alla concentrazione dell'inquinante all'emissione, ma non al ''flusso di massa'': quindi si occupano della qualità dell'emissione, per incentivare l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, ma non dell'impatto complessivo sull'ambiente degli impianti. Per tale motivo, le norme non garantiscono necessariamente un valore di concentrazione degli inquinanti "sicuro" in base a studi medici ed epidemiologici sull'effetto degli inquinanti, ma si riferiscono ai valori che è possibile ottenere tecnicamente con gli impianti migliori.
 
I limiti sulle emissioni non sono stabili ma vengono adeguati nel tempo in base alle tecnologie di abbattimento degli inquinanti disponibili sul mercato, seppure con l'inevitabile ritardo dovuto ai tempi [[giurisprudenza|giuridici]]. Spesso però tali limiti vengono richiesti solo per la costruzione di nuovi impianti, mentre agli impianti già esistenti vengono concesse lunghe deroghe.
D'altro canto, a ogni miglioramento della tecnologia (ma evidentemente con un inevitabile ritardo) vengono in genere imposti per le emissioni limiti man mano più severi, cui qualsiasi nuovo impianto si intenda costruire si deve sottomettere (in genere quelli già esistenti non sono obbligati).
 
In Italia glinumerosi studi ufficiali di [[valutazione del rischio]], che tengonotenendo conto delle normative nazionali, delle direttive internazionali e dei possibili scenari di contaminazione, hanno evidenziato che il rischio legato a emissioni non cancerogene risulta praticamente azzerato mentre il rischio legato a cancerogeni o patologie pediatriche è praticamente comparabile con i normali rischi legati alla vita quotidiana.<ref>[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] – Ministero dell'Ambiente, ''Sostenibilità ambientale della termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani'', Rapporto tecnico finale, aprile 2004 </ref>
 
Non sono comunque mancati casi di impianti, come quello di Brescia, in cui si siano rilevate alcune infrazioni per il mancato rispetto di normative o per il superamento del tonnellaggio di rifiuti inceneriti originariamente ammesso. È comunque difficile che l'accertamento di un'infrazione sfoci in provvedimenti molto severi come il sequestro dell'impianto, perché in tal caso si potrebbe creare un'emergenza rifiuti molto pericolosa. Fra Febbraio e Giugno del 2007, tuttavia, l'inceneritore di Trieste è stato posto sotto sequestro per il superamento dei limiti di legge riguardanti le emissioni di diossine, superiori anche di 10 volte il limite autorizzato. <ref>Si veda [http://www.ecologiasociale.org/infoaction/index.php?option=content&task=view&id=273 questo articolo] con dati relativi al supreamento delle emissioni ed hai costi di gestione degli apparati di filtraggio.</ref>
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