Agnese di Poitou: differenze tra le versioni

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La giovane coppia imperiale, per via del profondo sentimento religioso di Agnese, non amava lo sfarzo e le gioie della vita di corte: pare che alla festa di nozze non fossero stati ammessi giocolieri e buffoni, altrimenti immancabili in ogni ricevimento medievale, perché le nozze reali dovevano essere celebrate con compostezza e dignità.
Enrico, che si appassionò all'idea della ''[[tregua Dei]]'', nata in Francia, tentò di limitare l'esercizio privato della giustizia e le guerre private. Ciò facendo suscitò delle resistenze, ma il suo potere era troppo solido perché gli avversari potessero muoversi contro di lui. Ma più tardi ciò avrebbe posto Agnese di fronte a nuovi problemi.
Si ritiene che Agnese sostenesse l'idea di sacralità dell'ufficio imperiale di Enrico e che lo appoggiasse ed ispirasse nelle sue idee di riforma della Chiesa. È peraltro vero che quando Enrico era in vita, Agnese non aveva possibilità di agire direttamente nell'azione politica: i suoi compiti erano di natura rappresentativa. Era, in primo luogo, moglie e madre.
Alla morte del marito, al quale era stata molto vicina, ad Agnese toccò la reggenza dell'impero fino alla maggiore età del legittimo successore, il figlio Enrico IV. Fu lo stesso Enrico III, in punto di morte, a deciderlo. Inizialmente Agnese tentò di proseguire la politica del marito, ma dovette abbandonarla a causa delle forti resistenze, soprattutto nel [[ducato di Sassonia]] e, adattandosi alla mutata situazione politica, trovare il modo di assicurare l'eredità del marito al figlio Enrico IV e garantire la continuità della dinastia.