Agnese di Poitou: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 30:
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata [[Reggenza|reggente]] del [[Sacro Romano Impero]] dal [[1056]] al [[1062]] e [[consorti dei sovrani d'Italia#Salii (1026 – 1125)|Regina consorte d'Italia]]
}}
 
Era figlia del conte [[Guglielmo V di Aquitania|Guglielmo III]] di [[Poitou]], [[duca d'Aquitania]] della dinastia del [[Ramnulfidi]], e di [[Agnese di Borgogna]]. Agnese fu la seconda moglie dell'imperatore [[Enrico III il Nero|Enrico III]], che sposò il 21 novembre [[1043]]. Dal loro matrimonio nacquero sia [[Giuditta Maria di Baviera|Giuditta d'Ungheria]] che l'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]].
 
Fu reggente dell'Impero durante la [[Maggiore età|minorità]] di Enrico IV. Le sue indecisioni nella politica rispetto ai [[principe|principi]] tedeschi causò un indebolimento della potenza imperiale. Nel [[1062]] venne deposta, ad opera degli arcivescovi [[Annone II di Colonia]] e [[Adalberto di Brema|Adalberto]] di [[arcivescovato di Brema|Amburgo e Brema]], e si ritirò in convento a [[Roma]].
 
== Biografia ==
Riga 45:
{{Vedi anche|Enrico III il Nero}}
 
Agnese, figlia del duca [[Guglielmo V di Aquitania]] e [[Poitou]], venne incoronata Regina nel [[1043]] a [[Magonza]]. Nel novembre dello stesso anno sposò Enrico III, a [[Ingelheim]]. Il 25 dicembre [[1046]] a [[Roma]] la coppia ricevette la corona imperiale. Enrico aveva deciso di sposare Agnese dopo che la sua prima moglie [[Gunilde di Danimarca|Gunilde]] era morta di [[malaria]].
Il matrimonio, che fu assiduamente perseguito per conto dell'imperatore dal [[vescovo di Würzburg]], [[San Bruno di Würzburg|Bruno di Kärnten]] (futuro santo), presentava per Enrico innanzitutto un vantaggio politico: rafforzando il legame con i più potenti principi francesi, la casa d'Aquitania, aumentava la pressione sulla monarchia francese e poteva migliorare la propria posizione in [[Borgogna]] (la famiglia di Agnese possedeva infatti anche là vasti territori). Agnese, che all'epoca aveva al massimo 18 anni, era una ragazza delicata, colta e di profonda religiosità: l'[[abbazia di Cluny]] era una fondazione dei Duchi d'Aquitania, e lo stesso abate [[Ugo di Cluny|Ugo]] sarebbe stato più tardi padrino di Enrico IV e intimo della famiglia imperiale.
 
Riga 54:
 
=== Morte di Enrico III e reggenza ===
Alla morte di Enrico III, il 5 ottobre [[1056]] Agnese assunse la reggenza per il figlio Enrico IV, minorenne, ma già incoronato [[Re dei Romani]]. Inizialmente proseguì la politica del marito, aiutata soprattutto da [[Ugo di Cluny]] e da [[papa Vittore II]]. Quest'ultimo fece tutto quanto in suo potere per sostenere la dinastia salica. Come Enrico III, anche l'imperatrice sosteneva la riforma cluniacense e praticava una politica volta al compromesso e al mantenimento della pace. Vittore II, la cui elezione al soglio di Pietro era stata decisa da Enrico III, mediava tra corona, nobili e episcopato. Il risultato fu che la reggenza di Agnese, una donna politicamente inesperta, venne accettata, anche se non vi fu mai lealtà completa da parte dei grandi dell'Impero. Ciononostante, la reggenza pareva sicura. Ma il potere centrale sfuggì via via al controllo della casa salica, perché Agnese non riusciva ad affermarsi politicamente. La cessioni di beni e diritti dalle mani della nobiltà a quelle della Chiesa imperiale e l'indebolimento che ne risultava, soprattutto per alcune potenti famiglie sassoni, creò seri problemi.
 
L'imperatrice doveva agire. E poiché la sua autorità non era grande come quella di Enrico, cominciò ben presto cercare l'appoggio della nobiltà, procedendo alla investitura di ducati, cosa che comportava la rinuncia all'autorità diretta. Già nel [[1056]] cedette alla famiglia degli Ezzoni il ducato di Carinzia, che era rimasto infeudato per un anno. L'anno successivo [[Rodolfo di Svevia|Rodolfo di Rheinfelden]] divenne [[duca di Svevia]], oltre ad essere incaricato dell'amministrazione della [[Borgogna]]. [[Berthold I di Zähringen]], che riteneva di avere la precedenza all'investitura a duca, si ritenne svantaggiato e, alla morte del duca di Carinzia, nel 1061, ne ricevette il ducato.
 
Il conflitto con il [[regno d'Ungheria (1000-1538)|regno d'Ungheria]] costrinse l'imperatrice a cedere, nel [[1061]], anche la [[Baviera]], l'ultimo importante ducato nella Germania meridionale. Nominò duca il conte sassone [[Ottone di Nordheim|Ottone II di Nordheim]], un esperto guerriero, dal quale dipendeva la difesa del fianco sudorientale dell'impero.
Naturalmente non si può rimproverare ad Agnese che proprio questi duchi da lei nominati divenissero, anni più tardi, i più tenaci nemici del figlio, Enrico IV; Agnese agiva in stato di necessità, per attenuare l'ostilità della nobiltà verso la sua persona, anche se la storiografia spesso le imputa di aver fortemente diminuito la base della potenza dell'impero, soprattutto a causa della cessione del Ducato di Baviera.
 
Riga 66:
Per il momento l'Impero era al sicuro da minacce interne ed esterne. Agnese pareva rispettata. Ottenne persino notevoli concessioni. Per esempio, le fu giurato che, in caso di morte precoce di Enrico IV, si sarebbe proceduto ad una designazione, il che significava che Agnese avrebbe potuto avanzare una proposta vincolante.
Questo giuramento mostra quanto il ruolo di legittima imperatrice le fosse riconosciuto da tutti i partiti dell'Impero; senza il suo accordo i principi non avrebbero nominato un nuovo re.
Per la reggente la svolta venne nel [[1057]], con la morte di papa Vittore II, suo amico e consigliere. Agnese perse il contatto con la riforma della Chiesa. I suoi interessi e quelli dei riformatori iniziarono ad allontanarsi. L'epoca dei papi fedeli all'imperatore volgeva al termine.
 
Il successore di Vittore II, [[papa Stefano IX]], venne eletto senza consultare l'imperatrice, che ne approvò la nomina successivamente. Alla morte di Stefano IX, l'anno successivo, l'aristocrazia romana, intuendo uno spazio per guadagnare potere, elesse papa [[antipapa Benedetto X|Benedetto X]], mentre Agnese aveva dato la sua preferenza al vescovo di Firenze Gerardo, che divenne papa con il nome di [[papa Niccolò II|Niccolò II]]. Era lo scisma. Niccolò, con le armi, riuscì ad affermare la propria autorità. Ma l'influenza dell'Impero nella nomina del papa era fortemente indebolita. E questo indebolimento si aggravò quando Niccolò II emanò un decreto che affidava la scelta del nuovo papa al collegio dei cardinali, sottraendola sì agli appetiti dei nobili romani, ma anche alle decisioni dell'Imperatore. Nel frattempo, in Germania, gli avvenimenti erano dominati da intrighi e giochi di potere. Agnese era sempre più combattuta tra la fedeltà alle proprie idee e quella ai propri interessi politici.
Riga 73:
 
=== Il conflitto sull'elezione del papa ===
Nel [[1060]] Agnese chiese a papa Niccolò II il [[pallio (cattolicesimo)|pallio]] per il vescovo Siegfried I di [[diocesi di Magonza|Magonza]], ma il papa non acconsentì alla richiesta. I vescovi tedeschi, infuriati, nel corso di un sinodo imperiale dichiararono nulli tutti i decreti del papa.
Alla morte di Niccolò II, il 19 luglio [[1061]], i cardinali, forti della loro nuova autorità, elessero, con il nome di [[papa Alessandro II|Alessandro II]], il [[diocesi di Lucca|vescovo di Lucca]], Anselmo. Questa volta Agnese non volle riconoscere il nuovo papa e propose un proprio candidato, il vescovo Cadalo di [[diocesi di Parma|Parma]]. L'elezione di Cadalo ad [[antipapa]], con il nome di [[antipapa Onorio II|Onorio II]], ebbe luogo il 28 ottobre [[1061]] a [[Basilea]]. Essa doveva documentare la coerente prosecuzione della politica romana di Enrico III da parte dell'imperatrice.
Ma già durante l'elezione, considerando la scarsa partecipazione, l'imperatrice comprese che non avrebbe ottenuto nell'Impero l'appoggio necessario per imporre il proprio candidato e che tentare di farlo avrebbe significato non solo dare il colpo di grazia alla politica di riforma inaugurata da Enrico III, ma anche lo scisma.
 
Riga 84:
 
=== Il "colpo di Stato di Kaiserswerth" ===
Ma questo non avvenne, perché Enrico d'Augusta, il subreggente designato, non venne accettato dalla maggioranza dei principi (che non avevano dato il loro consenso alla nomina): i tentativi di Agnese di limitare i danni precipitarono l'impero nella crisi. Agli inizi di aprile del [[1062]] un gruppo di principi, sia laici che ecclesiastici, guidati dal vescovo [[Annone II di Colonia]], sottrasse il giovane re Enrico IV alla tutela materna e lo condusse a [[Kaiserswerth]]. Questo avvenimento passò alla storia come il "[[colpo di Stato di Kaiserswerth]]".
 
Non vi è ancora chiarezza sui motivi di questo gesto. Le fonti sono estremamente contraddittorie. Alcuni contemporanei sostengono che il rapimento avvenne per sottrarre il figlio all'influenza della madre. Altri sostengono che Annone agì per desiderio di potere. Altri sostengono che il "colpo di Stato" era necessario, perché non era opportuno che l'Impero fosse governato da una donna. Oggi si è propensi a credere che i motivi principali del rapimento fossero il desiderio di potere dei congiurati (in particolare Annone) e le preoccupazioni per l'educazione di Enrico.