La più bassa incidenza di complicazioni si è avuta proprio in ambito ostetrico.
Il lavoro conclude sostenendo che ''«The data are reassuring and suggest that CNB (Central Neuraxial Block) has a low incidence of major complications, many of which resolve within 6 months»''.
==L'epidurale in Italia==
{{L|argomento=medicina|arg2=|data=marzo 2015|motivo=Perché un paragrafo dedicato all'Italia?}}
Il parto in analgesia peridurale è garantito 24 ore su 24 e gratuitamente solo nel 16% delle strutture ospedaliere (fonte AAROI SIARED 2006). Nel 2001 (fonte ISTAT) solo il 3,7% delle donne ha potuto partorire in analgesia. Nello stesso anno il [[Comitato Nazionale per la Bioetica]] sosteneva che "il diritto della partoriente di scegliere un'anestesia efficace dovrebbe essere incluso tra quelli garantiti a titolo gratuito nei livelli essenziali di assistenza".
Nel 2008 il ministro della Salute [[Livia Turco]] con il {{collegamento interrotto|1=[http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_primopianoNuovo_162_documenti_itemDocumenti_0_fileDocumento.pdf DPCM del 23 aprile] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, all'Art. 37 Paragrafo 3, inserisce nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) l'epidurale per il controllo del dolore nel travaglio e nel parto naturale. Con la caduta del governo Prodi, alla Turco succede [[Maurizio Sacconi]]. Il neo-ministro lamenta l'assenza di fondi nella finanziaria Tremonti per garantire il parto indolore nelle strutture pubbliche e convenzionate. Alcune Regioni si avvalgono di una legge ad hoc per tutelare il parto fisiologico e la lotta al dolore. Il [[Veneto]] in particolare già nel 2003 si era dotato di un ampio disegno normativo per lo sviluppo delle cure palliative e la lotta al dolore (DGR 2989/2000 e la DGR 309/2003) e nel 2007 con la legge regionale 25/2007 indirizza la norma espressamente al parto fisiologico.