San Pietro in Cariano: differenze tra le versioni

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'''San Pietro in Cariano''' (''San PiéroPiętro in Carian'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita web|titolo=Provincia In - Storia e curiosità dei 97 Comuni de la Provincia Veronese|url=http://www.larenadomila.it/immagini/paese.htm|accesso=26 novembre 2011|editore=La Rena Domila, l'informassion veronese}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:12932}} abitanti della [[provincia di Verona]] in [[Veneto]]. Situato in [[Valpolicella]] a 14 chilometri da [[Verona]], il suo territorio si può definire di pianura pedemontana, con un'altezza compresa tra 75 {{mslm}} e 250. Il comune confina a nord con [[Marano di Valpolicella]] e [[Fumane]], ad est con [[Negrar|Negrar di Valpolicella]], a ovest con [[Sant'Ambrogio di Valpolicella]], a sud con [[Pescantina]] e Verona; aggregato nel 1929 con l'anticocoll’antico comune di Negarine, è composto dalle [[Frazione (geografia)|frazioni]] di Bure, Castelrotto, [[Corrubbio]], [[Pedemonte (San Pietro in Cariano)|Pedemonte]] e San Floriano e Nassar.<ref>{{Cita|Brugnoli, 2009|p. 14}}.</ref>
 
Tra il V e il IV secolo a.C. la zona fu dimora dalla popolazione degli [[Arusnati]], che si mescolò successivamente con i [[storia romana|romani]] giunti nei luoghi attorno al II secolo a.C. In epoca [[medioevo|medievale]] vennero eretti importanti edifici, come la [[pieve di San Floriano]] e un castello presso Castelrotto (andato distrutto nel 1404). Con l'avvento della [[repubblica di Venezia|dominazione di Venezia]], San Pietro in Cariano divenne sede del [[Vicariato della Valpolicella]], ed assistette all'edificazione di numerose [[villa veneta|ville venete]], dimore di nobili veronesi. Caduta la Serenissima, il successivo periodo [[impero austriaco|austriaco]] non incise molto nella storia locale. Dopo l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], decenni caratterizzati da diffusa povertà comportarono una [[emigrazione veneta|forte emigrazione]], protrattasi fino agli albori del XX secolo. Al termine della [[seconda guerra mondiale]], la frazione di Corrubbio fu teatro di una [[strage di Corrubbio|strage di civili]] che allungò la lista dei lutti patiti durante i due conflitti mondiali. Il dopoguerra è stato caratterizzato da un'intensa attività di ricostruzione, cui fece seguito una forte crescita economica, rendendo fiorente l'attività vinicola ed innescando una rapida urbanizzazione sia civile che industriale.