Castello di Blois: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ampliamento
Ampliamento
Riga 181:
 
=== Ala Francesco I ===
[[File:190 of '(Old Touraine. The life and history of the famous châteaux of France.)' (11127484724).jpg|thumb|Pianta dell'ala Francesco I, in Theodore Andrea Cook, ''Old Touraine. The life and history of the famous châteaux of France'', vol. 2, p. 190, Londra, Percival & Co., 1893.]]
[[File:Blois - château royal, aile François Ier (11).jpg|thumb|Particolare dell'estremità nord dell'ala Francesco I; è visibile il basamento di uno dei due tetti indipendenti che coprivano le due metà dell'ala.]]
Nell'ala Francesco I, di [[stile rinascimentale]], l'architettura e le decorazioni sono caratterizzate dall'influenza della moda italiana. Anche se la costruzione di quest'ala avvenne solamente dodici anni dopo quella dell'ala Luigi XII, cioè tra il 1515 e il 1524,<ref name=P158>{{cita|Poisson|p. 158}}.</ref> l'arte italiana è prorompente e influenza non solo i motivi decorativi, ma anche la disposizione e la forma stessa dell'edificio.<ref name=F39>{{cita|Fabbri|p. 39}}.</ref> L'ala fu costruita dapprima in sostituzione di due edifici feudali, e in seguito fu raddoppiata a cavallo dell'antica cortina muraria del XIII secolo, come evidenziano lo spesso muro che la suddivide per metà in senso latitudinale e quello che la taglia in senso longitudinale per tutta la lunghezza.<ref name=L80/> L'ala ingloba, infatti, tre antiche torri difensive di forma circolare, tra cui la torre Château-Renault. Il tetto ha una conformazione particolare che rispecchia il cambio di progetto avvenuto durante la costruzione: vista in sezione, infatti, la metà dell'ala verso il cortile interno è coperta da un normale tetto a due falde, una delle quali, tuttavia, è sormontata da una seconda falda, più spiovente, che copre la metà dell'edificio che si affaccia sull'esterno.<ref name=L80>{{cita|Fratelli Lesueur|pp. 80-81}}.</ref> Nel sottotetto, precisamente nei punti in cui sono presenti i comignoli, sono ancora visibili i basamenti degli antichi abbaini rivolti verso la città.<ref name=L80/> Si ritiene che in origine le due metà dell'edificio fossero coperte da due tetti indipendenti, ma che problemi di scolo delle acque che si accumulavano tra le due coperture abbiano comportato la necessità di rivedere la disposizione del tetto portando alla situazione attuale.<ref name=L85/>
Riga 196 ⟶ 195:
 
====Facciata interna====
[[File:Blois Château de Blois 05Innenhof Francois-I-Flügel 1.jpg|thumb|La facciata interna dell'ala Francesco I.]]
 
La facciata interna dell'ala è suddivisa in porzioni rettangolari da una serie di lesene con capitelli all'italiana e [[Cornice marcapiano|cornici marcapiano]]:<ref name=GA27/> gli spazi così individuati, di dimensione irregolare, sono occupati da bifore o da bassorilievi raffiguranti salamandre, simbolo di Francesco I.<ref name=GA31/> Lo spesso cornicione nella parte superiore dell'edificio presenta una serie di motivi ornamentali del primo Rinascimento, con [[Dentelli (architettura)|dentelli]], ovoli, archetti a tutto sesto decorati come conchiglie e una balaustra traforata realizzata con le iniziali coronate di Francesco I e Claudia di Francia;<ref>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 218}}.</ref> esso copre tutta la lunghezza della facciata scavalcando lo scalone monumentale. Alla base del tetto è presente un camminamento, come quello sulla facciata esterna dell'ala Luigi XII.<ref name=L219>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 219}}.</ref> Gli abbaini, le cui lesene laterali ricordano quelle dei piani inferiori, sono caratterizzati da timpani a forma di edicole contenenti piccole statue di putti, mentre gli elementi obliqui sono costituiti da volute.<ref name=L219/> La facciata appare asimmetrica a causa della posizione decentrata dello scalone; in origine questo tagliava l'edificio in due parti uguali, ma l'abbattimento di una porzione del palazzo per fare spazio all'ala Gastone d'Orléans eliminò la simmetria della costruzione.<ref>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 214}}.</ref> Il tetto alto, la presenza di abbaini e doccioni, la sovrabbondanza di decorazioni sulla facciata e l'irregolarità nello spaziamento tra gli elementi verticali mostrano ancora un retaggio di stile gotico che non è stato completamente abbandonato dagli architetti.<ref name=F39/><ref name=CII1/><ref name=GA27/><ref>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 215}}.</ref>
Riga 210 ⟶ 209:
 
====Interno====
[[File:190 of '(Old Touraine. The life and history of the famous châteaux of France.)' (11127484724).jpg|thumb|Pianta dell'ala Francesco I, in Theodore Andrea Cook, ''Old Touraine. The life and history of the famous châteaux of France'', vol. 2, p. 190, Londra, Percival & Co., 1893.]]
Al piano terra sono presenti gli antichi ambienti di servizio, del tutto privi di ornamenti ad eccezione di una stanza che si affaccia sul cortile, che ha conservato il camino originale;<ref>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 239}}.</ref> sono presenti anche due stanze circolari che costituivano la base delle antiche torri inglobate nell'edificio: la stanza al piano terra della torre Château-Renault è dotata di una volta a crociera con una chiave cava, comunicante con il piano superiore,<ref>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 240}}.</ref> mentre quella della torre centrale, pur mostrando tracce delle antiche feritoie, è stata profondamente rimaneggiata sotto Francesco I con la costruzione del camino e della volta con la chiave che porta scolpita la salamandra.<ref name=L241>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 241}}.</ref> Da questa sala si diparte una scala a chiocciola ricavata nello spessore delle antiche mura.<ref name=L241/>
 
Ai piani superiori si trovano gli appartamenti reali, ricostruiti da Félix Duban nello spirito [[Romanticismo|romantico]] della sua epoca non senza inesattezze storiche e esagerazioni nella decorazione.<ref name=F41>{{cita|Fabbri|p. 41}}.</ref><ref name=L241/> Secondo quanto ritenuto da Duban, gli spazi sono stati ricreati in modo che gli appartamenti pubblici si affacciassero sul cortile e quelli privati sui giardini, ora non più esistenti.
 
Al primo piano, dal lato del cortile interno, si trovavano un tempo cinque stanze; una fu distrutta durante i lavori per la costruzione dell'ala Gastone d'Orléans, mentre le altre furono unite due a due da Duban creando così i due grandi ambienti della Sala dei capitani delle guardie e della Sala delle guardie.<ref name=L243>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 243}}.</ref> Sul lato che dà sulla città sono presenti cinque ambienti, la Galleria della Regina, una stanza quadrata che ricalca la disposizione dell'antica torre medioevale, la Camera da letto della Regina, l'oratorio e lo Studiolo della Regina.<ref name=L244>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 244}}.</ref> Il secondo piano ricalca la disposizione del primo: sul lato del cortile interno sono presenti due sale; sull'altro lato sono presenti la Galleria Duban, la Sala del Consiglio, la Sala dei Guisa, la Sala del Re, la Camera del Re e il gabinetto nuovo.<ref name=L246/>
 
;Sala dei capitani delle guardie
[[File:Blois - château royal, aile François Ier, intérieur (28).jpg|thumb|Uno dei camini della Sala dei capitani delle guardie.]]
La prima stanza a cui si accede dalla scalinata esterna è la salaSala dei capitani delle guardie della regina, formata dall'unione di due ambienti.<ref name=L243/> Essa dispone di due camini rinascimentali ornati con la salamandra di Francesco I e l'ermellino di Claudia di Francia; uno dei camini ha una cappa dotata di cinque nicchie dorate decorate con candelabre e conchiglie in stile rinascimentale.<ref name=L243/> Sulla stanza si apre una porta affiancata da lesene arabescate e sormontata da un pannello con putti intenti a giocare con dei mostri, da un fregio con uccelli e [[Bucranio|bucrani]], e da una lunetta circondata da pinnacoli che contiene uno scudo di Francia sostenuti da putti.<ref name=L244/>{{cita|Fratelli Lesueur|p.Un'altra porta è circondata da semicolonne corinzie e sulla sommità ha un frontone triangolare con una salamandra in 244}}bassorilievo.</ref name=L244/> Nella stanza si possono osservare un busto di Francesco I in gesso, opera di Jean-Baptiste Halou del 1850, un armadio in legno intagliato, una tavola di [[Isidore Patrois]], ''Francesco I conferisce a Rosso i titoli ed i benefici dell'abbazia di San Martino'', e una scultura moderna in argento, ebano ed oro di [[Goudji]], ''Salamandra, nutrisco et extinguo'', donata dall'artista nel 2007.
 
;Sala delle guardie
Riga 235 ⟶ 236:
 
Si può vedere anche un busto in gesso di [[Pierre de Ronsard]], ornato da un epitaffio in marmo nero risalente al 1607. La galleria contiene inoltre numerosi dipinti, tra cui un olio su rame, presumibilmente un ritratto della principessa di Conti, del 1610, e un olio su tela di C. Martin, ''Maria de' Medici e il delfino'', del 1603. Oltre a questo è presente una collezione di monete antiche con l'effigie di Luigi XII, Francesco I, Enrico II, Carlo IX, Enrico III ed Enrico IV.
 
;Studiolo della Regina
[[File:Blois - Le Château 21.jpg|thumb|Lo studiolo della Regina.]]
Lo studiolo di Maria de' Medici è tappezzato da pannelli di legno che nascondono quattro scomparti segreti, che possono essere aperti mediante un apposito meccanismo nascosto nel battiscopa.<ref name=TR127>{{cita|Tresidder|p. 127}}.</ref> [[Alexandre Dumas (padre)]] nel romanzo ''[[La regina Margot (romanzo)|La regina Margot]]'' descrisse questi spazi come nascondigli per conservare i veleni della regina, alimentando la credenza secondo cui questo ambiente sarebbe stato al centro degli intrighi della regina.<ref>{{cita|Grive, Santini|p. 92}}.</ref> In realtà gli armadi erano utilizzati per riporre opere d'arte, documenti e libri preziosi. I 237 pannelli in legno intagliati con disegni diversi (arabeschi, maschere, candelabre ecc.) e in alcuni casi decorati con foglie d'oro sono originali del 1520<ref name=F42/> ma il camino, il pavimento e il soffitto sono stati ricostruiti da Félix Duban basandosi su quelli della sala da ballo del castello di Fontainebleau.<ref name=L245/> Il [[soffitto a cassettoni]] è decorato con gigli e, al centro, uno stucco quadrato in cui si intrecciano l'H e la C di Enrico II e Caterina de' Medici. Una scala consente l'accesso al gabinetto nuovo, al piano superiore.
 
;Camera della Regina
[[File:Loire Cher Blois2 tango7174.jpg|thumb|La camera della Regina]]
Questa stanza divenne la camera reale di Caterina de' Medici, morta il 5 gennaio [[1589]].<ref name=F42>{{cita|Fabbri|p. 42}}.</ref> Il monogramma di Enrico II e Caterina de' Medici, composto dalla H e da due C intrecciate ed inserito con i restauri ottocenteschi,<ref name=F42/> è presente ovunque in questa stanza, anche sul camino, restaurato da Félix Duban nel 1845. Una nicchia di fianco al letto, ricavata nello spessore del muro, fungeva probabilmente da oratorio.<ref name=L246>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 246}}.</ref> La sala è riccamente arredata con un letto a baldacchino in quercia e faggio della fine del XVI secolo, restaurato nel XIX secolo, con telaio e gambe scanalate caratteristiche del regno di Enrico IV, decorato agli angoli con colonne tortili e bracieri; una cassa con coperchio a semicircolare, in quercia, in stile francese XVII secolo, decorata con un pannello raffigurante la decapitazione di Giovanni il Battista; un armadio in noce a due ante del XVI secolo, restaurato nel XIX secolo, con intarsi in madreperla e avorio; una scrivania spagnola chiamata ''Bargueno'' del XVI secolo, con gambe del XIX secolo, in noce, avorio e metallo.
 
;Oratorio
Riga 248 ⟶ 245:
L'oratorio si ispira alla biblioteca di [[Anne de Montmorency (duca)|Anne de Montmorency]], al [[castello di Écouen]], del 1550 circa. Le cornici neoclassiche delle porte e l'abside illuminato da tre bifore sono originali;<ref name=L244/> le nervature dell'abside convergono a formare una chiave di volta sporgente verso il basso.<ref name=L245>{{cita|Fratelli Lesueur|p. 245}}.</ref> Le vetrate risalgono al XIX secolo e sono opera di Claudius Lavergne e Michel Dumas.<ref name=L245/> Contiene anche un trittico appartenente alla regina.<ref name=F42/>
 
;Studiolo della Regina
;Gabinetto nuovo
[[File:Blois - Le Château 21.jpg|thumb|Lo studiolo della Regina.]]
Il secondo piano ospita gli appartamenti del Re, che contengono il gabinetto nuovo (quello di Enrico III), ricostruito da Félix Duban a partire da un frammento rappresentante una sirena. La parete è decorata con un arazzo raffigurante [[Paride]], principe di [[Troia]].
Lo studiolo di Maria de' Medici è tappezzato da pannelli di legno che nascondono quattro scomparti segreti, che possono essere aperti mediante un apposito meccanismo nascosto nel battiscopa.<ref name=TR127>{{cita|Tresidder|p. 127}}.</ref> [[Alexandre Dumas (padre)]] nel romanzo ''[[La regina Margot (romanzo)|La regina Margot]]'' descrisse questi spazi come nascondigli per conservare i veleni della regina, alimentando la credenza secondo cui questo ambiente sarebbe stato al centro degli intrighi della regina.<ref>{{cita|Grive, Santini|p. 92}}.</ref> In realtà gli armadi erano utilizzati per riporre opere d'arte, documenti e libri preziosi. I 237 pannelli in legno intagliati con disegni diversi (arabeschi, maschere, candelabre ecc.) e in alcuni casi decorati con foglie d'oro sono originali del 1520<ref name=F42/> ma il camino, il pavimento e il soffitto sono stati ricostruiti da Félix Duban basandosi su quelli della sala da ballo del castello di Fontainebleau.<ref name=L245/> Il [[soffitto a cassettoni]] è decorato con gigli e, al centro, uno stucco quadrato in cui si intrecciano l'H e la C di Enrico II e Caterina de' Medici. Una scala consente l'accesso al gabinetto nuovo, al piano superiore.
 
;Galleria Duban
La galleria Duban contiene disegni, stampe e oggetti che ricordano il lavoro dell'architetto, tra cui il restauro del castello di Blois.
 
;Camera delle Guise
Questa stanza ospita una collezione di dipinti dei principali personaggi ed eventi delle [[guerre di religione]]. Molti pittori del XIX secolo si sono ispirati all'assassinio del [[duca di Guisa]]. Si trovano in questa sala diversi dipinti, alcuni dei quali sono piuttosto famosi: ''Enrico III ed i suoi compagni'', di Ulysse, XIX secolo; ''Enrico III porta per il piede il cadavere del duca di Guisa'', olio su tela di Charles Bartholomew Durupt, 1833; ''La Duchessa di Nemours e Enrico III'', di Arnold Scheffer; ''Processione e cerimonia funebre in onore del duca di Guisa'', Arnold Scheffer, 1868; ''Il cardinale di Lorena esce di prigione'' (detto anche ''Assassinio del cardinale di Guisa''), olio su tela di Alebert de Médine, 1857; ''Enrico di Lorena, duca di Guisa, detto il Balafré'', olio su tela di anonimo, XIX secolo; ''L'assassinio del duca di Guisa'', olio su tela di [[Paul Delaroche]].
 
;Sala del Consiglio
Riga 263 ⟶ 258:
La stanza è dotata anche di numerosi dipinti, tra cui ''Un page'', olio su tela di [[Ferdinand Roybet]].
 
;Sala dei Guisa
Questa stanza ospita una collezione di dipinti dei principali personaggi ed eventi delle [[guerre di religione]]. Molti pittori del XIX secolo si sono ispirati all'assassinio del [[duca di Guisa]]. Si trovano in questa sala diversi dipinti, alcuni dei quali sono piuttosto famosi: ''Enrico III ed i suoi compagni'', di Ulysse, XIX secolo; ''Enrico III porta per il piede il cadavere del duca di Guisa'', olio su tela di Charles Bartholomew Durupt, 1833; ''La Duchessa di Nemours e Enrico III'', di Arnold Scheffer; ''Processione e cerimonia funebre in onore del duca di Guisa'', Arnold Scheffer, 1868; ''Il cardinale di Lorena esce di prigione'' (detto anche ''Assassinio del cardinale di Guisa''), olio su tela di Alebert de Médine, 1857; ''Enrico di Lorena, duca di Guisa, detto il Balafré'', olio su tela di anonimo, XIX secolo; ''L'assassinio del duca di Guisa'', olio su tela di [[Paul Delaroche]].
 
;Sala del Re
Riga 274 ⟶ 272:
;Camera del Re
[[File:SchlossBloisSchlafzimmerdesKoenigs.jpg|thumb|La camera da letto del re]]
La stanza è il, luogo in cui si dice sia morto il duca di Guisa, mentre si gettava ai piedi del letto del re dopo essere stato colpito da otto sicari,<ref name=L246/> presenta, come quella della regina, una nicchia a fianco del letto; questa, tuttavia, non è liscia ma solcata da cinque nervature che poggiano su mensole.<ref name=L246/> Per ricordare il re Duban arricchì volontariamente la camera con decorazioni d'oro e fece porre dei gigli reali nell'alcova. La stanza è arredata con un letto matrimoniale italiano del XVI secolo, restaurato nel XIX secolo, intagliato, dipinto e dorato, e un armadio francese con due ante della fine del XVI secolo, in noce.
 
;Gabinetto nuovo
Il secondo piano ospita gli appartamenti del Re, che contengono il gabinetto nuovo (quello di Enrico III), ricostruito da Félix Duban a partire da un frammento rappresentante una sirena. La parete è decorata con un arazzo raffigurante [[Paride]], principe di [[Troia]].
 
====Lapidario====