[[File:Ghetto di Venezia.JPG|thumb|left|[[Ghetto di Venezia]].]]
Il termine ''[[Ghetto di Venezia|ghetto]]'' deriva dall'[[GhettoCampo didel Ghetto VeneziaNovo|omonimo campo]] di [[Venezia]] del [[XIV secolo]]. Prima che venisse designato come parte della città riservata agli ebrei era una fonderia di rame: il nome del quartiere deriva dal [[dialetto veneziano|veneziano]] ''geto'', pronunciato ''ghèto'' dai locali ebrei [[Aschenaziti]] di origine [[Germania|tedesca]], inteso come ''getto'', cioè la gettata ([[Fusione (industria)|colata]]) di metallo fuso. Il 29 marzo del 1516 il governo della Serenissima stabilì che il Ghetto Novo sarebbe diventato la sede del "serragli degli ebrei" ovvero della comunità ebraica comprendente all'epoca ebrei di origine tedesca, francese e italiana. Nel 1591 il quartiere ebraico venne ampliato con l'aggiunta del Ghetto Vecchio (la zona della vecchia fonderia) per accogliere gli ebrei di origine levantina (turchi e greci) prima e spagnola e portoghese poi. Nel 1633 infine venne aggiunto il Ghetto Novissimo per cercare di ovviare alla mancanza di spazi dovuta alla sovrappopolazione del quartiere ebraico. Il Ghetto di Venezia era aperto di giorno e chiuso dal tramonto all'alba e come tale è esistito dal 1516 al luglio del 1797 quando venne aperto alla caduta della [[Repubblica di Venezia|Serenissima]]. Oggi il ghetto è una zona residenziale di Venezia e le sinagoghe e gli spazi che raccontano la storia della [[Comunità ebraica di Venezia|Comunità ebraica veneziana]] sono visitabili grazie al [[Museo Ebraico di Venezia|Museo ebraico]].
Dall'esempio del [[Ghetto di Venezia]] il nome venne trasferito ai vari quartieri ebraici. In [[Castiglia]] erano chiamati ''Judería'' {{cn|e nei paesi catalani ''call''}}. A differenza della vicina [[Mantova]], dove più di 2.000 ebrei venivano rinchiusi la sera nel ghetto, [[Vespasiano I Gonzaga]] a [[Sabbioneta]] dette rifugio alla popolazione di religione ebraica, non ghettizzandola.