Impero romano: differenze tra le versioni
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==== Augusto ====
[[File:Bust of the Augustus Bevilacqua - trasparent background.png|thumb|upright=0.7|left|Busto di [[Augusto]], fondatore dell'Impero romano.]]▼
{{vedi anche|Augusto|Repubblica romana}}
▲[[File:Bust of the Augustus Bevilacqua - trasparent background.png|thumb|upright=0.7|left|Busto di [[Augusto]], fondatore dell'Impero romano.]]
Quando la [[Repubblica romana]] ([[509 a.C.]] - [[27 a.C.]]) era ormai preda di una crisi istituzionale irreversibile,<ref>Come è quasi unanimemente sottolineato non solo dalla storiografia ma anche dal pensiero politico di età moderna, l'ultimo secolo dell'età repubblicana (133-31 a.C.) aveva mostrato che il sistema di governo guidato dall'oligarchia senatoria era inadeguato, e ciò per la sproporzione sempre maggiore fra la crescente estensione dell'Impero, che richiedeva pronte decisioni e interventi tempestivi, e gli organi dello Stato repubblicano, lenti e macchinosi. Inoltre, lo Stato era così lacerato da interminabili conflitti interni tra le classi e tra i capi militari, che ormai si sentiva il bisogno di una pacificazione generale, che potesse ridare stabilità e legalità. L'idea di un ''princeps'' o primo cittadino al di sopra delle parti, capace col suo prestigio di guidare la vita pubblica senza modificare le istituzioni, era ormai sentita come una necessità. Persino l'oligarchia senatoria, spaventata dalle violenze popolari e dalla ferocia delle guerre civili, sembrava ormai disposta a spartire il potere politico e militare con un "protettore" che sapesse garantire insieme il buon governo ed i privilegi e le ricchezze dell'aristocrazia (su questo aspetto vd. in particolare Ettore Lepore, ''Il princeps ciceroniano e gli ideali politici della tarda repubblica'', Napoli, 1954).</ref> [[Augusto|Gaio Giulio Cesare Ottaviano]], pronipote di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] e da lui adottato, rafforzò la sua posizione con la sconfitta del suo unico rivale per il potere, [[Marco Antonio]], nella [[battaglia di Azio]]. Anni di [[guerra civile]] avevano lasciato Roma quasi senza legge. Essa, tuttavia, non era ancora del tutto disposta ad accettare il controllo di un despota.
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==== I Severi e la crisi del III secolo (193-235) ====
[[File:Severan dynasty family tree.jpg|thumb|Albero genealogico dei Severi.|221x221px]]▼
{{vedi anche|Dinastia dei Severi}}
▲[[File:Severan dynasty family tree.jpg|thumb|Albero genealogico dei Severi.|221x221px]]
Dopo la morte di Commodo divenne ormai evidente come gli aspiranti imperatori dovevano passare attraverso il consenso militare più che quello del Senato. I pretendenti alla più alta carica erano di due tipi: italici, cioè persone che fino ad allora avevano formato la classe dirigente e senatoria dell'impero e che cercavano il consenso dell'esercito attraverso forti donazioni; oppure militari provenienti dalle zone periferiche e che durante la loro carriera avevano già guadagnato il consenso delle legioni che guidavano.
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=== Tardo impero (284-476) ===
{{Vedi anche|Tardo impero romano|Storia delle campagne dell'esercito romano in età tardo-imperiale|Tarda antichità}}▼
[[File:Istanbul - Museo archeol. - Diocleziano (284-305 d.C.) - Foto G. Dall'Orto 28-5-2006.jpg|thumb|upright|Busto di [[Diocleziano]].]]
▲{{Vedi anche|Tardo impero romano|Storia delle campagne dell'esercito romano in età tardo-imperiale}}
==== Consolidamento della ripresa di Roma====
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==== Costantino e i Costantinidi (324-363) ====
[[File:Rome-Capitole-StatueConstantin.jpg|thumb|upright|[[Costantino I]] detto il Grande, primo imperatore cristiano.]]▼
{{Vedi anche|Costantino I|Dinastia costantiniana}}
▲[[File:Rome-Capitole-StatueConstantin.jpg|thumb|upright|[[Costantino I]] detto il Grande, primo imperatore cristiano.]]
Nel 324 iniziano invece i lavori per la fondazione della nuova capitale, [[Costantinopoli]]. La fase dalla riunificazione imperiale alla morte di Costantino il Grande (avvenuta nel [[337]]), vide l'imperatore riordinare l'amministrazione interna e religiosa, oltre a consolidare l'intero [[limes romano|sistema difensivo]].
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==== Sopravvivenza dell'Oriente: la trasformazione nell'Impero bizantino (395-1453) ====
{{Storia dell'Impero bizantino}}▼
{{vedi anche|Impero romano d'Oriente}}
▲{{Storia dell'Impero bizantino}}
Mentre l'Impero d'Occidente declinò durante il [[V secolo]], il più ricco Impero d'Oriente continuò ad esistere per oltre un millennio, con capitale Costantinopoli. In quanto incentrato sulla città di Costantinopoli, gli storici moderni lo chiamano «Impero bizantino», anche per distinguerlo dall'Impero romano classico, incentrato sulla città di Roma. Tuttavia gli Imperatori bizantini e i loro sudditi non si definirono mai tali ma continuarono a fregiarsi del nome «Romani»<ref>l'impero veniva chiamato dai Bizantini ''Romania'', ''Basileia Romaion'' o ''Pragmata Romaion'', che significa "Terra dei Romani", "Impero dei Romani"; i Bizantini si consideravano ancora romani (''romaioi'', ovvero [[romei]]).</ref> fino alla caduta dell'Impero, quando ormai non avevano più nulla di romano. Al tempo dell'esistenza dell'Impero bizantino, molte popolazioni continuarono a chiamarlo «romano» (ad esempio i Persiani, gli Arabi e i Turchi) mentre le popolazioni dell'occidente latino (ma anche gli Slavi), soprattutto dopo l'800 (incoronazione di Carlo Magno), lo definivano «Impero greco», per la sua ellenicità. Il termine «bizantino» fu coniato da Du Cange (1610-1688), quasi due secoli dopo la caduta dell'Impero (1453); il termine venne poi reso popolare dagli storici illuministi, che disprezzavano l'Impero.<ref>Per esempio si potrebbe citare il Gibbon che nella sua opera [[Storia del declino e della caduta dell'Impero romano]] scrisse che la storia del tardo Impero romano d'Oriente è «una monotona vicenda di debolezze e miseria», uno dei giudizi «più falsi e di maggiore effetto mai espressi da uno storico attento» secondo J. B. Bury (Fonte: Gibbon, ''Declino e caduta dell'Impero romano'', prefazione del curatore Saunders, p. 18).</ref> Il motivo per cui Du Cange e gli illuministi decisero di dare ai Romani d'Oriente il nome di Bizantini, secondo Clifton R. Cox, sarebbe questo:<ref>{{Cita web |url=http://digilander.libero.it/ortodossia/bisanzio.htm |titolo=CHE SIGNIFICA IL TERMINE BIZANTINO SE NIENTE PUÒ DEFINIRSI CON TALE PAROLA? |accesso=22 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110610133728/http://digilander.libero.it/ortodossia/bisanzio.htm |dataarchivio=10 giugno 2011 |urlmorto=no }}</ref>
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=== Cause esterne ===
[[File:German migrations 150 1066.jpg|thumb|upright=1.4|Le [[invasioni barbariche]] del [[II secolo|II]]-[[VI secolo]].]]▼
{{Vedi anche|Invasioni barbariche|Regni romano-barbarici}}
▲[[File:German migrations 150 1066.jpg|thumb|upright=1.4|Le [[invasioni barbariche]] del [[II secolo|II]]-[[VI secolo]].]]
Le cause esterne furono sostanzialmente le [[invasioni barbariche]]. I barbari a partire dal III secolo si fecero sempre più aggressivi: i Germani pressavano sul ''limes'' renano e danubiano e compivano sempre più spesso incursioni e saccheggi in territorio romano, mettendo spesso in difficoltà l'esercito imperiale. Le modalità di questi scontri erano molto diverse da quelle dei secoli precedenti: non si trattava più di grandi spostamenti di individui a piedi attuati da singole tribù, ma di rapidi attacchi condotti da soldati a cavallo di varie tribù confederate.
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== Eredità di Roma ==
=== Bisanzio ===
[[File:Mosaic of Justinianus I - Basilica San Vitale (Ravenna).jpg|thumb|left|[[Giustiniano I]] che riuscì a riconquistare parte dei territori dell'antico [[Impero romano d'Occidente]].]]▼
{{Vedi anche|Impero bizantino}}
▲[[File:Mosaic of Justinianus I - Basilica San Vitale (Ravenna).jpg|thumb|left|[[Giustiniano I]] che riuscì a riconquistare parte dei territori dell'antico [[Impero romano d'Occidente]].]]
{{Cronologia essenziale dell'Impero bizantino}}
L'eredità di Roma fu assunta dall'Impero romano d'Oriente che mantenne fino a Eraclio le proprie istituzioni tardo-romane<ref>{{Citazione|Invece, nel suo primo periodo [324-610], l'Impero bizantino era ancora effettivamente un impero romano e tutta la sua vita era fittamente contesta di elementi romani. Questo periodo, che si può chiamare sia il primo periodo bizantino, sia il tardo periodo dell'Impero romano, appartiene alla storia bizantina non meno che alla storia romana. I primi tre secoli della storia bizantina - o gli ultimi tre secoli della storia romana - sono una tipica età di transizione che conduce dall'Impero romano all'Impero bizantino medioevale, in cui le forme di vita dell'antica Roma man mano si estinguono e cedono il posto alle nuove forme di vita dell'età bizantina.|Ostrogorsky, ''Storia dell'Impero bizantino'', p. 27.}}</ref> (esercito, amministrazione provinciale, latino come lingua ufficiale e [[diritto romano|diritto]]). A quell'epoca, l'Impero di Bisanzio era ancora internazionalmente riconosciuto come un "impero romano",<ref>Tralasciando le fonti bizantine e quelle arabe, che chiamano i Bizantini "Romani", anche le fonti occidentali non fanno eccezione. Paolo Diacono, ancora nella seconda metà del VIII secolo, definiva Giustiniano un imperatore romano (''Historia Langobardorum'', I,25) e nelle sue opere (''Historia romana'' e Historia Langobardorum'') usa il termine "Romani" per riferirsi ai Bizantini (a volte, tuttavia, usa il termine "Greci"). I cronisti ispanici Giovanni di Biclaro (es. [[s:la:Chronicon (Iohannes Biclarensis)#ANNO II TIBERII IMPERATORIS QVI EST LIVVIGILDI REGIS AN. X (578)|s.a. 578]]) e Isidoro di Siviglia usano anch'essi il termine "Romani".''</ref> pur non negando la sua grecità;<ref>Già Arvando, prefetto del pretorio delle Gallie, nell'incitare il re visigoto Eurico a invadere l'Impero, definisce spregiativamente "greco" (invece di utilizzare il termine "romano") [[Antemio]], Imperatore d'Occidente imposto da Bisanzio e di provenienza orientale. Il ''Liber Pontificalis'' e Paolo Diacono (II,5) riportano le proteste rivolte dai Romani all'Imperatore di Bisanzio in cui viene detto che per i ''Romani'' era meglio servire i ''Goti'' piuttosto che i ''Greci''. Paolo Diacono (Libro V) chiama le truppe orientali di Costante II che invadono il Ducato di Benevento "Greci", ma poi usa di nuovo il termine "Romani": "Costante II, vedendo che non era riuscito a nulla contro i Longobardi, decise di scagliarsi contro i suoi, cioè i Romani".</ref> le fonti papali definivano all'epoca l'Impero "Sancta Res pubblica", "Res pubblica" o "Res Pubblica Romanorum".<ref>Cfr. ad esempio l'epistolario di papa Gregorio Magno, in cui ricorre spesso il termine "Repubblica".</ref> Sotto [[Giustiniano I]] (527-565), tentò di recuperare il possesso delle province della ormai caduta parte occidentale dell'Impero occupate dai Barbari: l'esercito bizantino, condotto da talentuosi generali come [[Belisario]] e [[Narsete]], riconquistò l'[[Italia]] e la [[Dalmazia]] strappandole agli [[Ostrogoti]], il Nord Africa sottratta ai [[Vandali]], e la [[Spagna]] meridionale tolta ai [[Visigoti]]. Il Mar Mediterraneo ritornava così ad essere il ''mare nostrum'' dei Romani, e l'Impero ritornava in possesso della sua antica capitale, Roma.
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=== Il Sacro Romano Impero ===
[[File:Dürer karl der grosse.jpg|thumb|left|Erede dell'impero romano fu [[Carlo Magno]].]]▼
{{Vedi anche|Carlo Magno|Impero carolingio|Sacro Romano Impero}}
▲[[File:Dürer karl der grosse.jpg|thumb|left|Erede dell'impero romano fu [[Carlo Magno]].]]
Nel corso del [[VI secolo]], gli imperatori bizantini [[Tiberio II Costantino|Tiberio II]] e [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]] considerarono la possibilità di rifondare un Impero d'Occidente autonomo da quello d'Oriente, e con Roma capitale, ma questi progetti non andarono in porto: Tiberio II ci ripensò e nominò unico successore il generale Maurizio, mentre lo stesso Maurizio, che aveva espresso nel suo testamento l'intenzione di lasciare in eredità la parte occidentale al figlio Tiberio, mentre la parte orientale sarebbe andata al primogenito Teodosio, venne ucciso insieme alla sua famiglia da una ribellione.<ref>Treadgold, ''History of the Byzantine State and Society'', pp. 226-227; Smith, ''Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology'', p. 978</ref> Da ricordare inoltre l'usurpazione dell'[[esarca]] [[eunuco]] di [[Esarcato di Ravenna|Ravenna]], [[Eleuterio (esarca)|Eleuterio]], che nel dicembre 619 si fece incoronare dalle sue truppe imperatore d'Occidente con il nome di ''Ismailius'' e tentò, su consiglio dell'arcivescovo ravennate, di marciare su Roma per farsi incoronare nell'antica capitale.<ref>{{Cita web |url=http://www.porphyra.it/Porphyra12.pdf |titolo=''Porphyra'' #12, pp. 5-18. |accesso=19 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722045025/http://www.porphyra.it/Porphyra12.pdf |dataarchivio=22 luglio 2011 |urlmorto=no }}</ref> Tuttavia, giunto a ''Castrum Luceoli'' (presso l'odierna [[Cantiano]]) venne ucciso dai suoi soldati.
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=== Altri eredi ===
{{F|stati scomparsi|maggio 2015|Una sola fonte presente in una sola frase e tra l'altro abbastanza discutibile. Per tutto il resto di fonti neanche l'ombra.}}▼
{{Vedi anche|Problema dei due imperatori}}
▲{{F|stati scomparsi|maggio 2015|Una sola fonte presente in una sola frase e tra l'altro abbastanza discutibile. Per tutto il resto di fonti neanche l'ombra.}}
Oltre all'[[Impero bizantino]], unico e legittimo successore dell'Impero romano dopo la caduta della sua [[Impero romano d'Occidente|parte occidentale]], altre tre entità statuali ne rivendicarono l'eredità. La prima fu il [[Sacro Romano Impero]], inizialmente un grande progetto di ricostituzione dell'impero in Occidente, che fu fondato il giorno di Natale dell'[[800]] allorché [[papa Leone III]] incoronò il re dei Franchi [[Carlo Magno]] imperatore dei Romani.
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