Fortezza Albornoz: differenze tra le versioni

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La costruzione della rocca si situa nell’ottava e ultima fase dell’urbanistica [[medioevo|medievale]] orvietana, in seguito all’avvento del Cardinale [[Egidio Albornoz]], che restaurò sulla città il potere pontificio, il cui segno tangibile fu proprio la realizzazione della fortezza. Essendo ormai gli edifici pubblici quasi del tutto abbandonati, la rocca fu, insieme al Duomo (che era in lenta costruzione), uno dei due poli urbani di Orvieto. Sulle macerie del quartiere popolare di San Martino, raso al suolo in buona parte per motivi militari di sicurezza, fu avviata così la costruzione della fortezza, la cui proposta, secondo i modi albornoziani, era stata in realtà presentata formalmente dal Comune stesso, dopo la “libera annessione” di quest’ultimo allo Stato pontificio.
Come infatti scrive un cronista:
{{quote|il legato mandò et volse che in Orvieto si facesse un chassaro, cioè una roccha fortissima; et mandò commandando che si facesse alle spese del Chommuno di Orvieto. Et così si deliberò, che si facesse la roccha appresso porta Pusterla la dove stava la chiesa di Sancto Martino. Et comenzossi la detta roccha a fare et a edificare a dì venticinque del mese di settembre mille et trecento sessanta quattro con grandissima sollicitudine et con grande spendio del Communo di Orvieto}}
 
{{quote|il legato mandò et volse che in Orvieto si facesse un chassaro, cioè una roccha fortissima; et mandò commandando che si facesse alle spese del Chommuno di Orvieto. Et così si deliberò, che si facesse la roccha appresso porta Pusterla la dove stava la chiesa di Sancto Martino. Et comenzossi la detta roccha a fare et a edificare a dì venticinque del mese di settembre mille et trecento sessanta quattro con grandissima sollicitudine et con grande spendio del Communo di Orvieto}}
 
Già nel 1389, la Rocca subì una prima distruzione in un periodo di lotte interne cittadine, da parte di [[Luca I Monaldeschi della Cervara]]<ref>https://condottieridiventura.it/luca-monaldeschi-del-ramo-della-cervara/</ref> che era in lotta con i [[Monaldeschi]] del Cane<ref>Per la storia dei rami della casata Monaldeschi, cfr. [[Monaldeschi]]</ref>. Nel 1413, [[Francesco I Orsini]] fece rafforzare il sistema difensivo della rocca ma, appena un anno dopo, le nuove fortificazioni non riusciranno a respingere gli assalti di [[Ladislao I di Napoli]]. Ridotta in cattive condizioni, la fortezza fu infine ricostruita, quando la città fu definitivamente assoggettata allo [[Stato Pontificio]], ad opera di Antonio da Carpi sul vecchio perimetro, con l’aggiunta di un torrione circolare o ribellino a protezione della porta, e terminata nel 1450 sotto la supervisione di [[Bernardo Rossellino]]. Nel 1527, quando si rifugiò a [[Orvieto]] dopo il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]], il papa [[Clemente VII]] fece costruire nei suoi pressi, commissionandolo ad [[Antonio da Sangallo il Giovane]], che era già responsabile delle fortificazioni della rocca, un pozzo (detto quindi “Pozzo della Rocca” e in seguito “[[Pozzo di San Patrizio]]”), a servizio della costruzione e per l’approvvigionamento idrico della città.