Valerio Miroglio: differenze tra le versioni
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=== Gli anni giovanili e la formazione artistica ===
Dopo la guerra si guadagna da vivere realizzando affreschi sacri nelle chiese e scrivendo sulle testate astigiane ''La Nuova Provincia'' e ''La Voce dell'astigiano'', di cui è redattore. Contemporaneamente inizia la sua attività artistica, dipinge quadri ad olio su tela di ispirazione cubista, come l
In breve tempo la matrice cubista matura verso la lezione di [[Paul Klee]], realizza disegni a china, a matita, a carboncino e [[Monotipo|monotipi]] ad inchiostro grasso, sia astratti sia raffiguranti esseri umani ed animali stilizzati.
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* [[Pierre D' Acrì]] - ''I geometrici palcoscenici della commedia inconscia di Valerio Miroglio'', [[Torino]], Mensile ''Io'', maggio [[1968]].
* [[Luigi Carluccio]] - Testo critico per la mostra personale a [[Torre Pellice]], agosto [[1968]].
* [[Paolo Fossati]] - La XIX mostra di [[Torre Pellice]], [[L'
* [[Marisa Vescovo]] - ''Il linguaggio dell'oggettività visiva di Valerio Miroglio'', [[Alessandria]], [[Il Piccolo]], aprile [[1969]].
* [[Marisa Vescovo]] - Saggio critico per la mostra alla Galleria ''“Maggiolina”'', [[Alessandria]], aprile [[1969]].
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