Mitologia di Tebe: differenze tra le versioni
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=== Gli ultimi sovrani ===
Divenuto re di Tebe, Tersandro richiamò la popolazione che era fuggita e regnò per vari anni. Sposò [[Demonassa]], figlia di Anfiarao, da cui ebbe come figlio [[Tisameno (figlio di Tersandro)|Tisameno]]. Partecipò ad una prima spedizione contro [[Troia]] (antecedente alla [[guerra di Troia]] vera e propria), ma non riuscì nemmeno a raggiungere la città: sbarcato in [[Misia]], fu ucciso da [[Telefo]]. Avrebbe dovuto succedergli il figlio Tisameno, ma era ancora troppo giovane, così il comando venne dato a [[Peneleo]] come suo reggente. Quest'ultimo partecipò alla guerra di Troia al comando di un contingente tebano e rimase ucciso nel conflitto.<ref group="Nota">Secondo alcune fonti, a Troia Peneleo vendicò la morte di Tersandro uccidendo il figlio di Telefo, [[Euripilo (figlio di Telefo)|Euripilo]]; secondo altre fonti, invece, fu da questi ucciso.</ref> Tisameno ormai adulto divenne re, ed ebbe a sua volta un figlio, [[Autesione]], che non diventò mai sovrano poiché si unì agli [[Eraclidi]] (secondo altre versioni del mito egli fu invece re, sia pure per breve tempo, e si ritirò nel [[Peloponneso]] su consiglio di un oracolo, dove si unì ai [[Dori]]). Sovrano della città divenne quindi [[Damasittone]], nipote di Peneleo.<ref group="Nota">Da notare che con l'ascesa al trono di Damasittone cambiò la famiglia regnante a Tebe: i sovrani non furono più discendenti di Edipo e Cadmo, ma di Peneleo. Tuttavia i primi ebbero modo di rifarsi, poiché i nipoti di Autesione, [[Euristene]] e [[Procle]], furono coloro che diedero vita alle due case regnanti di [[Sparta]].</ref> Ultimi re di Tebe furono infine [[Tolomeo (figlio di Damasittone)|Tolomeo]] e [[Xanto (figlio di Tolomeo)|Xanto]], discendenti di Damasittone. Xanto venne ucciso in duello, ma con l'inganno, da [[Melanto di Atene]] (o da [[Andropompo]]);<ref group="Nota">Al momento del duello tra Melanto e Xanto apparve dietro Xanto una figura nera: [[Dioniso|Dioniso Melanego]]. Melanto, credendo che si trattasse di un guerriero chiamato da Xanto per dargli man forte, rimproverò il re tebano, accusandolo di aver violato i patti che prevedevano un duello. Xanto, che non sapeva nulla di questo guerriero, si girò per guardarlo; Melanto allora approfittò di questo momento di distrazione di Xanto per trafiggerlo con la lancia.</ref> dopo il suo omicidio, il popolo tebano decise di abbandonare la [[monarchia]] per andare verso una forma di governo [[repubblica]]na.<ref>Grimal, pp. 402, 496, 599, 617; Pausania, ''Periegesi della Grecia'', 9. 5. 16; {{cita web|url=https://books.google.it/books?id=PKNoAAAAcAAJ&pg=PA368&lpg=PA368&dq=damasittone&source=bl&ots=tu-SwX7BlU&sig=X7pU3TDTCa6rHu4GT6hJpWgWCnY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjKzM24q5jWAhXNb1AKHc93AcUQ6AEIUTAJ#v=onepage&q=damasittone&f=false|titolo=Descrittione della Grecia, di Pausania|accesso=25 ottobre 2020}}</ref>
== Lista dei re di Tebe ==
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