Fontanile: differenze tra le versioni

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=== Il basso medioevo ed il Cinquecento ===
{{dx|[[File:Fontanile Scalinata San Giuseppe.JPG|thumb|left|La scalinata di San Giuseppe, che permette di attraversare la prima cinta muraria.]]}}
Dalla metà del [[X secolo]] Fontanile faceva parte del [[Marchesato di Incisa]] che, dalla fine dell'[[XI secolo]] divenne parte del feudo del [[Marchese del Monferrato]]. Verso l'inizio del [[XIV secolo|1300]] Fontanile ed altri cinque paesi ([[Mombaruzzo]], [[Castelletto Molina]], [[Quaranti]], [[Maranzana]] e Casal Dagna) iniziarono a far riconoscere dal Marchese il diritto di auto gestirsi. Questo autonomia venne riconosciuta negli "''Statuti"'' del [[1337]], documenti che regolavano la vita civile di ogni comunità.<ref>Si veda ''Gli Statuti del Comune e degli Uomini di Mombaruzzo nell'anno 1337'' a cura di Vittorio Ferraris.</ref> Il Consorzio si sciolse all'inizio del [[XV secolo|Quattrocento]], ma gli "''Statuti"'' continuarono ad essere utilizzati fino al [[1532]]. Il 23 marzo [[1435]] Fontanile passò allo [[Ducato di Savoia|Stato Sabaudo]],<ref>Il documento che attesta ciò è conservato all'[[Archivio di Stato di Torino]].</ref> sotto il re [[Amedeo VIII]], ma già nel [[1437]] tornò a far parte del [[Marchesato del Monferrato]]. Nel [[1532]] il marchese [[Giovanni Giorgio del Monferrato|Gian Giorgio del Monferrato]] approvò dei nuovi "''Statuti"'' che sostituivano quelli del [[1337]].
 
Il 18 febbraio [[1557]], su disposizione della [[Ducato di Mantova|Duchessa di Mantova]] [[Margherita Paleologa]], il Senato, organo giudiziario del [[Marchesato del Monferrato|Marchesato]] ed in seguito del Ducato del [[Monferrato]] venne trasferito da [[Acqui]] a Fontanile. Nel [[1559]] la stessa Duchessa concesse la possibilità di tenere il mercato settimanale di [[giovedì]].
 
Nel [[1558]] il conte [[Michele Peretti]] divenne il sovrano del Marchesato d'Incisa. Egli tentò di imporre vecchi diritti feudali e si attirò a tal punto le antipatie della popolazione che i fontanilesi chiesero aiuto a [[Vincenzo I Gonzaga]]. Il [[Ducato di Mantova|Duca di Mantova]], in cambio di un pagamento di duemila crosoni, cacciò il marchese Peretti e lo sostituì con i marchesi Bevilacqua nel [[1606]].
 
=== Simboli ===
{{citazione|Stemma [[partito semitroncato]]: nel primo d'azzurro, al monte di tre cime di verde, sostenente un [[Castello (araldica)|castello]] d'argento, finestrato di rosso, merlato alla ghibellina; al [[Capo (araldica)#Capo dell'Impero|capo dell'Impero]]; nel secondo di rosso, alla [[Fontana (araldica)|fontana]] d'argento, con doppio zampillo d'azzurro ricadente; nel terzo d'argento, al [[Gelso (araldica)|gelso]] al naturale, caricato di una [[Vite (araldica)|vite]] fruttuosa pure al naturale. Motto: {{maiuscoletto|Numquam siccabitur æstu}}. Ornamenti esteriori da Comune.|D.P.R. del 5 marzo 1973}}
 
== Società ==