Fantascienza apocalittica e postapocalittica: differenze tra le versioni

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}}; citato da Luca Briasco, {{collegamento interrotto|1=[http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20091119/pagina/11/pezzo/265082/ ''Finzioni DOPO LA FINE''] |data=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}, il manifesto, 19/11/2009.</ref>}}
 
L'uso di un contesto post apocalitticopostapocalittico nei film e l'immaginario tipico che vi si riferisce, come i [[deserto|deserti]] sconfinati o le vedute aeree di città demolite, i vestiti fatti di [[cuoio]] e di pelli di animali, le bande di [[razzia]]tori, è ormai comune e oggetto di frequenti [[parodia|parodie]].
 
Il gran numero di canovacci di [[film di serie B]] a soggetto apocalittico negli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]] è dovuto ai ridotti bilanci preventivi di produzione di film postapocalittici, nei quali sono stati utilizzati, per rimanere entro gli esigui limiti di budget, complessi industriali ed edifici abbandonati, risparmiando così sulla costruzione di [[set cinematografico|set]] artificiali. Come risultato, buona parte di questi film sarebbero poi stati scartati dai maggiori ''studios'' sulla base dei soli canovacci o quando - a soggetto concluso - si sarebbero cominciati a girare di lì a poco, mentre altri sarebbero in seguito stati convertiti in ambientazioni postapocalittiche, sull'onda del successo ottenuto dalla serie di ''[[Mad Max]]''.