Itanglese: differenze tra le versioni
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[[File:Green Pass (2021).jpg|400px|miniatura|Esempio di [[pseudoanglicismo]] in Italia: la [[locuzione]] ''green pass'', usata per identificare il [[Certificato COVID digitale dell'UE]]. L'espressione non è usata nel mondo anglofono, ma è stata coniata dai [[Mezzo di comunicazione di massa|media]] [[Israele|israeliani]], e preferita dai media italiani a locuzioni italiane (es. ''certificazione verde'', ''certificato vaccinale'') o mistilingui (es. ''pass verde'').<ref>{{Cita web|url=http://blog.terminologiaetc.it/2021/05/26/certificato-covid-digitale-ue/|titolo=Per viaggiare in Ue non si userà il “green pass”!|autore=Licia Corbolante
Il termine '''itanglese''' (anche '''itangliano'''<ref name=itangliano/>, '''italiese'''<ref>[[Gian Luigi Beccaria]], ''Lo chiamano italiese'', in: Id.,''Italiano antico e nuovo'', nuova ed. ampliata, Milano, Garzanti, 1992,</ref> o '''''itanglish'''''<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Valle.html|titolo=L’itanglish e l’insegnante di inglese|autore=Gabriele Valle|sito=treccani.it|editore=Treccani|data=2018-04-23|accesso=2021-07-29}}</ref>) viene definito dal dizionario [[Hoepli (casa editrice)|Hoepli]] come «la lingua italiana usata in certi contesti ed ambienti, caratterizzata da un ricorso frequente e arbitrario a termini e locuzioni inglesi»<ref>{{Cita web |url=https://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/itanglese.aspx?idD=1&Query=itanglese&lettera=I |titolo=Itanglese sul dizionario Hoepli online |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120306084327/http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/itanglese.aspx?idD=1&Query=itanglese&lettera=I |dataarchivio=6 marzo 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
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== Fenomeno ==
Un primo approccio sistematico allo studio dell'intrusione di termini inglesi nell'italiano apparve alla fine degli anni '70 del Novecento, con la pubblicazione della [[monografia]] intitolata ''Parliamo itang'liano. Ovvero le 400 parole inglesi che deve sapere chi vuole fare carriera'', a opera di Giacomo Elliot (probabile pseudonimo di [[Roberto Vacca]]).<ref>Giacomo Elliot, ''Parliamo itang'liano. Ovvero le 400 parole inglesi che deve sapere chi vuole fare carriera'', Milano, Rizzoli, 1977</ref><ref>{{cita libro | nome = Beppe | cognome = Severgnini | wkautore = Beppe Severgnini | titolo = Imperfetto manuale di lingue | collana = [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR-Biblioteca Universale Rizzoli]] | editore = Rizzoli | anno = 2010 | pagina = 148}}</ref> Il testo ricevette una accorata recensione di [[Primo Levi]], e coniò termine «itangliano», che divenne il primo usato per descrivere la crescente pervasività dell'inglese in molti settori della lingua italiana.<ref name=itangliano>{{Cita web|autore=Andrea Viviani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/itangliano_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|titolo = {{Maiuscoletto|Itangliano}}|editore=''[[Enciclopedia dell'Italiano]]'' (2010), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]|accesso=23 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/14/se-la-lingua-ci-fa-male.html|titolo=Se la lingua ci fa male|autore=Tullio De Mauro|sito=
Dopo un lungo periodo di scarsa attenzione, il tema è tornato al centro dell'attenzione pubblica italiana tra il 2009 e il 2013, in seguito all'iniziativa della Agenzia Agostini Associati [[Società a responsabilità limitata|SRL]], una società privata di [[traduzione]] che ha lanciato la campagna ''Stop Itanglese'', dichiarando di volere sensibilizzare l'[[opinione pubblica]] sull'uso superfluo di parole inglesi in italiano, e accompagnandola con una serie di iniziative accessorie, come il ''Codice Itanglese'', la classifica degli anglicismi più usati e la proposta di traducenti italiani per molti anglicismi.<ref>{{cita web|url=http://stopitanglese.it//|titolo=Stop Itanglese|sito=
Dillo in italiano|autore=Annamaria Testa|sito=internazionale.it|editore=Internazionale|data=2015-02-17|accesso=2021-07-28}}</ref><ref name=RispostaMarazzini>{{cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/la-risposta-di-claudio-marazzini-ai-sottoscrittori-della-petizione-un-intervento-per-la-lingua-itali/6318|titolo=La risposta di Claudio Marazzini ai sottoscrittori della petizione "Un intervento per la lingua italiana"|autore=Claudio Marazzini|sito=accademiadellacrusca.it|data=2015-03-09|accesso=2021-07-28}}</ref> Più nota come ''Dillo in italiano'', a causa del relativo [[hashtag]] con cui si è pubblicizzata sulle [[Servizio di rete sociale|reti sociali]], ha raccolto un'importante eco mediatica, ravvivando il dibattito pubblico tra favorevoli e contrari agli anglicismi.<ref>{{cita web|url=https://www.focus.it/cultura/curiosita/focus-sostiene-dilloinitaliano|titolo=Focus sostiene #dilloinitaliano|autore=Sara Zapponi|sito=focus.it|editore=Focus|data=2015-02-27|accesso=2021-07-28}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.internazionale.it/opinione/tullio-de-mauro/2016/07/14/irresistibile-l-ascesa-degli-anglismi|titolo=È irresistibile l’ascesa degli anglismi?|autore=Tullio De Mauro|sito=internazionale.it|editore=Internazionale|data=2016-07-14|accesso=2021-07-28}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/ok/mainSpeciale.html|titolo=Il Bel Paese dove l'OK suona|autore=|sito=treccani.it|editore=Treccani|accesso=2021-07-28}}</ref> Nell'appoggiare tale petizione la Crusca, attraverso il suo presidente [[Claudio Marazzini]], ha inoltre espresso l'intenzione di occuparsi in modo più mirato del tema, verificando la circolazione di neologismi e, in caso di anglicismi o altri forestierismi, valutando la possibilità di sostituirli con termini italiani.<ref name=RispostaMarazzini/> A questo scopo alla fine del 2015 la Crusca ha istituito il ''[[Accademia_della_Crusca#Gruppo_Incipit|Gruppo Incipit]]'', un osservatorio sui neologismi e forestierismi incipienti che ha il compito di monitorare ed esprimere pareri sui nuovi forestierismi impiegati in ambito politico, comunicativo e sociale, suggerendo alternative in italiano tramite i propri comunicati stampa.<ref>Il Gruppo Incipit è composto studiosi e specialisti della comunicazione italiani e svizzeri, tra cui accademici della Crusca.</ref><ref name=IncipitNascita>{{cita web|autore=Accademia della Crusca|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/la-nascita-del-gruppo-incipit-osservatorio-sui-neologismi-e-forestierismi-incipienti/6347|titolo=La nascita del gruppo Incipit, osservatorio sui neologismi e forestierismi incipienti |accesso=24 luglio 2021|data=28 settembre 2015}}</ref><ref name=IncipitComunicati>{{cita web|cognome=|nome=|autore=Accademia della Crusca|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/gruppo-incipit/251|titolo=Gruppo "Incipit". I comunicati stampa del gruppo. |accesso=24 luglio 2021|data=28 settembre 2015}}</ref> Il gruppo si è formato in seguito al convegno della stessa Accademia dal titolo ''La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi''.<ref name=LinguaItaRomAngli>{{cita web|cognome=|nome=|autore=Accademia della Crusca|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/la-lingua-italiana-e-le-lingue-romanze-di-fronte-agli-anglicismi/6108 |titolo=La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi |accesso=24 luglio 2021|data=8 settembre 2015}}</ref>
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=== Incidenza sul lessico ===
La presenza di parole straniere nell'italiano è secoli oggetto di studio dei [[Linguista|linguisti]], benché l'interesse accademico non si traduca necessariamente in una presa di posizione sul tema o in una richiesta di [[Politica linguistica|politiche linguistiche]]. Uno dei moderni metodi con cui gli studiosi stimano il peso dei [[forestierismi]] nel [[lessico]] di una lingua è l'analisi della loro incidenza nei [[Dizionari della lingua italiana|dizionari]] – dell'uso, storici, etimologici o specializzati. L'analisi dell'incidenza produce stime che possono variare sia in base al dizionario usato che alla definizione patrimonio lessicale totale: infatti, la definizione del patrimonio lessicale può includere solo i [[Lemma_(linguistica)|lemmi]] propriamente detti, oppure includere anche delle [[Alterazione_(linguistica)|alterazioni]] di lemmi principali (es. diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi, dispregiativi) che vengono normalmente trattate come entità lessicali non autonome – i cosiddetti [[Dizionario#Lessemi%2C lemmi%2C sottolemmi%2C lemmario|sottolemmi]].<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/tipi-di-lemma_(Enciclopedia-dell%27Italiano)/|titolo=Tipi di lemma|editore=Treccani|sito=
Agli inizi degli anni '60, nel suo libro ''Storia linguistica dell’Italia unita'' (1963), il linguista [[Tullio De Mauro]] analizzò un campione di 500 vocaboli e calcolò che i forestierismi non adattati in italiano ammontassero all'1,4% del patrimonio lessicale totale (pari a 7 forestierismi nel campione analizzato).<ref>Per il suo campionamento, De Mauro si basò sul dizionario ''Zingarelli'' del 1958 e sul ''Dizionario etimologico dell’italiano'' di Battisti e Alessio.</ref> Nonostante De Mauro non si riferisse specificamente ai soli prestiti di origine inglese, una successiva analisi stimò che negli stessi anni gli anglicismi contribuissero a circa un terzo del totale dei forestierismi, aggirandosi tra lo 0,5 e l'1% del lessico dell'italiano.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/italiano_inglese/antonelli.html|autore=Giuseppe Antonelli|sito=Treccani|accesso=2021-07-26}}</ref> In uno studio specialistico condotto quasi dieci anni dopo, ''Influssi inglesi nella lingua italiana'' (1972), il linguista serbo [[Ivan Klajn]] registrò un moderato incremento, identificando 1.600 anglicismi non adattati, pari a poco più dell'1% del totale del patrimonio lessicale.<ref>{{cita libro | nome=Ivan | cognome=Klajn | titolo=Influssi inglesi nella lingua italiana | anno=1972 | editore= Olschki | edizione=2 | città=Firenze |ISBN=8822217748 }}</ref>
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== Dibattito ==
{{citazione|Vent'anni fa ero sicuramente più ottimista riguardo alla questione degli anglicismi: ritenevo che il prestito fosse un problema fisiologico e che il tasso di parole inglesi non adattate — le uniche di cui ci si debba preoccupare — non fosse così alto. Adesso vedo che il numero comincia veramente a essere un po' invadente, soprattutto rispetto alla capacità di metabolizzazione delle lingue romanze con cui possiamo direttamente confrontarci, cioè il francese e lo spagnolo.|[[Luca Serianni]], 26 aprile 2015<ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/giulia-carrarini/anglicismi-minacciano-italiano-quattro-chiacchiere-luca-serianni_b_6726950.html|titolo=Gli anglicismi minacciano l'italiano? Quattro chiacchiere con Luca Serianni|autore=Giulia Carrarini
Se inizialmente la discussione sull'interferenza dell'inglese vedeva confrontarsi chi sosteneva l'eccesso di nuovi prestiti inglesi e chi lo escludeva, da alcuni anni il dibattito specialistico e pubblico si concentra sulla magnitudine del fenomeno e le sue conseguenze per la lingua italiana. La contrapposizione oggi più diffusa è tra:<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/pay/nazionale_pay/l_allarme_crusca_invasi_dai_termini_inglesi-883388.html|titolo=L'allarme della Crusca: invasi dai termini inglesi|sito=ilgazzettino.it|autore=|data=2015-02-24|accesso=2021-07-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ilbolive.unipd.it/index.php/it/news/dalla-penna-social-network-come-cambia-lingua|titolo=Dalla penna ai social network: come cambia la lingua italiana|sito=ilbolive.unipd.it|autore=Francesca Forzan|data=2018-12-03|accesso=2021-07-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.wired.it/play/cultura/2016/10/17/lingua-italiana-non-sta-male/?refresh_ce=|titolo=La lingua italiana non sta male come si pensa|sito=wired.it|autore=Anna Rita Longo|data=2016-10-17|accesso=2021-07-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/12/anglicismi-per-reagire-serve-conoscere-la-nostra-lingua-partiamo-dalleconomia/4614318/|titolo=Anglicismi, per reagire serve conoscere la nostra lingua. Partiamo dall’economia|sito=ilfattoquotidiano.it|autore=Franco Vespignani|autore2=Eleonora Farneti|data=2018-09-12|accesso=2021-07-27}}</ref>
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===Svizzera===
In osservanza al principio della comprensibilità, la [[Svizzera]] ha attivato per l'[[Lingua italiana in Svizzera|italiano]] (come per il [[Lingua tedesca|tedesco]] e il [[Lingua francese|francese]]) i seguenti servizi per la gestione dei forestierismi e in particolare degli anglicismi<ref>{{cita web|url=https://www.bk.admin.ch/dienstleistungen/db/04813/04815/?lang=it|titolo=La comprensibilità, un principio inderogabile|autore=Cancelleria Federale Svizzera
* raccomandazioni relative all'uso di termini stranieri<ref name=CHRaccAngl/>;
* la [[banca dati]] terminologica TERMDAT, che intende fornire a operatori della comunicazione, politici e cittadini comuni le risorse per una sostituzione degli anglicismi<ref name="bk.admin.ch">{{cita web|url=https://www.bk.admin.ch/dienstleistungen/db/04813/index.html?lang=it|titolo=Anglicismi. C'è un'alternativa al termine inglese?|autore=Cancelleria Federale Svizzera
==Note==
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