Problem solving: differenze tra le versioni
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Duncker ha messo in evidenza una difficoltà, di carattere generale, consistente nel fenomeno della [[fissità funzionale]], ovvero nella tendenza ad utilizzare certi oggetti solo per quelle che sono le loro funzioni abituali (per es. un paio di forbici per tagliare) senza giungere a vedere che in certe situazioni essi potrebbero essere utilizzati per funzioni diverse e insolite (ad es. le forbici come compasso). Un'altra difficoltà, che si presenta quando un problema è formulato verbalmente, consiste nelle cosiddette implicazioni parassite dei termini verbali ovvero in interpretazioni riduttive del significato di certe parole le quali limitano indebitamente le direzioni lungo le quali viene cercata una soluzione. Fra le strategie che hanno un valore euristico, possono cioè rendere più facile la scoperta di una soluzione, un ruolo notevole può avere quella della semplificazione, consistente nel cambiare i dati di un problema sostituendoli con altri assai più semplici, senza tuttavia modificare la struttura del problema stesso, che è però in tal modo assai più evidente, rendendo più agevole la ristrutturazione. Una notevole utilità possono avere le rassegne di situazioni analoghe già vissute, che, come osserva Duncker, possono suggerire, “per assonanza”, delle proposte di soluzione e le esperienze di brainstorming, compiute sia in gruppo che individualmente, sulla base del principio che una certa idea può favorire l'emergere di altre (per contrasto, per completamento, per differenziazione).
==Problem solving collettivo==
La risoluzione dei problemi viene applicata a molti livelli diversi, dall'individuo alla civiltà. La risoluzione collettiva dei problemi si riferisce alla risoluzione dei problemi eseguita collettivamente. Le questioni sociali e le questioni globali in genere possono essere risolte solo collettivamente.
È stato notato che la complessità dei problemi contemporanei ha superato la capacità cognitiva di qualsiasi individuo e richiede competenze e capacità di problem solving collettive diverse ma complementari.<ref>{{cite journal|last1=Hung|first1=Woei|title=Team-based complex problem solving: a collective cognition perspective|journal=Educational Technology Research and Development|date=24 April 2013|volume=61|issue=3|pages=365–384|doi=10.1007/s11423-013-9296-3|s2cid=62663840}}</ref>
L'intelligenza collettiva è un'intelligenza condivisa o di gruppo che emerge dalla collaborazione, dagli sforzi collettivi e dalla competizione di molti individui.
La risoluzione collaborativa dei problemi riguarda le persone che lavorano insieme faccia a faccia o in spazi di lavoro online con l'obiettivo di risolvere i problemi del mondo reale. Questi gruppi sono composti da membri che condividono una preoccupazione comune, una passione simile e/o un impegno per il proprio lavoro. I membri sono disposti a porre domande, meravigliarsi e cercare di comprendere problemi comuni. Condividono competenze, esperienze, strumenti e metodi.<ref>{{cite journal|last=Jewett|first=Pamela|author2=Deborah MacPhee|title=Adding Collaborative Peer Coaching to Our Teaching Identities|journal=The Reading Teacher|date=October 2012|volume=66|issue=2|pages=105–110|doi=10.1002/TRTR.01089}}</ref> Questi gruppi possono essere assegnati dagli istruttori o possono essere regolati dagli studenti in base alle esigenze dei singoli studenti.<ref>{{cite book|url=https://businessbooks.cc/business-communication-a-problem-solving-approach/|title=Business communication a problem-solving approach|ISBN=978-1259565878|author=Kathryn Rentz, Paula Lentz|date=2017}}</ref>
I gruppi, o membri del gruppo, possono essere fluidi in base alle necessità o possono verificarsi solo temporaneamente per completare un'attività assegnata. Possono anche essere di natura più permanente a seconda delle esigenze degli studenti. Tutti i membri del gruppo devono avere un input nel processo decisionale e avere un ruolo nel processo di apprendimento. I membri del gruppo sono responsabili del pensiero, dell'insegnamento e del monitoraggio di tutti i membri del gruppo. Il lavoro di gruppo deve essere coordinato tra i suoi membri in modo che ogni membro dia un eguale contributo all'intero lavoro. I membri del gruppo devono identificare e sfruttare i propri punti di forza individuali in modo che tutti possano dare un contributo significativo al compito.<ref>{{cite journal|last=Wang|first=Qiyun|title=Design and Evaluation of a Collaborative Learning Environment|journal=Computers and Education|year=2009|volume=53|issue=4|pages=1138–1146|doi=10.1016/j.compedu.2009.05.023}}</ref> I gruppi collaborativi richiedono sforzi intellettuali congiunti tra i membri e coinvolgono interazioni sociali per risolvere i problemi insieme. La conoscenza condivisa durante queste interazioni viene acquisita durante la comunicazione, la negoziazione e la produzione di materiali.<ref>{{cite journal|last=Kai-Wai Chu|first=Samual|author2=David Kennedy|title=Using Online Collaborative tools for groups to Co-Construct Knowledge|journal=Online Information Review|year=2011|volume=35|issue=4|pages=581–597|doi=10.1108/14684521111161945 }}</ref> I membri cercano attivamente informazioni da altri ponendo domande. La capacità di utilizzare le domande per acquisire nuove informazioni aumenta la comprensione e la capacità di risolvere problemi.<ref>{{cite journal|last=Legare|first=Cristine|author2=Candice Mills |author3=Andre Souza |author4=Leigh Plummer |author5=Rebecca Yasskin |title=The use of questions as problem-solving strategies during early childhood|journal=Journal of Experimental Child Psychology|year=2013|volume=114|issue=1|pages=63–7|doi=10.1016/j.jecp.2012.07.002|pmid=23044374}}</ref> Il lavoro di gruppo collaborativo ha la capacità di promuovere capacità di pensiero critico, capacità di problem solving, abilità sociali e autostima. Utilizzando la collaborazione e la comunicazione, i membri spesso imparano gli uni dagli altri e costruiscono conoscenze significative che spesso portano a risultati di apprendimento migliori rispetto al lavoro individuale.<ref>{{cite journal|last=Wang|first=Qiyan|title=Using online shared workspaces to support group collaborative learning|journal=Computers and Education|year=2010|volume=55|issue=3|pages=1270–1276|doi= 10.1016/j.compedu.2010.05.023}}</ref>
== Note ==
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