Arjun Appadurai: differenze tra le versioni

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== Teoria dei flussi culturali globali<ref>Francesco Pompeo - ''Elementi di Antropologia Critica'' pp. 56-59, Meti, Montalto Uffugo (CS) 2014</ref> ==
{{NN|antropologia|ottobre 2022}}
{{Citazione|Le culture complesse del nostro tempo sono molto visibilmente in stato di flusso, e considerarle “processi” è altrettanto naturale che considerarle “strutture”. Sono determinate dal cambiamento nel microtempo e nel macrotempo: cambiamenti reversibili e non, del tutto o di alcune parti. C’è una distribuzione differenziata non solo dei significati e delle loro forme manifeste, ma anche dei tipi di processi culturali|Hannerz 1992, p. 166}}
 
Le logiche sociali e le dinamiche culturali della mondializzazione si dispiegano attraverso diverse articolazioni spazio-temporali con differenti modalità di interazione e mediazione, per ridisegnare gruppi, singoli e i loro reciproci rapporti. Si è sentita quindi l'esigenza di reinventare un vocabolario antropologico partendo dal superamento dell'approccio caratterizzato da criteri della discontinuità e stabilità culturali. È emerso il progetto di una '''antropologia multi-situata''' che, abbandonando l'identificazione con il terreno come spazio delimitato e stabile, ''si dedicasse allo studio delle connessioni e delle ramificazioni''. Questa antropologia multi-situata – come vera e propria strategia metodologica adeguata alla studio della [[globalizzazione]] – contribuisce a restituire un quadro di esperienze inedite di relazione, evidenziano interdipendenze e gerarchie in cui entrano in gioco una molteplicità di aspetti, oggi fondati sull'ineguale distribuzione di capitali culturali.
 
Questa caratterizzazione immateriale del modo di produzione prevalente del capitalismo avanzato – definito come ''cognitivo-finanziario'' – si nutre della disponibilità di un flusso comunicativo e mediatico rispetto a cui si manifestano diverse modalità di appropriazione indubbiamente creative. La '''pervasività dei [[Mezzo di comunicazione di massa|media]]''' (insieme alle '''migrazioni di massa''' - ''individuali'' e ''collettive'' - o alla '''produzione globale dei linguaggi e delle tecnologie''') costituiscono tutti fattori che determinano esperienze inedite dell'[[Identità (scienze sociali)|identità]] e della [[cultura]], in primo luogo nella produzione di nuovi ambiti dell'immaginazione.
 
Arjun Appadurai, nel 1996, ha tentato di definire questi aspetti analizzando il “relativo disancoramento della produzione di valori, simboli e identità dal legame con i territori e con i confini delle diverse realtà nazionali”, individuando come aspetto saliente dei flussi culturali nell'economia del sistema-mondo globale – di derivazione marxista ma di orizzonte ben più ampio – la configurazione di almeno cinque nuovi scenari (letteralmente, landscapes, ovvero panorami):
# '''Etnorami'''etnorami (''ethnoscapes''): [[migrazione|migrazioni]] e "[[diaspora|diaspore]]" umane;
# '''Mediorami'''mediorami (''mediascapes)'': flusso dei [[Simbolo|simboli]];
# '''Tecnorami'''tecnorami (''technoscapes)'': movimento delle [[tecnologia|tecnologie;]];
# '''Finanziorami'''finanziorami (''finanscapes'') : movimento del [[denaro]];
# '''Ideorami'''ideorami (''ideoscapes''): flussi di [[idee]];.
In quest'ottica, ad esempio, i film di [[Bollywood]] possono essere considerati come ''mediascapes'' consumati dai soggetti dell{{'}}''ethnoscapes'' indiana. Questi differenti scenari, comunque, sono declinati dalle contingenze storiche tramite diverse mediazioni (stato, politica, gruppi sociali, movimenti) e si propongono all'attore sociale come elementi primi di combinazioni in rapporto a cui egli struttura attivamente la sua esperienza del mondo e il suo immaginario che, secondo Appadurai, è assolutamente centrale nel flusso dinamico della globalizzazione.
 
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{{Citazione|queste patrie inventate, che costituiscono i mediascapes dei gruppi deterritorializzati, possono spesso diventare sufficientemente fantastici e unilaterali da fornire materia per nuovi ideoscapes in cui possono manifestarsi i conflitti etnici. La creazione del "Khalistan", una patria inventata della popolazione Sikh deterritorializzata d'Inghilterra, Canada e Stati Uniti, è un esempio del sanguinoso potenziale di tali mediascapes, quando interagiscono con il colonialismo interno (Hecter, 1974) dello stato nazione.|Appadurai, 1990, p.302}}
 
Nonostante ciò, quello che si evince dagli studi di Appadurai sulla globalizzazione è che l{{'}}''antropologia del contemporaneo'' non ha dunque bisogno di un nuovo macrosistema globale, quanto piuttosto dell{{'}}'''elaborazione di concetti che consentano di analizzare queste dimensioni'''; da qui proprio l'obiettivo del lavoro dell'antropologo indiano: mettere a disposizione un «'''''vocabolario tecnico ragionevolmente economico'''''» come base di partenza per un'analisi del globale ancora tutta da fare.
 
==Opere==