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I '''Piscicelli''' sono una famiglia [[Nobiltà|nobile]] [[italia]]na, che ha esercitato un ruolo politico e militare preminente nella storia del [[Regno di Napoli]], estinta nelle famiglie de Vito Piscicelli e Piromallo Capece Piscicelli<ref>{{Cita|Dante Alighieri (1303-1308)|trattato IV, cap. XXIX}}.</ref><ref>; {{Cita|Nicola dellaDella Monica (1998)|pp. 292-296}}; {{Cita|Devitopiscicelli.it}}; {{Cita|Nobili-napoletani.it}}.</ref>.
 
== Storia ==
Le prime notizie della famiglia risalgono all'età del [[Impero bizantino|Ducato bizantino]] (VIII-XI secolo), quando è attestata tra le famiglie magnatizie napoletane<ref>{{Cita|Michelangelo Schipa (1925)|1ª parte, pp. 5-6, nota 2}}.</ref>. Il suo primo esponente documentato è Leodoro, nel 977 generale della cavalleria dell'imperatore [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] (976-1025)<ref>{{Cita|GiovanniCampanile Antonio(1680)|p. 271}}; {{Cita|Candida Gonzaga (1875)|vol. 5, pp. 143-147}}; {{Cita|De Lellis (1663)|p. 31}}; {{Cita|Summonte (1640)|p. 305}}. Il(il volume del Summonte reperibile in Google Books è tratto da quello conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, che è mancante delle pagine da 305 a 308, presenti invece in quello presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.</ref><ref name="Carlo De Lellis, p. 31">{{Cita|Carlo De Lellis|p. 31}}.</ref><ref>{{Cita|Filiberto Campanile|p. 271}}.</ref><ref name="Berardo Candida Gonzaga, vol. 5, pp. 143-147">{{Cita|Berardo Candida Gonzaga|vol. 5, pp. 143-147}}).</ref>.
 
Successivamente, con l'instaurarsi del potere normanno degli [[Altavilla]], sotto i regni di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] (1130-1154) e [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo il Buono]] (1166-1189), la famiglia affermò la sua presenza con l'impegno militare nella lotta contro l'offensiva saracena, in ruoli diplomatici relativi al rapporto con il papato, nell'assetto istituzionale come consiglieri del Regno e nell'esercizio della carica arcivescovile<ref name="Carlo Campanile-De Lellis, pp. 27-58Mazzella">{{Cita|CarloCampanile De Lellis(1680)|pp. 27270-58284}}.</ref><ref; name="Scipione Mazzella">{{Cita|ScipioneDe MazzellaLellis (1663)|pp. 64427-64658}}.</ref><ref; name="Filiberto Campanile">{{Cita|FilibertoMazzella Campanile(1601)|pp. 270644-284646}}.</ref>.
 
Il suo peso politico venne ribadito anche dopo l'ascesa al potere degli [[Hohenstaufen|Svevi]] con l'imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] (1195-1197)<ref name="Carlo Campanile-De Lellis, pp. 27-58"/><ref name="Scipione Mazzella"/><ref name="Filiberto Campanile"/>.
 
La famiglia raggiunse poi la massima rilevanza nell'età angioina ed aragonese (1266-1495), quando vari suoi componenti esercitarono ruoli di potere sia militari che sociali e politico-istituzionali: lungo tutto quest'arco di tempo vari Piscicelli furono in stretto rapporto personale con i sovrani, fecero parte del consiglio della Corona ed esercitarono cariche di comando territoriale e di governo ecclesiastico<ref name="Carlo Campanile-De Lellis, pp. 27-58"/><ref name="Scipione Mazzella"/><ref name="Filiberto Campanile"/>.
 
Nel XVI secolo, con il passaggio sotto la sovranità spagnola, venne meno l'autonomia politica del Regno. Vari membri della famiglia rimasero attivi nelle vicende del tempo, partecipando alle campagne dell'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] in [[Italia]] e in [[Ungheria]] e segnalandosi durante il regno di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], nelle guerre contro gli stati barbareschi della costa africana e nelle [[Fiandre]]<ref>{{Cita|CarloCampanile De Lellis(1680)|p. 46278}}.</ref><ref>; {{Cita|FilibertoDe CampanileLellis (1663)|p. 27846}}.</ref>. Successivamente, col protrarsi dell'amministrazione vicereale spagnola, la famiglia ridusse la sua presenza pubblica, proseguendo privatamente nei luoghi dove avevano sede i suoi interessi e le sue proprietà{{senza fonte}}.
 
La famiglia nel corso della sua storia ha annoverato 3 [[viceré]], 8 tra [[Cardinale|cardinali]] e [[Vescovo|vescovi]] e 40 [[Feudo|feudi]] in [[Abruzzo]], [[Calabria]] e [[Campania]]<ref>{{Cita|Campanile name="Berardo(1680)|pp. 270-284}}; {{Cita|Candida Gonzaga, (1875)|vol. 5, pp. 143-147"/><ref name="Carlo}}; {{Cita|De Lellis, (1663)|pp. 27-58"/><ref name="Scipione}}; {{Cita|Mazzella"/><ref name="Filiberto(1601)|pp. Campanile"644-646}}.</ref>.
 
La famiglia si è estinta in due famiglie che ne portano il nome: verso la fine del XVII secolo nei de Vito Piscicelli e nel XIX secolo nei Piromallo Capece Piscicelli<ref>{{Cita|Nicola dellaDella Monica (1998)|p. 294}}; {{Cita|Devitopiscicelli.it}}.</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Convivio|autore=Dante Alighieri|wkautore=Dante Alighieri|url=https://archive.org/details/conviviodantealighieri|città=Firenze|annooriginale=1303-1308|ISBN=no|cid=Dante Alighieri (1303-1308)}}
* {{Cita libro|titolo=Dell'armi, overo insegne dei nobili|url=https://archive.org/details/bub_gb_oXY8O3wroi4C|autore=Filiberto Campanile|wkautore=Filiberto Campanile|editore=Stamperia Antonio Gramignani|città=Napoli|anno=1680|edizione=3|ISBN=no|cid=Filiberto Campanile (1680)}}
* {{Cita libro|titolo=Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia|autore=Berardo Candida Gonzaga|wkautore=Berardo Candida Gonzaga|editore=Arnaldo Forni Editore|città=Bologna|anno=1875|volume=vol. 5 e 6|ISBN=no|cid=Berardo Candida Gonzaga (1875)}}
* {{Cita libro|titolo=Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli|autore=Carlo De Lellis|wkautore=Carlo De Lellis|editore=Giovanni Francesco Paci|città=Napoli|anno=1663|volume=2|ISBN=no|cid=Carlo De Lellis (1663)}}
* {{Cita libro|titolo=Descrittione del Regno di Napoli|autore=Scipione Mazzella|editore=Giovanni Battista Cappello|città=Napoli|anno=1601|ISBN=no|cid=Scipione Mazzella (1601)}}
* {{Cita libro|titolo=Le grandi famiglie di Napoli|autore=Nicola della Monica|editore=Newton Compton|città=Roma|anno=1998|edizione=1|ISBN=88-8183-789-7|cid=Nicola dellaDella Monica (1998)}}
* {{Cita libro|titolo=Nobili e popolani in Napoli nel Medioevo in rapporto all'amministrazione municipale|autore=Michelangelo Schipa|wkautore=Michelangelo Schipa|editore=Archivio Storico Italiano|anno=1925|volume=vol. 83 (serie 7, vol. 3), n. 1 (313)|ISBN=no|cid=Michelangelo Schipa (1925)}}
* {{Cita libro|titolo=Dell'historia della città, e Regno di Napoli|autore=Giovanni Antonio Summonte|wkautore=Giovanni Antonio Summonte|editore=Francesco Savio|città=Napoli|anno=1640|volume=3|ISBN=no|cid=GiovanniSummonte Antonio Summonte(1640)}}
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Piscicelli.htm|titolo=Famiglia Piscicelli o Capece Piscicelli|cid=Nobili-napoletani.it}}
* {{Cita web|url=http://www.devitopiscicelli.it|titolo=Sito web della famiglia de Vito Piscicelli|cid=Devitopiscicelli.it}}
 
{{Portale|storia di famiglia}}