Gneo Nevio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Una curiosità è irrilevante, l'altra integrata in altra voce. Si può togliere. |
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 21:
}}
Ebbe una notevole carriera letteraria a Roma fino a quando i suoi commenti satirici pronunciati nella commedia fecero infuriare la famiglia Metello, dei quali un appartenente era [[Console (storia romana)|console]]. Dopo un soggiorno in prigione ritrattò e fu liberato dai [[Tribuno della plebe|tribuni della plebe]]. Dopo essere stato accusato di un secondo reato venne esiliato in [[Tunisia]], dove scrisse il suo [[epitaffio]] e quindi si [[suicidio|suicidò]]. Le sue commedie erano nel genere di ''[[fabula palliata]]'', un adattamento della nuova [[commedia greca]]. Soldato durante le [[guerre puniche]], fu un uomo particolarmente patriottico, inventando un nuovo genere chiamato ''[[fabula praetexta]]'', un'estensione della tragedia a figure o avvenimenti nazionali romani. Dei suoi scritti sono sopravvissuti solo frammenti di diversi poemi nelle citazioni di grammatici tardoantichi ([[Flavio Sosipatro Carisio|Carisio]], [[Elio Donato]], [[
== Biografia ==
|