Mitologia di Tebe: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Oedipus at Colonus.jpg|miniatura|destra|Edipo a Colono insieme alla figlia Antigone]]
Edipo, disperato, si accecò con la spilla della cintura di Giocasta. I suoi capelli sbiancarono di colpo, facendone un vecchio cieco. Così ridotto, Edipo barcollò fuori dal palazzo, mentre la gente lo scansava ed anche i suoi figli si allontanavano da lui. Soltanto le figlie femmine, Antigone ed Ismene, lo seguirono; la prima fece voto di non abbandonare mai quel padre sfortunato, e al suo fianco ella vagabondò fuori dalla sua terra natale.<ref group="Nota">Benché questa sia certamente la più nota versione del mito, esistono numerose varianti, eccone alcune a titolo esemplificativo:
* Edipo, dopo la scoperta sul suo passato, perde il titolo di re ma non viene esiliato: continua a vivere, cieco e pieno di odio, nel suo palazzo con la moglie-madre Giocasta, che non si è suicidata.
* Edipo, dopo la morte di Giocasta, resta sul trono e muore parecchi anni dopo, durante una guerra contro i [[Mini (popolo)|Mini]].
* Edipo viene accecato da Creonte, che si considera il vero sovrano di Tebe, e la verità sulle sue origini viene fuori dal racconto che [[Peribea]] fa del ritrovamento di Edipo bambino. In seguito alla scoperta, Giocasta si uccide. * Il matrimonio tra Edipo e Giocasta è senza figli, e questi ultimi erano nati da una precedente relazione di Edipo con [[Eurigania]], figlia di [[Iperfante]]: non sono quindi figli incestuosi.</ref><ref>Graves, pp. 340-341; Grimal, p. 184; Guidorizzi, pp. 159-160, 183; [[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia]]'', 9.5.10-11; West, pp. 39-41.</ref>
=== La scomparsa ===
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[[Immagine:Aranjuez JardinIsla FuenteHercules Detalle.jpg|miniatura|destra|Eracle]]
=== Sotto la protezione di Eracle ===
La città di Tebe ebbe anche l'onore di essere culla del grande eroe [[Eracle]]. Figlio di Zeus e di [[Alcmena]], Eracle crebbe a Tebe, quando il padre adottivo [[Anfitrione (mitologia)|Anfitrione]] (marito di Alcmena) fu costretto ad allontanarsi da [[Tirinto]]. L'eroe giovinetto fu inoltre causa dello scoppio di un grave conflitto tra i tebani e gli abitanti di [[Orcomeno (Beozia)|Orcomeno]]. Il re di Tebe, Creonte, era infatti costretto a pagare un pesante tributo al sovrano di Orcomeno. Un giorno, mentre i suoi dispotici [[araldo|araldi]] si recavano nella città per riscuotere il tributo, incrociarono Eracle. Questi era stato costretto a vivere come pastore dopo aver ucciso il suo maestro di canto, [[Lino (cantore)|Lino]]. Infastidito dalle cattive maniere degli araldi stranieri, Eracle li punì tagliando loro orecchie e naso. Il loro re decise allora di rispondere all'affronto muovendo guerra contro i tebani.<ref name=decem>Graves, pp. 422-425.</ref>
Durante il conflitto, l'eroe, ancora molto giovane, dimostrò il proprio temperamento e la propria forza fisica, annientando le armate del re di Orcomeno, il cui nome era [[Ergino (figlio di Climeno)|Ergino]], e uccidendo il sovrano stesso. Sul campo di battaglia l'eroe perse però l'amato padre adottivo, Anfitrione. Il re Creonte, grato ad Eracle per il proprio contributo decise di premiarlo dandogli in sposa la più bella fra le sue figlie, [[Megara (mitologia)|Megara]]. Tuttavia in un momento di follia, scatenato su di lui dalla dea [[Era (mitologia)|Era]], sempre invisa ai figli illegittimi dell'infedele marito, l'eroe uccise la moglie e i figlioletti.<ref name=decem/>
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