Massimiliano I d'Asburgo: differenze tra le versioni

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Contrasti tra Giulio II e i francesi, uniti alla volontà papale di annettersi il ducato di Ferrara, alleato francese, col quale era in attrito da tempo, portarono allo scioglimento della Lega agli inizi del 1510 e ad un'alleanza anti-francese tra il Papato e Venezia. Dopo alcuni successi iniziali, Giulio II si trovò in grande difficoltà, minacciato anche di deposizione da parte di un concilio di cardinali dissidenti convocato a Pisa da Luigi XII. Nell'ottobre del 1511 promosse una "[[Lega Santa (1511)|Lega Santa]]" in funzione anti-francese, cui tuttavia Massimiliano aderì solo l'anno dopo. Nel [[1511]] infatti gli era balzato in mente un progetto in sé folle. Giulio II si era ammalato piuttosto seriamente e Massimiliano, libero da qualunque vincolo matrimoniale, pensò di poter scendere a Roma e farsi eleggere dai [[cardinale|cardinali]] [[papa]]; comunicò la sua decisione ai suoi famigliari e poi lo fece sapere ai suoi banchieri, i ricchi [[Fugger]]. Ma [[Jacob Fugger]] si rifiutò, vista l'assurdità del progetto, di finanziare l'imperatore.<ref>Gerosa, pp. 29-30</ref>
 
[[File:Assedio di asola 2009.jpg|thumb|upright=1.6|[[Tintoretto]], [[Assedio di Asola]], 1544-1545.]]
 
Massimiliano aderì quindi alla Lega Santa e, con la collaborazione di Enrico VIII, inferse ai francesi una grave sconfitta nella [[battaglia di Guinegatte (1513)|battaglia di Guinegatte nel 1513]]. Negli anni che seguirono la presenza imperiale nella guerra italiana non fu rilevante.