Crevalcore: differenze tra le versioni

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I bolognesi lo ricostruirono (1231) 3&nbsp;km a nord-ovest in posizione più prossima al [[Panaro]] (che allora scorreva lungo l'attuale via Argini) in forma quadrata con un impianto urbanistico regolare. Al nuovo castrum (chiamato "Crevalcore nuovo" in una carta del 1231 del Registro nuovo del Comune di Bologna)<ref>Registro nuovo del Comune di Bologna, ms. presso l'Arch. di Stato di Bologna, c. 200</ref> fu mutato il nome e si chiamò "Allegralcore" mentre il castello diroccato venne chiamato Crevalcore vecchio. "Allegralcore" non riuscì però ad attecchire e a un secolo di distanza si ritornò, anche nei documenti ufficiali, all'antica denominazione.
 
Il castello non ebbe vita facile; per richiamarvi gente dalle zone limitrofe allo scopo di disporre di un maggior numero di braccia per la difesa furono concesse esenzioni fiscali che ne fecero un "[[borgo franco"]], ma nel 1239 nuovamente fu investito dalle milizie di Federico II, occupato e incendiato. Dopo un'ulteriore ricostruzione il [[Senato bolognese]] considerò l'opportunità di un più rapido collegamento con Bologna che avrebbe permesso l'invio di rinforzi con maggiore celerità; tra il 1245 e il 1250 fu tracciata la nuova strada che, congiungendo in linea retta [[Quartiere Borgo Panigale|Borgo Panigale]] con [[San Giovanni in Persiceto|Persiceto]] e Crevalcore, prese il nome di Crevalcorese. Alla fine del XIII secolo si fecero ulteriori opere di fortificazione e venne rafforzata la guarnigione di stanza nel castello a causa delle lotte con gli [[Este]]nsi, insediatisi a Modena nel 1289. Il XIV secolo fu particolarmente ricco di scontri, assalti, colpi di mano, sia nelle contingenze delle lotte tra [[Geremia (famiglia)|Geremei]] e [[Lamberti (famiglia)|Lambertazzi]] sia a causa dell'occupazione viscontea.
 
I Pepoli, cedendo il dominio di Bologna ai [[Visconti]], si erano riservati i castelli di Persiceto e Crevalcore, ma [[Giovanni da Oleggio]], che governava a nome dell'Arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]], imprigionò [[Jacopo Pepoli]] e si fece consegnare i due castelli. Deciso a recuperare Bologna, di cui l'Oleggio si era proclamato signore nel 1359 dopo la morte dell'Arcivescovo, [[Bernabò Visconti]], giunto con un esercito, prese Crevalcore; Bologna era stata nel frattempo ceduta al Papa e il Legato pontificio, cardinale [[Egidio Albornoz]], si era attestato a Persiceto. Per alcuni anni si ebbe una situazione di tensione con scaramucce e scontri finché, avendo la meglio le truppe pontificie, il Visconti fu costretto a ritirarsi. A Crevalcore si svolsero nel 1364 le trattative di pace, concluse con la cessione del castello al Legato.