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*16 novembre: parlando all'inaugurazione dell'anno di studi della polizia tributaria [[Ciriaco De Mita]] dichiara che il governo è intenzionato a tassare le rendite da capitale e i guadagni di borsa. Gli effettivi provvedimenti, tuttavia, potranno essere predisposti con la finanziaria per il 1990.</br>Alla camera il governo viene battuto su un emendamento comunista che assegna 480 miliardi in tre anni al settore agricolo. La mossa scombina un accordo di maggioranza per l'aumento dei minimi di pensione INPS, che richiede 400 miliardi già stanziati ed altri 200 ancora da trovare. Il provvedimento viene successivamente coperto con 500 miliardi stanziati e non utilizzati nellla finanziaria del 1988<ref>Il messaggero, 17 novembre 1988</ref>
*17 novembre: consiglio dei ministri: il ministro dei lavori pubblici, [[Enrico Ferri]], presenta una ennesima proposta di riforma dell'[[equo canone]] con tre tipologie di contratto, dove il costo di affitto è legato alle durate di due, quattro e otto anni, e una revisione dei fitti per gli edifici costruiti fino a tutto il 1977. Non essendo possibile approvare nulla entro il 31 dicembre l'esecutivo deve mettere mano a una proroga degli sfratti dal 31 dicembre al 30 giugno 1989. Viene inoltre approvato uno schema di decreto legislativo per l'aggiornamento delle tabelle di invalidità civile, ferme dal 1938 e una convenzione tra [[SIP]] e [[Italcable]] per eliminare la duplicazione dei servizi di trasmissione via cavo.<ref>Il messaggero, 18 novembre 1988</ref>
*18 novembre: il presidente della repubblica si appella ai magistrati affinché desistano dal proposito di scioperare contro le riforma della giustizia promesse e mai attuate. L'[[Associazione nazionale magistrati]] risponde che ci sono riforme in sospeso da dieci e passa anni e che il Quirinale l'appello deve rivolgerlo a governo e parlamento.</br>Il presidente del consiglio si reca in visita ufficiale in Vaticano. Con [[Giovanni Paolo II]] prende l'impegno per una regolamentazione della ricerca in materia di [[genetica]] e biotecnologie e il riconoscimento di pari diritti alle scuole private.</br>La giunta delle elezioni del senato mette sotto inchiesta undici senatori in stato di incompatibilità tra mandato parlamentare e incarichi privati. Tra gli altri [[Guido Carli]], presidente della Università Luiss (che ottiene contributi pubblici) e [[Bruno Visentini]] (presidente della [[CIR - Compagnie Industriali Riunite|CIR]]. Il presidente [[Francesco Macis]] annuncia una lettera ufficiale in cui si chiede di optare tra mandato e attività private.</br>La procura di Roma emette sette mandati di cattura e quattordici comunicazione giudiziarie nei confronti del presidente, del direttore generale e di tutto il consiglio di amministrazione delle [[Ferrovie dello stato]], composto da esponenti di tutti i partiti della maggioranza. Le ipotesi di reato cono truffa aggravata, interesse privato in atti di ufficio, corruzione e associazione a delinquere. Esplode lo scandalo delle lenzuola d'oro, un appalto da 140 miliardi per la biancheria usa e getta delle carrozze ferroviarie cuccetta. Oltre al presidente [[Lodovico Ligato]] e al direttore [[Giovanni Coletti]] risultano indagati o arrestati alcuni collaboratori del ministro [[Antonio Gava]].<ref>Il messaggero, 19 novembre 1988</ref>
*21 novembre: a seguito di una relazione della [[corte dei conti]] la magistratura di Roma apre un'inchiesta sulle spese di consulenza dell'[[ENI]], 117 miliardi nel quadriennio 1983-1986. Nel mirino dell'indagine prestiti alle banche mai rientrati, consulenze a soggetti esterni e a ex dipendenti passati ad altri enti o andati in pensione.</br>La commissione lavoro della camera approva in sede legislativa il part-time per i dipendenti pubblici, una delle 13 norme di accompagnamento della finanziaria. Secondo il ministro [[Paolo Cirino Pomicino]] andrà a vantaggio soprattutto dei dipendenti in esubero che non desiderano essere trasferiti ad altro incarico. Sono anche introdotti i contratti a tempo indeterminato, per sopperire a necessità transitorie senza le lungaggini dei concorsi pubblici.<ref>Il messaggero, 22 novembre 1988</ref>
*22 novembre: il governo presenta alla commissione finanze della camera un emendamento al disegno di legge sull'autonomia impositiva degli enti locali. Si propone di abrogare la [[tassa di soggiorno]] e viene introdotta una imposta comunale per l'esercizio di arti, imprese e professioni. Calcolata sulla base dei metri quadri dei locali dove si svolgono le attività mira ad ottimizzare le spese dei comuni, che più spenderanno e più saranno costretti a tassare i propri amministrati.<ref>Il messaggero, 1988</ref>
[[File:Giorgio Santuz.jpg|thumbI150px|Giorgio Santuz]]
*25 novembre: la procura della repubblica di Roma emette quattro ulteriori mandati di cattura nei confronti del direttore generale e di alcuni consiglieri di amministrazione delle [[Ferrovie dello stato]]. Il presidente, indagato a piede libero, rassegna le dimissioni. Su richiesta del ministro dei trasporti, [[Giorgio Santuz]], chiede una riunione straordinaria del consiglio dei ministri per la nomina di un commissario. Lo stesso ministro è chiamato a riferire in parlamento dalle opposizioni. Il gruppo comuista della camera denuncia e chiede conto dei contributi pubblici all'ente ferrovie, che per il solo 1987 assommano a 9.251 miliardi.
<ref>Il messaggero, 1988</ref>
*30 novembre: consiglio dei ministri straordinario: con un accordo tra DC e PSI l'ex presidente della [[Montedison]], [[Mario Schimberni]], e il vice-presidente dell'[[Italstat]], [[Felice Santonastaso]], sono nominati commissario e direttore generale delle [[Ferrovie dello stato]].</br>La camera approva il provvedimento di contenimento della spesa sanitaria, collegato alla finanziaria, che mantiene i ticket tra il 20 e il 40% del costo della prestazione e la quota fissa di 2.000 lire a ricetta. Viene stralciato l'articolo che impone di fissare entro il 30 giugno 1989 il prezzo dei farmaci secondo un calmiere; la scelta sarebbe determinata da problemi di competenza tra i ministeri dell'industria e della sanità ma le opposizioni sostengono che si è ceduto alle pressioni degli industriali del ramo farmaceutico.<ref>Il messaggero, 1 dicembre 1988</ref>
*30 novembre-1 dicembre: dopo le prime indagini su un grosso quantitativo di schede votate distrutte abusivamente esplode il caso dei brogli elettorali compiuti nella circoscrizione Napoli-Caserta. Il presidente della giunta delle elezioni, [[Enzo Trantino]], denuncia la palese alterazione dei verbali, dove molti candidati hanno ottenuto più preferenze dei voti validi delle relative liste, e il semplicistico adeguamento di voti di lista e preferenze effettuato dall'ufficio centrale senza una verifica delle schede. L'esponente missino aggiunge che la convalida di tutti gli eletti (tra i quali [[Craxi]], [[Paolo Cirino Pomicino]], [[Antonio Gava]], [[Vincenzo Scotti]] e [[Giorgio Napolitano]]) rimane al momento in sospeso. I liberali annunciano di volersi costituire parte civile nelle eventuali inchieste della magistratura.<ref>Il messaggero, 1-2 dicembre 1988</ref>
==== Dicembre ====
*2-4 dicembre: a seguito di un articolo del settimanale [[l'Espresso]] (querelato ed assolto) numerose interrogazioni presentate dai gruppi di opposizione e dal PLI fanno esplodere sulla stampa il caso della [[Banca popolare dell'Irpinia]]. L'istituto, di cui sono grandi azionisti [[Ciriaco De Mita]], [[Nicola Mancino]] e [[Giuseppe Gargani]], oltre ad altri parlamentari ed esponenti locali della DC, è sottoposto ad un fuoco di fila di accuse per la gestione dei fondi destinati alla ricostruzione post-[[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]]. Mentre la [[Banca d'Italia]] annuncia una ispezione alla camera [[Ada Becchi Collidà]] (sinistra indipendente]] avanza la proposta di una commissione parlamentare d'inchiesta, appoggiata da liberali, radicali, demoproletari e verdi.<ref>Il messaggero, 3-5 dicembre 1988</ref>
*5 dicembre: mentre De Mita assicura che le agevolazion fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati entreranno in vigore dal 1 gennaio il ministro del tesoro, [[Giuliano Amato]], denuncia la speculazione operata da vari enti pubblici sui finanziamenti incassati dallo stato, che non vengono utilizzati allo scopo di far maturare interessi. I titolari dei finanziamenti aggirano il divieto di detenere le somme che non possono ancora spendere versandoli a soggetti che non incorrono nell'obbligo di affidarli alla tesoreria unica di stato e li destinano a conti correnti bancari o titoli di stato. Secondo Amato dai tempi di un'analoga denuncia di [[Ugo La Malfa]] non è cambiato nulla, e lo stato continua ad indebitarsi due volte: finanzia gli enti pubblici e paga gli interessi sui titoli in cui il denaro viene investito.<ref>Il messaggero, 6 dicembre 1988</ref>
*9 dicembre: consiglio dei ministri: a venti anni dall'ultima riforma viene approvato un disegno di legge per rendere più severo l'esame di maturità. Aumentano da due a tre le prove scritte, gli orali si svolgono sulle materie dell'ultimo anno, una tesina e un terzo del punteggio assegnato dal profitto ottenuto dallo studente negli ultimi tre anni. Viene inoltre approvato il disegno di legge sulle tossicodipendenze: la dose giornaliera sostituisce il criterio della modica quantità e viene sanzionata col ritiro della patente e del passaporto. I detentori tossicodipendenti possono evitare il processo se accettano di curarsi. Inasprite fino all'ergastolo le pene per il traffico e lo spaccio.</br>Dopo un lungo confronto tra i partiti della maggioranza e i sindacati degli inquilini viene approvato un disegno di legge di riforma dell'[[equo canone]] svuotato dai contenuti più contestati. Si prevedono tre tipologie di contratti di 2, 4 e 8 anni, la rivalutazione dei canoni dal 75 al 100% dell'indice Istat dell'inflazione e la successione nei contratti estesa ai conviventi.<ref>Il messaggero, 10 dicembre 1988</ref>
[[File:Renato Altissimo.jpg|thumb|150px|Renato Altissimo]]
*13-19 dicembre: congresso PLI: nel partito, elettoralmente ridotto ai minimi termini, si confrontano sei correnti: Democrazia Liberale ([[Renato Altissimo]]-[[Valerio Zanone]]), Autonomia liberale ([[Egidio Sterpa]]), Liberalismo einaudiano ([[Raffele Costa]]), Umanesimo liberale ([[Alfredo Biondi]]) e Nuova democrazia liberale ([[Antonio Patuelli]]). L'assise concorda pressoché all'unanimità sul sostegno al governo e con la proposta di un polo liberal-democratico per le elezioni europee del 1989, ma si divide tra i favorevoli alla riconferma di Altissimo (che viene rieletto con 122 voti su 165) e l'elezione di [[Antonio Martino]].<ref>Il messaggero, 14-20 dicembre 1988</ref>
*16 dicembre: il ministro del tesoro, [[Giuliano Amato]], annuncia che nella settimana tra Natale e capodanno saranno varati numerosi decreti-legge fiscali, provvedimenti che avrebbero dovuto marciare di pari passo con la legge finanziaria. Dal 1 gennaio l'aliquota [[IVA]] su libri e generi di prima necessità passa dal 2 al 4% e viene introdotta la tassa annuale di 100.000 lire per i titolari di [[partita IVA]]; verrà inoltre introdotto il nuovo regime fiscale per i lavoratori autonomi, sostitutivo della legge Visentini.</br>Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai servizi segreti, [[Angelo Sanza]], è costretto a rassegnare le dimissioni dopo aver sostenuto che le inchieste giornalistiche sui fondi del terremoto dell'Irpinia sono il frutto di un complotto destabilizzante nei confronti dell'esecutivo. L'annuncio segue di poche ore il comunicato della camera che fissa al 20 dicembre la discussione delle interrogazioni sull'affare terremoto.<ref>Il messaggero, 17 dicembre 1988</ref>
*20 dicembre: il ministro per i rapporti con il parlamento, [[Sergio Mattarella]], risponde alle interrogazioni sull'impiego dei fondi per la ricostruzione in Irpinia. Oggetto del contendere è la differenza di 40.000 miliardi tra le somme dichiarate dal governo (26.000 miliardi) e quelle quantificate dalle opposizioni (65.000 miliardi). Mattarella fissa in 29.450 miliardi la spesa affrontata, 6.000 dei quali previsti nella finanziaria da approvare e non ancora assegnati. Aggiungendo le somme del fondo di emergenza istituito nell'immediatezza degli eventi e i mutui contratti dai comuni con la garanzia dello stato si arriva a 47.450 miliardi per 156.317 interventi sull'edilizia privata e 12.211 per quella pubblica. Mattarella non ammette e non nega che i finanziamenti sono stati depositati presso la banca dell'Irpinia, precisa che solo lo 0,75% del capitale è posseduto da esponenti democristiani ed aggiunge che l'istituto ha amministrato per conto dei comuni circa 400 miliardi tra il 1983 e il 1987. De Mita, da parte sua, sorvola sulle accuse di speculazioni personali e del governo ed imputa le responsabilità della vicenda allo sciacallaggio politico ed affaristico che segue ogni calamità naturale.<ref>Il messaggero, 21 dicembre 1988</ref>
*21 dicembre: la giunta delle elezioni della camera invia un rapporto alla procura della repubblica di Napoli sui brogli fino al momento accertati nella circoscrizione Napoli-Caserta. Sulla base di una indagine a campione tra le schede votate e i verbali si è accertato che centinaia di preferenze date ai candidati numero 1 ([[Vincenzo Scotti]]) e 4 ([[Paolo Cirino Pomicino]] sono state modificate trasformandole in 41, il numero di [[Alfredo Vito]], fedelissimo di [[Antonio Gava]], che ottiene cosi poco più di 154.000 voti.
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