Esonimo ed endonimo: differenze tra le versioni

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Verso il tardo Novecento, l'uso di alcuni esonimi è decaduto sia per maggiori contatti diretti con le comunità in questione, sia per semplice ignoranza dell'esonimo stesso, o persino ritenendo confusionaria la coesistenza di due nomi differenti<ref>https://www.wumingfoundation.com/giap/2014/11/wikipedia-e-la-storia-deturpata-il-caso-presbite/#antivari.</ref>. In quest'ultimo caso, si possono trovare molto facilmente esonimi scomparsi come ''Cinquechiese'' per [[Pécs]]<ref>https://lituopadania.wordpress.com/2011/09/05/cinquechiese-e-seghedino/: l'esonimo è ritenuto ''curioso'' in quanto ''non comune.''</ref> o ''Iconio'' per [[Konya]]. Questi ultimi due esempi confermano l'indebolimento degli esonimi italiani laddove sono più deboli i legami culturali con alcuni paesi. Si fa eccezione, ancora oggi, per esonimi di maggior difficile pronuncia nella lingua locale (es: Finlandia, Danzica, Arcangelo). Inoltre, riprendendo la questione dei legami culturali, si può notare, viceversa, il diffuso mantenimento dell'esonimo italiano per molte città tedesche, anche minori (es: Treviri, Magonza, Aquisgrana, Ratisbona; mentre scompaiono Misnia per [[Meißen]], Biponte per [[Zweibrücken]], Vimaria per [[Weimar]]) e per quelle di area francofona (es: Tolone, Perpignano, Ginevra, Losanna, Lovanio, Liegi, tuttavia non Guanto per [[Gand]], Antipoli per [[Antibes]], Grazianopoli per [[Grenoble]], Versaglia per [[Versailles]], Besanzone per [[Besançon]]). Da ultimo, alcuni esonimi desueti sopravvivono soltanto in specifici contesti storici, come per la [[battaglia di Manzicerta]] (svoltasi a [[Malazgirt]]). Questo fenomeno inoltre fa a volte restare a galla vecchi esonimi mutuati come ''Austerlitz'' per [[Slavkov u Brna]].
 
Contatti più diretti con gli interessati possono portare all'uso di una forma più vicina all'endonimo, vuoisia perché l'esonimo viene sentito come offensivo, vuoima anche perché sentito come antiquato. In certi casi, è l'interessato a chiedere che l'esonimo non venga più usato (ad esempio, l'[[Ucraina]] ha ribadito più volte di utilizzare l'endonimo ''Kyïv'' anziché la forma russa ''Kiev'' per [[Kiev|la sua capitale]]<ref>https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/la-capitale-dellucraina-kiev-o-kyjivky%C3%AFv/1727.</ref>; [[Erdoğan]] ha ribadito nel 2023 che il nome del paese che noi conosciamo come [[Turchia]] sia da scriversi ''Türkiye'' in ogni lingua<ref>https://luce.lanazione.it/attualita/turchia-nome-tacchino/#:~:text=del%202%20dicembre%202021%2C%20sull,'Repubblica%20di%20Turkiye'%E2%80%9D.</ref>).
 
In alcuni casi l'esonimo, pur indebolito dal tempo, permane: ad esempio nell'uso, in Dalmazia e Istria, di Ragusa per Dubrovnik o Traú per Trogir; o – caso più conosciuto – [[Fiume (Croazia)|Fiume]] per riferirsi a Rijeka<ref>https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/notizie/mondo/2020/02/24/rijeka-la-citta-croata-tra-passato-e-futuro_dd1b55d8-5810-4be0-98f2-034b8a9cd36d.html.</ref><ref>L'uso di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] permane in ogni ambito storico ed enciclopedico, ma regredisce nelle guide turistiche.</ref>. Regola simile della tenuta del nome storico di un luogo vale anche all'inverso nel mantenimento di endonimi francofoni o patois nella [[Val d'Aosta]]: Saint Vincent, [[Courmayeur]] o [[Oulx]], centri abitati in maggioranza da italofoni.