D'Isernia: differenze tra le versioni
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=== Civitanova del Sannio ===
Il feudo di [[Civitanova del Sannio|Civitanova]] passò Dal Rodoico a Burlesca Roccafoglia (vedova di Andrea d’Isernia il vecchio, morto nel 1316); alcuni autori affermano che Civitanova fu assegnata a lei in dotario al tempo del suo matrimonio con Andrea. Poi nel 1321 il feudo passo al figlio di Burlesca di Roccafoglia, Landolfo d'Isernia (morto nel 1325). Nel 1330 i titolari di Civitanova furono gli eredi di Landolfo d’Isernia per tre quarti, e per un quarto Angelo Santangelo, ciambellano e consigliere di re [[Roberto d'Angiò|Roberto d’Angiò]]. Poi Giovanni
=== Fòrli del Sannio ===
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=== Frosolone ===
Alcuni resti di mura [[Lingua osca|osche]] in contrada Civitella suggeriscono che Frosolone era antica e abitata dalle popolazioni [[sanniti]]che. Il [[Vincenzo Ciarlanti]] sosteneva che si trattasse di “Fulsulae” menzionata da [[Tito Livio]], mentre [[Emanuele Coccia]] ritiene che Frosolone sia “Fresilia” conquistata da [[Marco Valerio Massimo Corvino|Marco Valerio Massimo]] nell’anno 304 a.C. e quindi sarebbe appartenuta in ai tempi dei romani ai Corvo della [[Gens Valeria|gens valeria]]. Altri optano che sia stata fondata da monaci benedettini provenienti da Frosinone. In epoca longobarda Frosolone è menzionato in un diploma del 18 maggio 1064 con cui il Conte Bernardo d’Isernia, figlio di Landolfo, donava al Monastero di Montecasino il Convento di San Marco. Nel XII secolo feudatario di Frosolone è Rainaldo [[Borrello (famiglia)|Borrello]], signore di [[Agnone]] e di [[Pietrabbondante]]. Ai tempi di [[Carlo I d'Angiò|Carlo I d’Angiò]] Frosolone fu feudo di [[Andrea da Isernia|Andrea d’Isernia]], che nel 1295 ne assegnò metà alla figlia Letizia per portarlo in dote al conte Francesco di Montagano. Dopo il 1350 l’altra metà del feudo andò a Giovanni
Se Frosolone è la “Fresilia” conquistata da [[Marco Valerio Massimo Corvino|Marco Valerio Massimo]] nell’anno 304 a.C. con l'aiuto di un corvo sceso dal cielo, e la famiglia di Andrea d'Isernia era tra i discendenti e coloni rimasti sul territorio da quei tempi antichi, allora capiamo perché si fosse cognominata D'Isernia.
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Nel 1274 Pescolanciano è feudo di Tommaso Carafa, il quale diede in donazione i frutti di questa terra al Monastero di [[San Gregorio Armeno]] a [[Napoli]]. Dai Carafa la signoria passò ad Andrea d’Isernia, che lo diede in dote alla figlia Letizia in occasione delle nozze con Francesco Montagano. Dopo la metà del [[XIV secolo]] tornò la famiglia Carafa fino alla metà del [[XVI secolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ugodugo.it/pescolanciano-is|titolo=PESCOLANCIANO (IS)}}</ref>
Secondo altri autori i diritti sul feudo passarono dai [[
=== Pizzone ===
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