Winston Churchill: differenze tra le versioni

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L'invasione tedesca dei [[Paesi Bassi]], del [[Belgio]] e della [[Francia]] era già in corso. Il fronte occidentale collassò rapidamente davanti all'urto tedesco, dividendo l'esercito francese dal corpo di spedizione britannico e dirigendosi verso i porti sulla [[La Manica|Manica]]. Churchill si recò più volte a [[Parigi]] per spingere gli alleati a un'azione più decisa, ma ormai le truppe naziste puntavano direttamente sulla capitale francese. Il comandante francese [[Maxime Weygand]] rifiutò qualsiasi azione concertata con i britannici<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 296}}.</ref>. Churchill avviò allora le operazioni di evacuazione del corpo di spedizione britannico, che sarebbero culminate con l'[[operazione Dynamo]] a [[Dunkerque]].
 
===== '''Contatti con l'Italia''' =====
 
Fu in questa fase, la più disastrosa del conflitto, quando sembrava certo il trionfo del nazifascismo ([[Benito Mussolini|Mussolini]] avrebbe dichiarato guerra il 10 giugno), che Halifax, rimasto nel gabinetto di guerra come ministro degli Esteri (insieme a Chamberlain, Ministro senza portafoglio), propose di prendere contatto con Mussolini per mediare una pace tra il Regno Unito e la Germania<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 298}}.</ref>. A questo scopo, Halifax si incontrò il 25 maggio con l'ambasciatore italiano [[Giuseppe Bastianini]]; la proposta prevedeva una mediazione italiana di una pace europea, in cambio di concessioni territoriali all'[[Regno d'Italia|Italia]]<ref>{{Cita|Ian Kershaw| 2005 p. 349}}.</ref>. Churchill, sebbene non si mostrasse ostile in linea di principio a un approccio verso Mussolini, sostenne che avvicinare il duce avrebbe "compromesso l'integrità della nostra posizione di belligeranza"<ref>{{Cita|Ian Kershaw| 2005 p. 350}}.</ref>. Churchill, sempre su suggerimento di Halifax, aveva già scritto a Mussolini il 13 maggio dicendo: