Prima guerra punica: differenze tra le versioni
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==== Pirro ====
[[Pirro]] aveva perso il trono nel [[302 a.C.]] ed era stato mandato quale ostaggio alla corte egiziana di [[Tolomeo I|Tolomeo I Sotere]]. Questi nel [[297 a.C.]] lo aiutò a rientrare nel suo regno. Nel [[295 a.C.]] sposò la figlia di Agatocle di Siracusa. Chiamato dalla città greca di Taranto contro Roma che aveva rotto un trattato, giunse in Italia nel [[280 a.C.]] con un esercito di
==== Siracusa ====
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La potenza navale di Cartagine si vide nel [[279 a.C.]] attenta a non far dimenticare i suoi interessi sulle coste italiche e preoccupata di un possibile allargamento del regno di Pirro, greco e "imparentato" con Siracusa, Cartagine inviò una flotta di 120 navi che si ancorò nel porto di [[Ostia (città antica)|Ostia]] per forzare i romani, impegnati nella guerra con Pirro e che pensavano a continuare le ostilità. Cartagine così ottenne di avere mani più libere contro Siracusa e la stipulazione di un trattato (il quarto con Roma) nel quale le due potenze implicitamente spartivano le zone di influenza.
Il patto, oltre a promesse di aiuto economico e militare di Cartagine contro i greci, garantiva a Roma che i punici non si accordassero con Pirro (c'erano voci di accordi in proposito) mentre Roma era impegnata in combattimenti con Sanniti, Lucani e Bruzi. La zona di influenza di Roma veniva fissata nell'Italia peninsulare e proibiva ai romani di sbarcare in Sicilia se non per necessità di rifornimento o riparazioni navali. L'anno successivo, [[Pirro]] sbarcò con
=== ''Casus belli'' ===
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La guerra terrestre, un tipo di guerra che Roma conosceva bene, giocò un ruolo secondario nella prima guerra punica. Le operazioni rimasero confinate ad alcune scaramucce fra le forze in campo, con solo qualche vera battaglia. In genere si assistette ad assedi e blocchi di comunicazioni che furono le sole operazioni degli eserciti. Lo sforzo maggiore fu posto nei tentativi di chiudere i porti principali della Sicilia, in quanto nessuno dei due contendenti possedeva città vere e proprie o basi militari nell'isola, le quali erano necessarie per poter rifornire le truppe di viveri, materiali ed effettivi.
Ciononostante almeno due battaglie di larga scala furono combattute durante questa guerra. Nel [[262 a.C.]] Roma assediò [[Agrigento]] in un'operazione che coinvolse entrambi gli eserciti consolari per un totale di quattro legioni (circa
La guarnigione cartaginese di Agrigento riuscì a chiedere rinforzi che giunsero, guidati da [[Annone (generale)|Annone]]. I romani passarono quindi da assedianti ad assediati e, perso il supporto di Siracusa, dovettero costruire un vallo per la propria difesa dalle sopraggiungenti forze cartaginesi. Dopo alcune schermaglie si venne a una vera battaglia, la [[battaglia di Agrigento]], che fu vinta dai romani, le cui legioni erano più disciplinate ed efficienti delle armate cartaginesi, composte invece da mercenari. Immenso fu il bottino e il saccheggio del campo che durò buona parte della notte. Se [[Annibale Giscone]], comandante delle truppe ad Agrigento, avesse disposto di forze sufficienti forse avrebbe potuto infliggere gravi perdite ai romani intenti al bottino ma i superstiti dopo sette mesi di assedio erano così sfiniti e sfiduciati che preferirono la fuga. Durante la notte, senza esser visti dai Romani, uscirono dalla città e raggiunsero la flotta.
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* Ogni equipaggio era composto mediamente da 100 uomini.
Se ne trae la conclusione che le perdite di uomini furono pesanti per entrambe le parti. Lo storico [[Polibio]] commenta che la prima guerra punica fu per l'epoca la più distruttiva in termini di vite umane nella storia bellica, comprese le campagne di [[Alessandro Magno]], e questo può dare un'idea delle dimensioni. Guardando ai dati del censimento romano del III secolo, A. Galsworthy notava come durante il conflitto Roma avesse perso circa
==== Condizioni di pace ====
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* perdere il controllo del mar Mediterraneo,
* consegnare a Roma il possesso di un gruppo di piccole isole a nord della Sicilia,
* pagare un'indennità di guerra di
Altre clausole determinavano che nessun attacco poteva essere effettuato dalle due parti verso gli alleati degli altri e fu proibito a entrambi di raccogliere truppe nel territorio della parte avversa. Questo impediva ai cartaginesi, che facevano largo uso di mercenari, soprattutto libici, di accedere alle forze mercenarie inquadrate fra le legioni e quindi alla tecnologia e alla superiore tecnica militare romana.
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* [[263 a.C.]] - Truppe romane passano lo stretto su navi fornite da [[Taranto]], [[Locri]] e altre città greche. I cartaginesi si ritirano ad [[Agrigento]]. Il console [[Manio Valerio Massimo Messalla]] giunto da Roma con altri soldati, pone l'assedio a Siracusa e costringe Gerone II ad un'alleanza con Roma.
* [[262 a.C.]] - Le forze cartaginesi si rinchiudono ad [[Agrigento]], la città viene assediata dai romani che la [[Battaglia di Agrigento|espugnano dopo sette mesi]]. [[Segesta]] si allea con Roma.
* [[261 a.C.]] - Vittoria romana e saccheggio di Agrigento. I cartaginesi riescono a evacuare la guarnigione. Roma decide di costruire una flotta per contrastare il dominio cartaginese dei mari. Si apprestano 100 quinqueremi e 20 triremi nei cantieri delle città greche.
* [[260 a.C.]] - Prima battaglia navale ([[battaglia delle Isole Lipari]]) e disastro per Roma per l'imperizia del console Gneo Cornelio Scipione (detto poi Asina). Subito dopo, però, l'altro console, Gaio Duilio, vince la [[battaglia di Milazzo (260 a.C.)|battaglia di Milazzo]] con l'aiuto dei "corvi".
* [[259 a.C.]] - Il conflitto terrestre si estende alla Sardegna e alla Corsica, dove viene conquistata [[Aleria|Alalia]].
* [[258 a.C.]] - Battaglia navale di Sulci Tirrenica, vittoria romana. L'Ammiraglio cartaginese Annibale Giscone sconfitto è crocifisso dai suoi soldati
* [[257 a.C.]] - Battaglia navale di Tindaride, vittoria romana. Roma decide di riprendere la politica aggressiva di Agatocle. Viene apprestata una flotta di 230 navi quinqueremi.
* [[256 a.C.]] - Con la nuova flotta, sulla quale sono imbarcati
* [[255 a.C.]] - I cartaginesi assoldano il generale spartano Santippo per organizzare la difesa. Regolo a causa di un errore di valutazione delle forze, viene sconfitto nella battaglia di Tunisi. Il console viene catturato, le truppe romane sopravvissute (solo
* [[254 a.C.]] - Viene costruita una nuova flotta di 220 navi per sostituire quella distrutta dalla tempesta e si apre una leva per un nuovo esercito. I romani vincono a [[Palermo]] dove fanno
* [[253 a.C.]] - Roma continua nella politica di portare la guerra in Africa, nella costa della Sirte, a est di Cartagine. Dopo un anno senza significativi successi la flotta ritorna in patria. Durante il ritorno i romani sono nuovamente presi dalla tempesta e perdono 150 navi.
* [[251 a.C.]] - Nuova vittoria romana a Palermo contro i cartaginesi condotti da Asdrubale. Come risultato delle ultime sconfitte Cartagine rinforza la guarnigione in Sicilia e riconquista Agrigento.
* [[250 a.C.]] - I romani, dopo aver rinforzato le guarnigioni e costruita una strada fra Agrigento e Palermo iniziano l'assedio di Lilibeo con forze di terra e 200 navi. Insuccesso.
* [[249 a.C.]] - Roma, nel tentativo di forzare il porto perde quasi tutta la flotta nella [[battaglia di Trapani]]. Si dà la colpa al deprimente effetto ottenuto dal console Claudio Pulcro che fece gettare in mare i polli augurali che non beccavano il mangime (cosa ritenuta di cattivo augurio). La frase del console: "se non vogliono mangiare, che bevano" è diventata famosa. Il console Giunio Pullo perde, ancora una volta per la tempesta, la sua flotta ma riesce a conquistare Erice. Aulo Atilio Calatino viene nominato dittatore e inviato in Sicilia.
* [[248 a.C.]] - [[243 a.C.]] - Battaglie di bassa intensità in Sicilia. Scorrerie di entrambi i contendenti in territorio nemico. A causa delle condizioni economiche disastrose, Cartagine non riesce ad ottenere da Tolomeo Filadelfo, re dell'Egitto, un prestito di
* [[242 a.C.]] - Con un estremo sforzo Roma riesce a costruire una nuova flotta ricorrendo anche a finanziamenti privati. Vengono allestite 219 navi. Cartagine viene colta di sorpresa da questo riacutizzarsi di una guerra che si stava trascinando senza grandi novità. I romani riescono a occupare Draepanum (l'odierna Trapani) e il porto di Lilybaeum (l'odierna Marsala) viene bloccato.
* [[241 a.C.]] - Il 10 marzo avviene la [[Battaglia delle Isole Egadi|battaglia delle Egadi]] con la decisiva vittoria di Roma. Le navi cartaginesi, cariche di rifornimenti per la Sicilia, non riescono a manovrare e fuggono. Cartagine perde 120 navi e
== Note ==
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