Milite Ignoto (Italia): differenze tra le versioni

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{{citazione|Il Presidente del Consiglio ha condotto oggi i ministri ed il popolo di Roma all'Altare della Patria. Erano al suo fianco il generale Diaz e l'ammiraglio [[Paolo Thaon di Revel|Thaon di Revel]], i due alti rappresentanti dell'Esercito e della Marina che nell'infausto biennio antinazionale erano stati messi in disparte mentre a rappresentanti della Nazione si accoglievano i varii [[Francesco Misiano|Misiano]]. [...] La lotta, perdurata durante sette anni tra lo spirito nazionale e la congiura disfattista antinazionale, ha avuto oggi un sacro epilogo con un rito che celebrava sul Campidoglio la congiunzione spirituale tra i soldati che morirono per la Vittoria e la Nazione che vuole difendere la Vittoria.<ref>{{Cita news |url=http://teca.bsmc.it/pub/images/materiale_a_stampa/periodico/Popolo%20d%60Italia%28Il%29/CUB0706991_1922_00011/CUB0706991_1922_00011_025.jpg |titolo=Il sacro epilogo |pubblicazione=Popolo d'Italia |data=5 novembre 1922 |p=1 |accesso=5 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210705043420/http://teca.bsmc.it/pub/images/materiale_a_stampa/periodico/Popolo%20d%60Italia%28Il%29/CUB0706991_1922_00011/CUB0706991_1922_00011_025.jpg |dataarchivio=5 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>}}
 
Anche il nome della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]], formata nel 1923, potrebbe apparire a generazioni future, non informate né di storia né di linguistica, richiamarsi direttamente al Milite Ignoto; così sostiene ironicamente il linguista Devoto, recensendo il ''Dizionario moderno'' del Panzini, con particolare riferimento alla definizione "signorsì signornò di prammatica nella milizia", riportante un uso arcaico del vocabolo "milizia", ormai connotato nell'era fascista.
 
{{citazione|Pensando a tempi lontani, quando la nostra generazione sarà scomparsa, il Milite Ignoto sarà creduto Milite della Milizia attuale e la nascita della Milizia automaticamente retrodatata per lo meno al tempo della guerra.|[[Giacomo Devoto]], 1935<ref>{{Cita pubblicazione |autore=G. Devoto |data=ottobre 1935 |titolo=Lingua d'oggi |rivista=[[Pan (periodico)|Pan]] |pp=462-463 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1935&ID_testata=95&ID_periodico=14800 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200807033731/http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1935&ID_testata=95&ID_periodico=14800 |dataarchivio=7 agosto 2020 |urlmorto=no}}</ref>}}
 
Semmai l'espressione "Milite Ignoto" non è altro che uno schietto latinismo (vd. sotto) calato nell'italiano per mere ragioni ideologiche di celebrazione della guerra latina combattuta contro il barbaro tedesco, secondo una retorica risalente già almeno al preumanesimo petrarchesco (''Rvf'' CXXVIII 35 ''tedesca rabbia'' e 74 ''latin sangue gentile'') e consacrata nel Risorgimento. Per questo ogni genere di allusione simbolica alla millenaria civiltà romana e italica nella liturgia laica della sepoltura del Milite Ignoto è funzionale allo scopo: dalla partenza del feretro da Aquileia, l'antico e fiorente porto romano (''che Italia chiude e i suoi termini bagna'', parafrasando un noto verso dantesco) violato dall'unno Attila; al verso dantesco L'OMBRA SVA TORNA CH'ERA DIPARTITA, dipinto su una delle due tavole fiancheggianti il carro funebre del convoglio; verso utile a rammemorare nel contempo sia il vate latino Virgilio, a cui si riferisce nel contesto originale, sia il vate riconosciuto, specialmente dal Risorgimento, dell'italianità Dante, che lo scrisse e della cui morte proprio in quel fatidico 1921 ricorreva il 6º centenario; all'epigrafe latina IGNOTO MILITI che, tra l'altro, non può non far venire in mente il paolino IGNOTO DEO (''At'' 17,23) e contrapporre così la nuova ara laica dell'Altare della Patria al tradizionale altare cristiano nella Roma da appena un cinquantennio sottratta all'egemonia papalina.<ref>{{Cita libro|autore=Cfr. tra l'altro Bruno Tobia|titolo=L'Altare della Patria|url=https://www.mulino.it/isbn/9788815233417?forcedLocale=it|annooriginale=2011|editore=il Mulino|città=Bologna|pp=152|ISBN=978-88-15-23341-7}}</ref>
 
Nel 1924 il ministro [[Giovanni Gentile]] stabilì di aggiungere alla dotazione delle scuole elementari una raffigurazione simbolica del Milite Ignoto, che «contribuirebbe ad ispirare negli allievi vivo amore e profonda devozione alla Patria».<ref>{{Cita libro |titolo=Bollettino ufficiale. Ministero della Pubblica Istruzione |url=https://books.google.it/books?id=HaoSkfOrmqsC&pg=PA1438 |accesso=4 luglio 2021 |p=1438 |capitolo=Ordinanza 5 giugno 1924 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172353/https://books.google.it/books?id=HaoSkfOrmqsC&pg=PA1438 |urlmorto=no}}</ref>