Seconda intifada: differenze tra le versioni

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|Effettivi2 =
|Perdite1 = 1.062{{M|1062}} morti: 727 civili e 335 soldati
|Perdite2 = 5.500{{M|5500}} morti: 4.860{{M|4860}} uccisi da soldati israeliani, 47 uccisi da civili israeliani, 593 uccisi da palestinesi
|Perdite4 = <span align="center">64 stranieri uccisi</span>
|Note =
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La provocazione sulla spianata fu per Sharon una mossa politica molto utile; infatti, di lì a pochi mesi ci furono le elezioni e il suo partito stravinse: secondo l'elettorato israeliano il Likud poteva dare risposte al bisogno di sicurezza della popolazione nato dall'inizio delle violenze della seconda intifada. Sharon diventò così capo del governo e restò in carica fino all'aprile del 2006, quando non fu più in grado di esercitare la sua funzione per i gravissimi motivi di salute.
 
Le cifre della seconda intifada, aggiornate al 15 febbraio 2006, parlano di un totale di 4.995{{M|4995}} morti di cui 3.858{{M|3858}} di parte palestinese e 1022 di parte israeliana. Al 28 settembre 2006, a sei anni esatti dall'inizio della Seconda Intifada, molti mezzi di comunicazione riportarono la cifra di 4312 morti palestinesi e di 1084 morti israeliani. A sette anni dall'inizio i morti palestinesi sono saliti, secondo il Centro Palestinese di Statistica, a 5000 unità.
 
== Note ==