Diritto all'oblio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m "essendo che" |
|||
Riga 232:
La Corte di giustizia UE ha così imposto a Google Inc. di rispondere da allora in avanti alle richieste di rimozione dei link alle pagine web che contengono il nominativo del richiedente dai risultati del noto motore di ricerca. In virtù del diritto all'oblio, i motori di ricerca devono rimuovere ogni contenuto a seguito della richiesta degli aventi diritto riguardo alla permanenza di contenuti non corretti, o inesatti, potenzialmente lesivi della sfera privata, immagine e reputazione pubblica, quali: articoli, commenti, esternazioni a caldo, anche pubblicati su blog, forum, o siti amatoriali<ref>{{cita web | url = https://www.lacostituzione.info/index.php/2018/01/29/unione-europea-google-il-diritto-alloblio-e-la-tutela-al-di-fuori-dei-confini-europei/ | titolo = Google, il diritto all'oblio e la tutela al di fuori dei confini europei | data = 29 gennaio 2018 | sito = lacostituzione.info | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190124144846/https://www.lacostituzione.info/index.php/2018/01/29/unione-europea-google-il-diritto-alloblio-e-la-tutela-al-di-fuori-dei-confini-europei | dataarchivio = 24 gennaio 2019 | urlmorto = no}}</ref>.
In sostanza avviene la
Per esempio, se una persona ha commesso una frode e la cosa viene riportata sui [[siti web]] dei giornali, quello che farà il motore di ricerca sarà di non far comparire quegli articoli. I giornali non hanno l'obbligo di cancellare gli articoli, che rimarranno dunque memorizzati. Quindi per aggirare questa legge basterà usare il motore interno dei giornali o la versione internazionale dei motori di ricerca, quella cioè che opera all'esterno dell'Europa. Ad esempio, se si cerca su "www.google.com" invece che su "www.google.it" verranno riportati anche i risultati omessi. Nel primo giorno di attuazione della sentenza (30 maggio 2014) Google Inc. ha ricevuto 12.000 richieste per la rimozione di dati personali sul motore di ricerca.
|