Giaffa: differenze tra le versioni
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=== Antichità classica ===
Giaffa non è menzionata nella campagna costiera di [[Alessandro Magno]], ma durante le [[Guerre dei diadochi|Guerre dei Diadochi]], [[Antigono I Monoftalmo|Antigono Monoftalmo]] catturò Giaffa nel 315 a.C. [[Tolomeo I|Tolomeo I Sotere]] la distrusse successivamente nel 312 a.C. Nonostante ciò, Giaffa fu ripopolata e divenne un sito di coniazione tolemaico nel III secolo a.C. Le prove archeologiche di questo periodo includono una torre di guardia e numerosi manici di anfore con bolli.<ref name=":32">{{Cita pubblicazione|titolo=IV. Ioppe|data=14 luglio 2014|opera=Volume 3 South Coast: 2161-2648|pp=
Intorno al 163-162 a.C., durante la [[Rivolta maccabea|rivolta dei Maccabei]], gli abitanti di Giaffa invitarono gli ebrei locali su barche, affondandole successivamente e annegando centinaia di persone. In risposta, [[Giuda Maccabeo]] attaccò Giaffa, incendiando il porto, distruggendo navi e uccidendo molti abitanti, sebbene non tentò di mantenere il controllo della città. Nel 147-146 a.C., suo fratello [[Gionata Maccabeo]] espulse la guarnigione del re seleucide [[Demetrio II Nicatore|Demetrio II]] da Giaffa, ma non conquistò la città. Nel 143 a.C., [[Simone Maccabeo]] stabilì una guarnigione a Giaffa, espellendo gli abitanti non ebrei per impedire loro di collaborare con il comandante seleucide Trifone, e fortificò la città. Durante le operazioni di [[Antioco VII|Antioco VII Sidete]] in Giudea, egli chiese la resa di Giaffa e di altre città. Simone negoziò un accordo accettando di pagare un tributo ridotto.<ref name=":32"/> La cattura di Giaffa da parte di Simone è lodata in [[Primo libro dei Maccabei|1 Maccabei]] per la sua importanza strategica come porto.<ref name=":32"/>
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I resoconti di Giuseppe Flavio indicano che Giaffa aveva lo status di città, amministrando i distretti circostanti, riflettendo una continua importanza regionale.<ref name=":32"/> Tuttavia, egli aggiunge che il porto di Giaffa era inferiore a quello di Cesarea.<ref>{{Cita libro|cognome=Josephus|wkautore=Flavio Giuseppe |titolo=Josephus Complete Works|data=1981|editore=Kregel Publications|isbn=0-8254-2951-X|città=Grand Rapids, Michigan|p=331|traduttore=[[William Whiston]]}}, s.v. ''[[Antichità giudaiche|Antiquities]]'' [https://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0146%3Abook%3D15%3Asection%3D331 15.9.6.] (15.331)</ref> La popolazione della città durante questo periodo era prevalentemente ebraica.<ref name=":32"/> Strabone, scrivendo all'inizio del I secolo d.C., descrive Giaffa come un luogo da cui è possibile vedere Gerusalemme, la capitale degli ebrei, e scrive che gli ebrei la usavano come arsenale navale quando scendevano al mare.<ref>Strabo, ''[[Geografia (Strabone)|Geographica]]'', 16.2.28</ref> Gli scavi suggeriscono un'espansione urbana durante il [[Ellenismo|periodo ellenistico]] sotto il dominio tolemaico, seguita da una contrazione sotto il dominio seleucide e romano iniziale, e una nuova espansione più tardi nei periodi romano e [[Bisanzio|bizantino]].<ref name=":32"/> I resti archeologici del periodo romano si trovano principalmente vicino al porto, includendo ritrovamenti ricchi come la [[Ceramica sigillata|terra sigillata]], un timbro per pane o formaggio, e monete.<ref name=":32"/>
Nelle prime fasi della [[Prima guerra giudaica]] nel 66 d.C., [[Gaio Cestio Gallo]] inviò forze a Giaffa, dove la città fu distrutta e i suoi abitanti uccisi indiscriminatamente. Giuseppe Flavio scrive che 8.400 abitanti furono massacrati.<ref name=":6">{{Cita libro|cognome=Rogers|nome=Guy MacLean|titolo=For the Freedom of Zion: the Great Revolt of Jews against Romans, 66-74 CE|data=2021|editore=Yale University Press|isbn=978-0-300-24813-5|città=New Haven|
=== Età islamica e delle Crociate ===
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