Enchiridion (Alcuino): differenze tra le versioni
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Attorno all'anno [[800]] Alcuino indirizzò all'amico [[Arno (arcivescovo di Salisburgo)|Arnone]], arcivescovo di Salisburgo, una collezione di testi [[Esegesi|esegetici]], composta di tre esposizioni sui [[salmi penitenziali]], sul [[salmo 118]] e sui [[salmi]] graduali con una lettera prefatoria<ref>''Alcuini Enchiridion in Psalmos'', ed. critica a cura di V. Fravventura, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2017, p. XIII.</ref>. Come si evince da quest’ultima, fu Alcuino stesso a voler attribuire alla raccolta la qualifica di ''enchiridion'' («manuale»)<ref>«De quibus vestrae sagacissimae sanctitati breves expositiunculas quasi quoddam ''enchiridion'', id est manualem librum, fieri flagitastis»: ''Alcuini Enchiridion in Psalmos'' cit., p. 3.</ref>. Nella medesima lettera prefatoria è dichiarato anche l’intento dell’opera, cioè quello di raccogliere e riassumere le varie spiegazioni dei salmi addotte dai [[Padri della Chiesa]] in forma più estesa<ref>''Alcuini Enchiridion in Psalmos'' cit., p. XIV.</ref>.
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