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Dopo essere stati dominati da Alessandro Magno, i Sogdiani della città di Marakanda ([[Samarcanda]]) acquisirono un ruolo preminente come mercanti itineranti, occupando una posizione strategica lungo l'antica Via della Seta.<ref>{{cita libro | autore=S. Z. Ahmed | anno=2004 | titolo=Chaghatai: the Fabulous Cities and People of the Silk Road | città=West Conshohocken | editore=Infinity Publishing | pp=61-65}}</ref> Furono attivamente coinvolti nella diffusione di fedi come il [[manicheismo]], lo [[zoroastrismo]] e il [[buddhismo]] lungo la Via della Seta. Il [[Storiografia cinese|testo cinese]] ''Sui Shu'' (''[[Libro dei Sui]]'') descrive i Sogdiani come «mercanti abili» che attiravano nella loro terra numerosi commercianti stranieri.<ref name="howard 2012 p134">{{cita libro | autore=Michael C. Howard | titolo=Transnationalism in Ancient and Medieval Societies, the Role of Cross Border Trade and Travel | editore=McFarland & Company | anno=2012 | p=134}}</ref> I Cinesi li consideravano mercanti nati, istruiti fin dall'infanzia all'attività commerciale. Documenti scoperti da Sir [[Aurel Stein]] ed altri indicano che già nel IV secolo essi monopolizzavano probabilmente il commercio tra India e Cina. Una lettera scritta da mercanti sogdiani, datata al 313 d.C., ritrovata in una torre di guardia in rovina nel [[Gansu]], era destinata ai mercanti di Samarcanda e li avvisava che, dopo che Liu Cong del regno Han-Zhao aveva saccheggiato [[Luoyang]] causando la fuga dell'[[Dinastia Jìn|imperatore jin]] dalla capitale, non c'era più alcuna opportunità commerciale nella zona per i mercanti indiani e sogdiani.<ref name="dresden 1981 p3"/><ref name="howard 2012 pp133-34">{{cita libro | autore=Michael C. Howard | titolo=Transnationalism in Ancient and Medieval Societies, the Role of Cross Border Trade and Travel | editore=McFarland & Company | anno=2012 | pp=133-34}}</ref> Nel 568 d.C., inoltre, una delegazione turco-sogdiana visitò l'imperatore romano a Costantinopoli per ottenere il permesso di commerciare, favorendo negli anni successivi la fioritura delle attività commerciali tra queste regioni.<ref>{{cita pubblicazione | autore=J. Rose | titolo=The Sogdians: Prime Movers between Boundaries | rivista=Comparative Studies of South Asia, Africa and the Middle East | volume=30 | numero=3 | anno=2010 | p=412}}</ref> Sintetizzando, i Sogdiani dominarono il commercio lungo la Via della Seta dal II secolo a.C. fino al X secolo.<ref name=wood/>
 
[[Suyab]] e [[Taraz|Talas]], nell'attuale [[Kirghizistan]], furono i principali centri sogdiani nel nord che dominarono le rotte carovaniere tra il VI e l'VIII secolo.<ref>{{cita libro | autore=Grégoire Frumkin | anno=1970 | titolo=Archaeology in Soviet Central Asia | città=Leida, Colonia | editore=E. J. Brill | pp=35-37}}</ref> I loro interessi commerciali erono protetti dalla rinnovata potenza militare dei [[Göktürk]], il cui impero era basato sul potere politico del clan [[Ashina]] e sull'influenza economica dei Sogdiani.<ref>{{cita libro | autore=André Wink | titolo=Al-Hind: The Making of the Indo-Islamic World | editore=Brill Academic Publishers | anno=2002 | isbn=0-391-04173-8}}</ref><ref name="Iranica">{{cita web | sito=Encyclopædia Iranica | autore=Étienne de la Vaissiere | url=http://www.iranicaonline.org/articles/sogdian-trade | titolo=Sogdian Trade | anno=2004 | accesso=4 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Sören Stark | capitolo=Die Alttürkenzeit in Mittel- und Zentralasien | titolo=Archäologische und historische Studien (Nomaden und Sesshafte, vol. 6) | editore=Reichert | anno=2008 | isbn=3-89500-532-0 | lingua=de}}</ref> Il commercio sogdiano, con alcune interruzioni, proseguì fino al IX secolo. Ad esempio, cammelli, donne, ragazze, argento e oro furono sequestrati in Sogdiana durante una razzia di Qapaghan Qaghan (692-716), sovrano del [[secondo khaganato turco]].<ref>{{cita libro | autore=Jonathan Karam Skaff | anno=2012 | titolo=Sui-Tang China and Its Turko-Mongol Neighbors: Culture, Power, and Connections, 580–800 | serie=Oxford Studies in Early Empires | url=https://books.google.com/books?id=5OpoAgAAQBAJ&pg=PA245 | editore=Oxford University Press | p=245 | isbn=978-0-19-987590-0}}</ref> Nel X secolo, la Sogdiana fu incorporata nell'[[impero uiguro]], che fino all'840 comprendeva la parte settentrionale dell'ASsiaAsia centrale. Questo [[khaganato]] riceveva enormi forniture di seta dalla Cina della dinastia Tang in cambio di cavalli, affidandosi ai Sogdiani per rivendere buona parte di questa seta più a occidente.<ref name="liu 2001 p169"/> Secondo Peter B. Golden, gli [[Uiguri]] non solo adottarono il [[Alfabeto sogdiano|sistema di scrittura]] e le religioni dei Sogdiani, come il manicheismo, il buddhismo e il cristianesimo, ma li considerarono anche come «mentori», sostituendoli gradualmente nel ruolo di mercanti e [[Grotte dei mille Buddha di Bezeklik|diffusori di cultura]] lungo la Via della Seta.<ref>{{cita libro | autore=Peter B. Golden | anno=2011 | titolo=Central Asia in World History | città=Oxford, New York | editore=Oxford University Press | p=47 | isbn=978-0-19-515947-9}}</ref> I geografi musulmani del X secolo fecero riferimento a documenti sogdiani risalenti al periodo 750-840. Dopo la fine dell'impero uiguro, il commercio sogdiano entrò in crisi. In seguito alla [[conquista musulmana della Transoxiana]] nell'VIII secolo, i [[Samanidi]] ripresero i traffici commerciali lungo la via nord-occidentale verso i [[Cazari]] e gli [[Urali]], e lungo quella nord-orientale verso le vicine tribù turche.<ref name="Iranica"/>
 
Durante il V e il VI secolo, molti Sogdiani si stabilirono nel [[Corridoio di Hexi]], in Cina, mantenendo l'autonomia amministrativa e avendo un funzionario ufficiale chiamato ''Sabao'', il che indica la loro importanza nella struttura socioeconomica cinese. L'influenza sogdiana sul commercio cinese è evidente anche in un documento cinese che elenca le tasse pagate sulle carovane commerciali nella regione di [[Turfan]], mostrando che ventinove delle trentacinque transazioni commerciali coinvolgevano mercanti sogdiani, e in tredici casi sia l'acquirente sia il venditore erano sogdiani.<ref>{{cita pubblicazione | autore=J. Rose | titolo=The Sogdians: Prime Movers between Boundaries | rivista=Comparative Studies of South Asia, Africa and the Middle East | volume=30 | numero=3 | anno=2010 | p=416}}</ref> Le merci portate in Cina includevano [[uva]], [[Medicago sativa|erba medica]] e [[Impero sasanide|argenteria sasanide]], oltre a contenitori di vetro, corallo mediterraneo, immagini buddhiste in ottone, stoffe di lana romana e [[Via dell'ambra|ambra baltica]]. Questi beni erano scambiati con carta, rame e seta cinese.<ref name=wood/> Nel VII secolo, il pellegrino buddhista cinese [[Xuanzang]] annotò con approvazione che i bambini sogdiani venivano istruiti a leggere e scrivere fin dall'età di cinque anni, sebbene le loro capacità venissero poi indirizzate al commercio, fatto che deluse lo studioso Xuanzang. Egli registrò inoltre che i Sogdiani svolgevano altri mestieri quali agricoltori, tessitori di tappeti, vetrai e intagliatori di legno.<ref>{{cita|Wood, 2002|p. 66}}.</ref>