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La '''Sogdiana''' era un'antica [[Iranici|civiltà iranica]] situata tra i fiumi [[Amu Darya]] e [[Syr Darya]], corrispondente agli attuali [[Uzbekistan]], [[Turkmenistan]], [[Tagikistan]], [[Kazakistan]] e [[Kirghizistan]]. Fu anche una provincia dell'[[Impero achemenide]] e viene menzionata nell'[[Iscrizioni di Bisotun|iscrizione di Behistun]] di [[Dario I di Persia|Dario il Grande]]. La Sogdiana fu conquistata per la prima volta da [[Ciro II di Persia|Ciro il Grande]], fondatore dell'Impero achemenide, e successivamente annessa da [[Alessandro Magno]] nel 328 a.C. Nel corso dei secoli, passò sotto il controllo di diversi imperi: l'[[Impero seleucide]], il [[Regno greco-battriano]], l'[[Impero Kusana|Impero Kushankushan]], l'[[Impero sasanide]], l'[[Unni bianchi|Impero eftalita]], il [[Khaganato turco occidentale]], fino alla [[conquista islamica della Transoxiana]].
 
Le città-stato sogdiane, pur non essendo mai politicamente unite, avevano il loro fulcro nella città di [[Samarcanda]]. La [[lingua sogdiana]], un [[Lingue iraniche orientali|idioma iranico orientale]], non è più parlata oggi, ma un suo discendente, lo [[Lingua yaghnobī|yaghnobi]], è ancora utilizzato da alcune [[Yagnobi|comunità tagike]]. Il sogdiano era ampiamente diffuso in Asia centrale come [[lingua franca]] e veniva usato anche per la redazione di documenti ufficiali nel [[Primo Khaganato turco]].
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=== Periodo achemenide (546-327 a.C.) ===
[[File:Artaxerxes III Sogdian soldier.jpg|thumb|upright=0.5|left|Soldato sogdiano sulla tomba di [[Artaserse III di Persia|Artaserse III]] (338 a.C. ca.).]]
Il sovrano achemenide [[Ciro II di Persia|Ciro il Grande]] conquistò la Sogdiana durante le sue [[Ciro II di Persia#La conquista delle regioni orientali|campagne in Asia centrale]] tra il 546 e il 539 a.C.,<ref>{{cita libro | autore=Kirill Nourzhanov e Christian Bleuer | anno=2013 | titolo=Tajikistan: a Political and Social History | città=Canberra | editore=Australian National University Press | p=12 | isbn=978-1-925021-15-8}}</ref> fatto menzionato dallo storico greco [[Erodoto]] nelle sue ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]''.<ref name="simonin 2012 sogdiana">{{cita web | autore=Antoine Simonin | data=8 gennaio 2012 | titolo=Sogdiana | url=https://www.worldhistory.org/sogdiana/ | sito=World History Encyclopedia | accesso=31 agosto 2016}}</ref> [[Dario I di Persia|Dario I]] introdusse il [[Alfabeto aramaico|sistema di scrittura aramaico]] e la monetazione in Asia centrale, incorporando inoltre i Sogdiani nel suo [[esercito permanente|esercito regolare]] come soldati e cavalieri.<ref name="baumer 2012 pp202-203"/> La Sogdiana viene anche citata nell'[[Iscrizioni di Bisotun|iscrizione di Behistun]] fatta realizzare da Dario.<ref>{{cita libro | autore=Mark J. Dresden | anno=1981 | capitolo=Introductory Note | curatore=Guitty Azarpay | titolo=Sogdian Painting: the Pictorial Epic in Oriental Art | città=Berkeley, Los Angeles, Londra | editore=University of California Press | pp. 2-3 | isbn=0-520-03765-0}}</ref><ref>{{cita web | url=http://www.avesta.org/vendidad/vd1sbe.htm | titolo=Avesta: Vendidad (English): Fargard 1 | sito=Avesta.org | accesso=4 gennaio 2016 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161004213252/http://www.avesta.org/vendidad/vd1sbe.htm | dataarchivio=4 ottobre 2016}}</ref><ref name="dresden 2003 p1216"/> Un contingente di soldati sogdiani combatté nell'esercito principale di [[Serse I di Persia|Serse I]] durante la sua seconda, e in ultima analisi fallita, [[Seconda guerra persiana|invasione della Grecia]] nel 480 a.C.<ref name="dresden 2003 p1216"/><ref name="dresden 1981 p3">{{cita libro | autore=Mark J. Dresden | anno=1981 | capitolo=Introductory Note | curatore=Guitty Azarpay | titolo=Sogdian Painting: the Pictorial Epic in Oriental Art | città=Berkeley, Los Angeles, Londra | editore=University of California Press | p. 3 | isbn=0-520-03765-0}}</ref> Un'iscrizione persiana di [[Susa (città antica)|Susa]] afferma che il palazzo reale locale era decorato con [[lapislazzuli]] e [[corniola]] provenienti dalla Sogdiana.<ref name="dresden 2003 p1216"/>
 
Durante questo periodo di dominio persiano, la metà occidentale dell'[[Anatolia|Asia Minore]] faceva parte della civiltà greca. Quando gli Achemenidi conquistarono la regione, incontrarono una persistente resistenza e frequenti rivolte. Una delle soluzioni adottate fu quella di attuare una pulizia etnica delle regioni ribelli, deportando i sopravvissuti verso aree remote dell'impero. Così, la Sogdiana finì per ospitare una significativa popolazione greca.
[[File:Sogdian Tribute Bearers on the Apadana Staircase 16 (Best Viewed Size "Large") (4689076272).jpg|thumb|300px|Un [[Rilievo (scultura)|bassorilievo]] achemenide di [[Persepoli]], risalente al V secolo a.C., mostra dei sogdiani nell'atto di offrire doni tributari al re persiano [[Dario I di Persia|Dario I]].]]
Dato che non sono stati trovati riferimenti nei documenti storici a specifici [[Satrapo|satrapi]] (cioè governatori provinciali achemenidi) della Sogdiana, la ricerca moderna ha concluso che la regione fosse amministrata dalla vicina satrapia della [[Battriana]].<ref>{{cita libro | autore=Pierre Briant | anno=2002 | titolo=From Cyrus to Alexander: a History of the Persian Empire | traduttore=Peter T. Daniels e Winona Lake | editore=Eisenbrauns | p=746 | isbn=1-57506-120-1}}</ref> I satrapi erano spesso parenti dei sovrani persiani, specialmente figli che non erano stati designati come [[Erede al trono|eredi al trono]].<ref name="simonin 2012 sogdiana"/> La Sogdiana rimase probabilmente sotto il controllo persiano fino al 400 a.C. circa, durante il regno di [[Artaserse II di Persia|Artaserse II]].<ref name="baumer 2012 p207">{{cita libro | autore=Christoph Baumer | anno=2012 | titolo=The History of Central Asia: the Age of the Steppe Warriors | città=Londra, New York | editore=I.B. Tauris | p=207 | isbn=978-1-78076-060-5}}</ref> Alcune regioni ribelli dell'impero persiano approfittarono della debolezza di Artaserse II e alcune, come l'[[XXVIII dinastia egizia|Egitto]], riuscirono a recuperare la loro indipendenza. La significativa perdita di territorio centroasiatico da parte della Persia viene generalmente attribuita alla debolezza del sovrano. Tuttavia, diversamente dall'Egitto, rapidamente riconquistato dall'Impero persiano, la Sogdiana rimase indipendente fino alla conquista da parte di [[Alessandro Magno]]. Quando quest'ultimo [[Alessandro Magno#Conquista dell'Impero persiano|invase l'Impero persiano]], Farasmane, sovrano già indipendente della [[Corasmia]], si alleò con i Macedoni e inviò truppe al Alessandro nel 329 a.C. per la sua prevista campagna contro gli [[Sciti]] della regione del [[Mar Nero]] (campagna che tuttavia non si concretizzò mai).<ref name="baumer 2012 p207"/>
 
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<gallery widths="200px" heights="150px" perrow="4">
File:Orlat plaque encounter.jpg|Scene di battaglia tra guerrieri saka del ''Kangju'', placche di Orlat, I secolo d.C.<ref name="SPL42">{{cita libro | autore=Djangar Ilyasov | titolo=Splendeurs des oasis d'Ouzbékistan | anno=2022 | editore=Louvre Editions | città=Parigi | isbn=978-8412527858 | pp=42-47}}</ref>
File:Orlat plaque hunter.jpg|Cacciatore raffigurato su placca di Orlat.
File:Kalchayan Prince (armour).jpg|Modello di armatura [[Catafratto|catafratta]] [[Saci|saka]] con protezione per il collo, proveniente da [[Khalchayan]], I secolo a.C., [[Museo delle arti dell'Uzbekistan]], n° 40.<ref name="SPL56">{{cita libro | autore=Grenet Frantz | titolo=Splendeurs des oasis d'Ouzbékistan | anno=2022 | editore=Louvre Editions | città=Parigi | isbn=978-8412527858 | p=56}}</ref>
</gallery>
 
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=== Epoca araba (VIII secolo) ===
{{Immagine multipla
|larghezza totale = 400
|allinea didascalia = center
| allinea = right
| direzione = orizzontale
| immagine1 = Letter of an Arab Emir to Devashtich.jpg
| didascalia1 = Lettera di un emiro arabo al sovrano sogdiano Divashtich, trovata a Monte Mugh.
| immagine2 = Wealthy Arab, Palace of Devashtich, Penjikent.jpg
| didascalia2 = Arabo ricco, affreschi del palazzo di Divashtich, [[Pendžikent]].
}}
==== Periodo omayyade (fino al 750) ====
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A differenza degli imperi antichi, la regione sogdiana non fu mai un territorio racchiuso entro confini fissi, bensì una rete di [[città-stato]] che collegavano un'oasi all'altra, connettendo la Sogdiana a [[Storia dell'impero bizantino|Bisanzio]], [[Storia dell'India|India]], [[Indocina]] e [[Storia della Cina|Cina]].<ref>{{cita libro | autore=Svetlana Gorshenina e Claude Rapin | anno=2001 | titolo=De Kaboul à Samarcande: Les archéologues en Asie centrale | serie=[[Découvertes Gallimard]] | volume=411 | città=Parigi | editore=Éditions Gallimard | p=104 | capitolo=Chapitre 5: Des Kouchans à l'Islam – Les Sogdiens sur la route de la soie | lingua=fr | isbn=978-2-07-076166-1}}</ref> I contatti tra la Sogdiana e la Cina furono avviati dall'ambasceria dell'esploratore cinese [[Zhang Qian]] durante il regno dell'[[Han Wudi|imperatore Wu]] (r. 141-87 a.C.) della precedente [[dinastia Han]]. Zhang scrisse un resoconto dettagliato della sua visita alle [[Xiyu|Regioni Occidentali]] dell'Asia centrale e denominò la Sogdiana come «[[Kangju]]».<ref>{{cita libro | autore=Burton Watson | anno=1993 | titolo=Records of the Great Historian, Han Dynasty II | editore=Columbia University Press | p=234 | isbn=0-231-08167-7}}; vedi anche: {{cita libro | autore=Michael Loewe | anno=2000 | titolo=A Biographical Dictionary of the Qin, Former Han, and Xin Periods (221 BC – AD 24) | città=Leida, Boston, Colonia | editore=Koninklijke Brill NV | p=278 | isbn=90-04-10364-3}}</ref>
{{Immagine multipla
{{Immagine multipla | allinea=left | larghezza totale=353 | immagine1=Hommes au banquet, pigment sur plâtre, Penjikent, Tadjikistan.jpg | immagine2=Fregio rosso, palazzo di varakhsha, camera 11, pareti sud ed est (parz), VII-VIII sec, 03.JPG | sotto='''A sinistra:''' Sogdiani che banchettano, murale da [[Pendžikent]], Tagikistan, VII secolo d.C.<br/>'''A destra:''' dettaglio da un murale di [[Varahša|Varakhsha]], VI secolo d.C., raffigurante [[Elefante da guerra|cavalieri su elefanti]] in lotta con [[Panthera tigris|tigri]] e mostri}}
|allinea = left
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|immagine1 = Hommes au banquet, pigment sur plâtre, Penjikent, Tadjikistan.jpg
|immagine2 = Fregio rosso, palazzo di varakhsha, camera 11, pareti sud ed est (parz), VII-VIII sec, 03.JPG
{{Immagine multipla |sotto allinea=left | larghezza totale=353 | immagine1=Hommes au banquet, pigment sur plâtre, Penjikent, Tadjikistan.jpg | immagine2=Fregio rosso, palazzo di varakhsha, camera 11, pareti sud ed est (parz), VII-VIII sec, 03.JPG | sotto='''A sinistra:''' Sogdiani che banchettano, murale da [[Pendžikent]], Tagikistan, VII secolo d.C.<br/>'''A destra:''' dettaglio da un murale di [[Varahša|Varakhsha]], VI secolo d.C., raffigurante [[Elefante da guerra|cavalieri su elefanti]] in lotta con [[Panthera tigris|tigri]] e mostri}}.
}}
In seguito all'ambasceria di Zhang Qian, le relazioni commerciali cinesi con l'Asia centrale e la Sogdiana fiorirono rapidamente,<ref name="megalithic"/> con molte missioni inviate dalla Cina durante tutto il I secolo a.C. Nello ''[[Shiji]]'', pubblicato nel 94 a.C., lo storico cinese [[Sima Qian]] annotò che «la più grande di queste ambascerie verso stati stranieri comprendeva diverse centinaia di persone, mentre persino le più piccole superavano i cento membri [...] In un solo anno, venivano inviate dalle cinque o sei fino a più di dieci delegazioni».<ref>''[[Shiji]]'', traduzione di Burton Watson.</ref> Nel commercio della seta, i Sogdiani fungevano da intermediari fondamentali tra l'Impero Han cinese e l'[[Impero partico]] del Medio Oriente e dell'Asia occidentale.<ref name="howard 2012 p133"/> Essi continuarono ad avere un ruolo chiave nel commercio tra Cina e Asia centrale lungo la Via della Seta fino al X secolo, e la loro lingua servì da ''[[lingua franca]]'' commerciale fin dal IV secolo.<ref>{{cita libro | autore=Reuel R. Hanks | anno=2010 | titolo=Global Security Watch: Central Asia | città=Santa Barbara, Denver, Oxford | editore=Praeger | p=3}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Mark J. Dresden | anno=2003 | capitolo=Sogdian Language and Literature | curatore=Ehsan Yarshater | titolo=The Cambridge History of Iran, Vol III: The Seleucid, Parthian, and Sasanian Periods | città=Cambridge | editore=Cambridge University Press | p=1219 | isbn=0-521-24699-7}}</ref>
{{Immagine multipla
{{Immagine multipla | larghezza totale=300 | immagine1=The Sogdian An Jia (contoured).jpg | immagine2=ForeignMerchant at the silk road.jpg | sotto='''A sinistra:''' An Jia, mercante e ufficiale sogdiano in Cina, raffigurato sulla sua tomba (579 d.C.)<br/>'''A destra:''' [[Ceramica cinese|figurina in ceramica]] di un mercante sogdiano, Cina settentrionale, dinastia Tang, VII secolo d.C.}}
|larghezza totale = 300
{{Immagine multipla | larghezza totale=300 | immagine1=SogdianCoin6thCentury.JPG | immagine2=ChineseShapedSogdianCoinKelpin8thCenturyCE.jpg | sotto='''A sinistra:''' moneta sogdiana, VI secolo, [[British Museum]]<br/>'''A destra:''' meneta sogdiana con influenze cinesi, da [[Contea di Kalpin|Kelpin]], VIII secolo}}
|immagine1 = The Sogdian An Jia (contoured).jpg
|immagine2 = ForeignMerchant at the silk road.jpg
{{Immagine multipla |sotto larghezza totale=300 | immagine1=The Sogdian An Jia (contoured).jpg | immagine2=ForeignMerchant at the silk road.jpg | sotto='''A sinistra:''' An Jia, mercante e ufficiale sogdiano in Cina, raffigurato sulla sua tomba (579 d.C.).<br/>'''A destra:''' [[Ceramica cinese|figurina in ceramica]] di un mercante sogdiano, Cina settentrionale, dinastia Tang, VII secolo d.C.}}
}}
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|immagine2 = ChineseShapedSogdianCoinKelpin8thCenturyCE.jpg
{{Immagine multipla |sotto larghezza totale=300 | immagine1=SogdianCoin6thCentury.JPG | immagine2=ChineseShapedSogdianCoinKelpin8thCenturyCE.jpg | sotto='''A sinistra:''' moneta sogdiana, VI secolo, [[British Museum]].<br/>'''A destra:''' meneta sogdiana con influenze cinesi, da [[Contea di Kalpin|Kelpin]], VIII secolo}}.
}}
Dopo essere stati dominati da Alessandro Magno, i Sogdiani della città di Marakanda ([[Samarcanda]]) acquisirono un ruolo preminente come mercanti itineranti, occupando una posizione strategica lungo l'antica Via della Seta.<ref>{{cita libro | autore=S. Z. Ahmed | anno=2004 | titolo=Chaghatai: the Fabulous Cities and People of the Silk Road | città=West Conshohocken | editore=Infinity Publishing | pp=61-65}}</ref> Furono attivamente coinvolti nella diffusione di fedi come il [[manicheismo]], lo [[zoroastrismo]] e il [[buddhismo]] lungo la Via della Seta. Il [[Storiografia cinese|testo cinese]] ''Sui Shu'' (''[[Libro dei Sui]]'') descrive i Sogdiani come «mercanti abili» che attiravano nella loro terra numerosi commercianti stranieri.<ref name="howard 2012 p134">{{cita libro | autore=Michael C. Howard | titolo=Transnationalism in Ancient and Medieval Societies, the Role of Cross Border Trade and Travel | editore=McFarland & Company | anno=2012 | p=134}}</ref> I Cinesi li consideravano mercanti nati, istruiti fin dall'infanzia all'attività commerciale. Documenti scoperti da Sir [[Aurel Stein]] ed altri indicano che già nel IV secolo essi monopolizzavano probabilmente il commercio tra India e Cina. Una lettera scritta da mercanti sogdiani, datata al 313, ritrovata in una torre di guardia in rovina nel [[Gansu]], era destinata ai mercanti di Samarcanda e li avvisava che, dopo che Liu Cong del regno Han-Zhao aveva saccheggiato [[Luoyang]] causando la fuga dell'[[Dinastia Jìn|imperatore jin]] dalla capitale, non c'era più alcuna opportunità commerciale nella zona per i mercanti indiani e sogdiani.<ref name="dresden 1981 p3"/><ref name="howard 2012 pp133-34">{{cita libro | autore=Michael C. Howard | titolo=Transnationalism in Ancient and Medieval Societies, the Role of Cross Border Trade and Travel | editore=McFarland & Company | anno=2012 | pp=133-34}}</ref> Nel 568, inoltre, una delegazione turco-sogdiana visitò l'imperatore romano a Costantinopoli per ottenere il permesso di commerciare, favorendo negli anni successivi la fioritura delle attività commerciali tra queste regioni.<ref>{{cita pubblicazione | autore=J. Rose | titolo=The Sogdians: Prime Movers between Boundaries | rivista=Comparative Studies of South Asia, Africa and the Middle East | volume=30 | numero=3 | anno=2010 | p=412}}</ref> Sintetizzando, i Sogdiani dominarono il commercio lungo la Via della Seta dal II secolo a.C. fino al X secolo.<ref name=wood/>
 
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[[File:Tang Dynasty emissaries at the court of Varkhuman in Samarkand carrying silk and a string of silkworm cocoons, 648-651 CE, Afrasiyab murals, Samarkand.jpg|thumb|Seta cinese in Sogdiana: emissari della [[dinastia Tang]] alla corte di Varkhuman, ikhshid della Sogdiana, a [[Samarcanda]], portano seta filata e bozzoli di bachi da seta, 655 d.C. ca., affreschi di Afrasiab, Samarcanda.]]
Poco dopo il [[Introduzione delle uova di baco da seta nell'Impero bizantino|contrabbando di uova di baco da seta nell'Impero bizantino]] dalla Cina da parte di monaci [[cristiani nestoriani]], lo storico bizantino del VI secolo [[Menandro Protettore]] riferisce come i Sogdiani avessero tentato di stabilire un commercio diretto della [[seta]] cinese con l'[[Impero bizantino]]. Dopo aver stretto alleanza con il sovrano sasanide [[Cosroe I]] per sconfiggere l'Impero eftalita, [[Istämi]], il sovrano [[göktürk]] del [[Primo Khaganato turco]], fu avvicinato da mercanti sogdiani che richiedevano il permesso di ottenere un'udienza con il re dei re sasanide, per il privilegio di attraversare i territori persiani e commerciare con i Bizantini.<ref name="howard 2012 p133">{{cita libro | autore=Michael C. Howard | titolo=Transnationalism in Ancient and Medieval Societies, the Role of Cross Border Trade and Travel'' | editore=McFarland & Company | anno=2012 | p=133}}</ref> Istämi rifiutò la prima richiesta, ma quando approvò una seconda ambasceria sogdiana diretta al sovrano sasanide, quest'ultimo fece avvelenare i membri della delegazione.<ref name="howard 2012 p133"/> Maniakh, un diplomatico sogdiano, convinse allora Istämi a inviare un'ambasceria direttamente a [[Costantinopoli]], capitale bizantina, che arrivò nel 568 offrendo non solo seta in dono al sovrano bizantino [[Giustino II]], ma anche proponendo un'alleanza contro la Persia sasanide. Giustino II accettò e inviò a sua volta un'ambasceria al Khaganato turco, assicurando così il commercio diretto della seta desiderato dai Sogdiani.<ref name="howard 2012 p133"/><ref name="liu 2001 p168"/><ref name="dresden 1981 p9"/>
[[File:Lions, soie polychrome sogdienne, Asie centrale.jpg|thumb|left|Motivo di un leone su [[seta]] [[Policromia|policroma]] sogdiana, VIII secolo d.C., probabilmente da [[Bukhara]].]]
Sembra, tuttavia, che il commercio diretto con i Sogdiani sia rimasto limitato, considerando la scarsa quantità di [[Monetazione romana|monete romane]] e [[Monetazione bizantina|bizantine]] trovate nei siti archeologici centroasiatici e cinesi di quest'epoca. Sebbene [[Relazioni diplomatiche sino-romane|ambascerie romane]] avessero apparentemente raggiunto la Cina Han già a partire dal 166,<ref>{{cita libro | autore=Rafe de Crespigny | anno=2007 | titolo=A Biographical Dictionary of Later Han to the Three Kingdoms (23–220 AD) | città=Leida | editore=Koninklijke Brill | p=600 | isbn=978-90-04-15605-0}}</ref> e gli [[Civiltà romana|antichi Romani]] importassero seta cinese mentre i Cinesi della dinastia Han importavano oggetti in vetro romani (come dimostrato da ritrovamenti nelle loro tombe),<ref>{{cita libro | autore=Maria Brosius | anno=2006 | titolo=The Persians: An Introduction | città=Londra e New York | editore=Routledge | pp=122-123 | isbn=0-415-32089-5}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Jiayao An | anno=2002 | capitolo=When Glass Was Treasured in China | curatore=Annette L. Juliano e Judith A. Lerner | titolo=Silk Road Studies: Nomads, Traders, and Holy Men Along China's Silk Road, 7 | città=Turnhout | editore=Brepols Publishers | pp=79-94 | isbn=2-503-52178-9}}</ref> Valerie Hansen (2012) osserva che nessuna moneta romana del periodo della [[Repubblica romana]] (507-27 a.C.) o del [[Principato (storia romana)|Principato romano]] (27 a.C. - 330 d.C.) è stata rinvenuta in Cina.<ref name="hansen 2012 p97">{{cita libro | autore=Valerie Hansen | anno=2012 | titolo=The Silk Road: A New History | città=Oxford | editore=Oxford University Press | p=97 | isbn=978-0-19-993921-3}}</ref> Tuttavia, Warwick Ball (2016) ha rivisto tale concezione, indicando il ritrovamento di un tesoretto composto da sedici monete romane a [[Xi'an]], in Cina (anticamente [[Chang'an]]), risalenti ai regni di vari imperatori da [[Tiberio]] (14-37) fino ad [[Aureliano]] (270-275).<ref name="ball 2016 p154">{{cita libro | autore=Warwick Ball | anno=2016 | titolo=Rome in the East: Transformation of an Empire | edizione=2 | città=Londra e New York | editore=Routledge | isbn=978-0-415-72078-6 | p=154}}</ref> Le più antiche monete d'oro (''[[Solido (moneta)|solidi]]'') dell'Impero romano d'Oriente ritrovate in Cina risalgono invece al regno dell'imperatore bizantino [[Teodosio II]] (r. 408-450) e, in totale, solo quarantotto di esse sono state trovate (contro circa milletrecento monete d'argento) nello [[Xinjiang]] e nel resto della Cina.<ref name="hansen 2012 p97"/> L'uso delle monete d'argento a [[Turfan]] continuò ben oltre la campagna Tang contro Karakhoja e la conquista cinese del 640, con un graduale passaggio alla monetazione cinese in bronzo nel corso del VII secolo.<ref name="hansen 2012 p97"/> Il fatto che queste monete romane orientali fossero quasi sempre rinvenute insieme a monete persiane sasanidi d'argento, e che le monete d'oro bizantine fossero utilizzate soprattutto come oggetti cerimoniali o [[Talismano|talismani]], conferma la centralità preminente dell'area della [[Grande Persia]] nel commercio cinese lungo la Via della Seta centroasiatica, rispetto all'Impero romano d'Oriente.<ref>{{cita libro | autore=Valerie Hansen | anno=2012 | titolo=The Silk Road: A New History | città=Oxford | editore=Oxford University Press | pp=97-98 | isbn=978-0-19-993921-3}}</ref>
 
=== Mercanti sogdiani nel Bacino del Tarim ===
[[File:Cave 188, lunette, Central Asian foreigner.jpg|thumb|Straniero centroasiatico in adorazione di [[Maitreya]], [[:Commons:Category:Buddha Cave (Cave 188)|Grotta 188]].]]
Le [[grotte di Kizil]] vicino a [[Kucha]], nel cuore del [[Bacino del Tarim]], presentano molte scene raffiguranti mercanti dell'Asia centrale risalenti al V-VI secolo: queste combinano l'influenza della sfera dell'Iran orientale, all'epoca occupata dall'[[Impero sasanide]] e dagli [[Eftaliti]], con forti elementi culturali sogdiani.<ref name="EH48">{{cita libro | autore=Herbert Hertel | titolo=Along the Ancient Silk Routes: Central Asian Art from the West Berlin State Museums | anno=1982 | pp=48-49 | url=https://archive.org/details/AlongtheAncientSilkRoutesCentralAsianArtfromtheWestBerlinStateMuseums/page/n47/mode/2up}}</ref><ref name="CB99">{{cita libro | autore=Christoph Baumer | titolo=The History of Central Asia: 4-volume set | data=18 aprile 2018 | editore=Bloomsbury Publishing | isbn=978-1-83860-868-2 | pp=99, 484 | url=https://books.google.com/books?id=DhiWDwAAQBAJ&pg=RA1-PA99}}</ref> La Sogdiana, posta al centro di una rinnovata [[Via della Seta]] che collegava la Cina all'Impero sasanide e all'[[Impero bizantino]], conobbe allora una fase di grande prosperità.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Etienne de la Vaissière | titolo=Oxford Handbook of Late Antiquity: 5 Central Asia and the Silk Road | curatore=S. Johnson | serie=Oxford Handbook of Late Antiquity | editore=Oxford University Press | pp=144-160 | anno=212 | url=https://www.academia.edu/4824639}}</ref>
 
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File:Dragon-King Mabi saving traders, Kizil cave 14.jpg|Il Re-Drago salva dei mercanti, Grotta 14, [[Grotte di Kizil]].
File:Dragon-King Mabi saving traders, Kizil cave_17.jpg|Drago bicefalo che cattura mercanti, Grotta 17.
Sab leading the way, Kizil Cave 17.jpg|Sab che apre la strada ai 500 mercanti, Grotta 17 di Kizil.
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