Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix wlink ripetuti
m fix wlink ripetuti
Riga 417:
I vangeli, immediatamente dopo la descrizione della passione e della morte di Gesù, riportano alcuni fatti avvenuti dopo la deposizione del cadavere di Gesù: il rinvenimento della [[tomba vuota]] e le apparizioni di Gesù alle discepole (Maria Maddalena, [[Maria di Giacomo]], [[Salome (discepola di Gesù)|Salome]]), interpretati dai cristiani come segni di una sua [[Resurrezione di Gesù|Resurrezione]]. La scoperta avvenne all'alba del giorno dopo il sabato ({{passo biblico|Mc16,2;Lc24,1;Gv20,1|libro=no}}), cioè [[domenica]], anche se l'originale greco di {{passo biblico|Mt28,1|libro=no}} può indicare l'inizio della notte tra sabato e domenica.<ref>Vedi [[Bibbia TOB]], nota a {{Cita passo biblico|Mt|28,1}}.</ref> In seguito, sono testimoniate anche delle apparizioni di Gesù agli apostoli e ad altri discepoli ({{passo biblico|Gv21,1-2;At1,3;At3,15;1Cor15,3-8|libro=no}}).
 
I Vangeli dicono che, quaranta giorni<ref group=Nota>Ma 40 è una cifra simbolica giudaica, ricorrente nei testi biblici per indicare indefinitamente un lungo periodo.</ref> dopo la risurrezione, Gesù ascese al cielo. In altri testi sacri cristiani, come l'[[Apocalisse di Giovanni]], si parla del ritorno di Gesù, che le [[chiese cristiane]] attendono, definito "[[seconda venuta]]" o "''[[Parusia|parusía]]''", ritorno che dovrà coincidere con il Giorno del giudizio e l'inizio di «un nuovo cielo e una nuova terra» ({{passo biblico|Ap21,1|libro=no}}).
 
La successiva tradizione cristiana ha ritenuto come storico l'evento della risurrezione, riconoscendo questa con professioni di fede e di culto.<ref group=Nota>Il più antico testo cristiano che riconosce la risurrezione di Gesù è {{Cita passo biblico|1Cor|15,3-8}}, databile alla primavera del 56 (vedi [[Bibbia TOB]], p. 2608). Tra i pronunciamenti ufficiali cristiani relativi alla risurrezione di Gesù, vedi il [[Simbolo niceno]] del 325 («καὶ ἀναστάντα τῇ τριτῇ ἡμέρᾳ», "e che è risorto il terzo giorno"), il 3° articolo della ''[[Confessione augustana]]'' [[protestante]] del 1530, il 4° dei ''[[Trentanove articoli di religione]]'' [[anglicana]] del 1562, il n. 631 del ''[[Catechismo della Chiesa Cattolica]]'' del 1992.</ref> Quegli studiosi moderni che negano questa interpretazione ritengono che si tratti di una mistificazione degli apostoli,<ref group=Nota>Questa ipotesi era sostenuta già in epoca apostolica dagli [[Ebrei]] ({{Cita passo biblico|Mt28,11-14}}), e in epoca contemporanea è stata ripresa da [[Reimarus]] (''Frammenti'', libro II, 1862) e altri. [[Ernest Renan]] lascia aperta questa possibilità ([[Ernest Renan]], ''Vita di Gesù'', 1863, tr. it. 1994, p. 179).</ref> o di una convinzione sorta a seguito di [[Allucinazione|allucinazioni]],<ref group=Nota>Così David Friedrich Strauß (''Vita di Gesù'', 1835); [[Ernest Renan]] opta per questa possibilità ([[Ernest Renan]], ''Vita di Gesù'', 1863, tr. it. 1994, p. 179: «Potenza divina dell'amore! momenti sacri, in cui la passione di un'allucinata risuscita un Dio al mondo!»).</ref> o della riproposizione nel mondo giudaico di un mito diffuso nella religiosità ellenistica, babilonese e fenicia, relativo ad una divinità che muore e risorge.<ref group=Nota>Vedi in particolare [[Mitra (divinità)|Mitra]] e [[Attis]] (così [[James Frazer]], ''[[Il ramo d'oro]]'', 1911-1915, tr. it. 1992, pp. 408-413), ma anche [[Dioniso]] e [[Osiride]].</ref>
Riga 484:
[[File:Spas vsederzhitel sinay.jpg|min|verticale|sinistra|[[Icona (arte)|Icona]] del Cristo Pantocratore dipinta ad [[encausto]], conservata nel [[monastero di Santa Caterina (Egitto)|monastero di Santa Caterina]], [[Monte Sinai (Egitto)|monte Sinai]], VI-[[VII secolo]]]]
La Chiesa cattolica, già prima del [[Grande Scisma]], ha elaborato un insieme di dottrine e dogmi definiti come cristologia, durante i primi sette concili ecumenici, in base ai quali altre correnti di pensiero o altre interpretazioni delle scritture sono state definite "[[eresie]]".
* I. [[Primo concilio di Nicea]] ([[325]]). Nel cosiddetto [[Simbolo Niceno]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0141/_P1.HTM n. 125].</ref> (o "Credo breve") il Figlio è definito consustanziale (''omoùsion'') al Padre, cioè «della stessa [[Sostanza (filosofia)|sostanza]] del Padre», con un'implicita condanna della [[Arianesimo|dottrina di Ario]].
* II. [[Primo concilio di Costantinopoli]] (381). Ribadisce il [[concilio di Nicea]] formulando il [[Simbolo niceno-costantinopolitano]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0140/_P1.HTM n. 150].</ref> ("Credo lungo"), ampliamento del precedente.
* III. [[Concilio di Efeso]] ([[431]]). Stabilisce che Maria è «Madre di Dio» (Θεοτόκος, ''[[Theotókos]]'') e che in Cristo sono unite la natura umana e divina in una sola persona, condannando implicitamente il [[difisismo]] di Nestorio, l'adozionismo e il docetismo.<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0137/_P3.HTM nn. 252-263].</ref>
Riga 542:
=== Ebraismo ===
{{vedi anche|Gesù nell'ebraismo}}
L'[[Ebraismo]] non riconosce Gesù come il Messia atteso, né tanto meno gli attribuisce natura divina, caratteristiche che sono considerate estranee alla tradizione ed alla religione monoteistica ebraica.<ref group="Nota">«Il punto è questo: l'intera Cristologia della Chiesa - l'intero complesso delle dottrine sul Figlio di Dio che morì sulla croce per salvare l'umanità dal peccato e dalla morte – è incompatibile col giudaismo e sicuramente in disaccordo con l'Ebraismo che l'ha preceduta»; cfr. Rayner, John D. ''A Jewish Understanding of the World'', Berghahn Books, 1998, p. 187. ISBN 1-57181-974-6. «Per un Ebreo, comunque, qualsiasi forma di ''shituf'' equivale all'idolatria vera e propria. Non c'è quindi nessuna possibilità che un ebreo accetti Gesù come una divinità, come un mediatore o un redentore (messiah), o anche come un profeta, senza aver rinnegato il giudaismo»; cfr. Schochet, Rabbi J. Immanuel. [http://www.cjnews.com/pastissues/99/july29-99/feature/feature2.htm "Judaism has no place for those who betray their roots"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20041124055959/http://www.cjnews.com/pastissues/99/july29-99/feature/feature2.htm|data=24 novembre 2004}}, ''[[Canadian Jewish News]]'', July 29, 1999.</ref> [[Mosè Maimonide]], [[rabbino]] del [[XII secolo]] e fondamentale teologo ebraico, lo chiama «Gesù il Nazareno», e lo considera alla stregua di un rabbì itinerante, al quale la successiva tradizione cristiana, mentendo, ha attribuito miracoli e di cui ha falsamente proclamato la resurrezione.<ref>Cfr. [[Maimonide]], ''Lettera allo Yemen'', par. 17, [https://en.wikisource.org/wiki/Epistle_to_Yemen/XVII testo in inglese].</ref>
 
Circa il [[processo di Gesù]] che ne decretò la morte, secondo la ''[[Jewish Encyclopedia]],''<ref>''[http://jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=254&letter=J&search=Jesus Jesus of Nazareth]'', paragrafi "The Last Supper" e "His Death".</ref> la responsabilità fu della "arrogante" gerarchia [[sadducea]]. Questa ne decretò la morte consegnandolo a Pilato, ma non istituì un vero e proprio processo [[sinedrita]] (che avrebbe coinvolto anche l'[[ebraismo farisaico]], da cui deriva l'[[ebraismo rabbinico]]). Il principale motivo della condanna non derivò da questioni teologiche relative alla divinità o messianicità di Gesù, ma dalla reazione all'episodio della cosiddetta [[purificazione del Tempio]] da lui compiuto.
 
=== Islam ===
{{vedi anche|Gesù nell'islam}}
Sulla base del [[Corano]], i seguaci dell'[[Islam]] onorano la figura di Gesù (<span style="font-size: 120%;">عيسى</span>, ''ʿĪsā'' in [[Lingua araba|arabo]]) e lo considerano un profeta e il Messia. L'Islam crede nel suo concepimento verginale da Maria, definita appunto ''al-Batūl'', "la Vergine" ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,47]; [http://www.sufi.it/Corano/19.htm XIX,20]; [http://www.sufi.it/Corano/21.htm XXI,91]; [http://www.sufi.it/Corano/66.htm LXVI,12]). Gesù è un grande profeta di Dio (<span style="font-size: 120%;">ﺭﺴﻮﻝ الله</span>, ''rasūl Allāh'', [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]; [http://www.sufi.it/Corano/61.htm LXI,6]; [http://www.sufi.it/Corano/6.htm VI,85]), ma di natura umana, e non divina (IV,171; [http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,75]). Ha compiuto miracoli «col permesso di Allah» (V,110): cosa che non fu concessa neanche a [[Maometto]], se si eccettua la sua perfetta fedeltà alla lettera del Messaggio divino, nel momento in cui egli lo riproponeva agli uomini. Non fu Gesù a essere crocifisso e morire in croce («qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui», IV,157). Ascese al Cielo (III,55), senza dunque risorgere («Iddio lo innalzò a Sé», IV,158). In base al versetto «Egli non è che un Presagio per l'Ora» ([http://www.sufi.it/Corano/43.htm XLIII,61]), Gesù sarebbe destinato a tornare nel mondo, come [[Mahdi]], prima del [[giorno del Giudizio]], apparendo all'altezza del [[minareto]] cosiddetto "di ʿĪsā" nella [[Grande Moschea degli Omayyadi]] di [[Damasco]]. Il suo fine di combattere e sconfiggere il [[Dajjāl]] sarà coronato da successo ed egli potrà avviare quindi un quarantennio di perfetta vita islamica sulla Terra, prima di morire, infine, di morte naturale ed essere sepolto a [[Medina]], risorgendo subito dopo, nell'apocalittico ''Yawm al-dīn'' per il definitivo giudizio divino.<ref group="Nota">Nel lemma «ʿĪsā», curato da [[Georges Chehata Anawati]], su: ''Encyclopédie de l'Islam'', oltre Bayḍāwī (''Anwār al-tanzīl wa-asrār al-taʾwīl''), il dotto orientalista domenicano cita in proposito il [[sunnita]] [[hanafita]] Muḥammad Anwār Shāh al-Kashmīrī al-Hindī (''al-Taṣrīḥ bi-mā tawātara fī nuzūl al-Masīḥ'', Aleppo, 1965)</ref> La necessità della sua morte sembra d'altronde coerente con l'assioma per cui a nessun uomo è concessa l'immortalità, tanto che anche Maometto dovette morire nel [[632]].
 
Alcuni commentatori del Corano (tra cui Zamakhsharī e Baydāwī)<ref name="muslim">Vedi Christine Schirrmacher, [http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf The Crucifixion of Jesus in View of Muslim Theology] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080514115952/http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf |date=14 maggio 2008 }}, 1997.</ref> sostengono che uno degli apostoli (magari [[Pietro apostolo|Pietro]]) si sia offerto come "sostituto" per il maestro, nella speranza di ottenere il paradiso come ricompensa. Tra le altre ipotesi avanzate circa l'identità del sostituto: Simone di Cirene,<ref name="BasilideSet" /> Giuda Iscariota,<ref>Vedi [[Vangelo di Barnaba]], nn. 216-217, [http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html testo EN] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080907005131/http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html |data=7 settembre 2008 }}.</ref> [[Satana]], un soldato romano di nome Titanus, o un altro sconosciuto.
Riga 557:
La fede [[Bahá'í]] considera Gesù come una manifestazione dell'unico Dio, al pari di Muhammad, [[Buddha]], [[Krishna]], [[Zoroastro]] e dei messaggeri delle altre grandi religioni.<ref>Vedi Robert Stockman, [http://bahai-library.com/index.php5?file=stockman_jesus_bahai_writings Jesus Christ in the Baha'i Writings] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070930182817/http://bahai-library.com/index.php5?file=stockman_jesus_bahai_writings |date=30 settembre 2007 }}, 1992.</ref> Gesù come tutte le manifestazioni di Dio ha una doppia natura, umana e divina; tuttavia, non è possibile che sia presente nella sua persona la pienezza di Dio, in quanto egli è assolutamente trascendente. Gesù è il Messia preannunciato dall'Antico Testamento. Come i cristiani e i musulmani, anche i bahá'í credono nel concepimento verginale di Gesù, tuttavia ritengono che Egli è Figlio di Dio in senso spirituale, ma non biologico.<ref>[http://www.bahai.it/attachments/175_cento%20domande%20e%20cento%20risposte.pdf Fede Bahá'í, 100 domande e 100 risposte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150922022304/http://www.bahai.it/attachments/175_cento%20domande%20e%20cento%20risposte.pdf|data=22 settembre 2015}}</ref> [[Bahá'u'lláh]], il fondatore della Fede [[Bahà'i]], rappresenta il ritorno di Gesù in senso spirituale e non fisico.
=== Religioni classiche ===
La figura di Gesù e il suo insegnamento vengono investigati dai teologi e filosofi del cosiddetto «[[paganesimo]]» solo a partire dal III secolo. Al riguardo, tuttavia, disponiamo di poche fonti, per lo più mediate dalle opere dei [[Padri della Chiesa]] del [[IV secolo]].
 
Il principale testo di riferimento è certamente la ''Filosofia desunta dagli oracoli'', opera perduta del filosofo «pagano» [[Porfirio]] (203-305). In quest'opera, Porfirio, come riporta [[Sant'Agostino]], afferma:
Riga 607:
Per secoli l'iconografia ha privilegiato l'aspetto maestoso e glorioso di Gesù risorto, rappresentato dal modello del Pantocratore ("onnipotente"). A partire dal [[Medioevo]], in concomitanza con la predicazione di [[Francesco d'Assisi]], si afferma definitivamente in Occidente la raffigurazione della crocifissione, che si affianca a quella di Gesù risorto.
 
Nel [[Rinascimento]], la figura di Gesù si laicizza e diventa il prototipo dell'uomo perfetto. Tale visione avrà il suo massimo esponente in [[Michelangelo]], che nel [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]] recupera l'immagine paleocristiana del Cristo imberbe.<ref>In riferimento a tutto il paragrafo, vedi Flavio Caroli, ''Il volto di Gesù. Storia di un'immagine dall'antichità all'arte contemporanea'', Mondadori, Milano 2008.</ref>
 
{{clear}}