Giarratana: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Corretto errore di battitura Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS App section source |
m clean up, replaced: |lingua=it-IT → |lingua=it, dell''' → dell{{'}}'' |
||
Riga 63:
* [[Parco forestale Calaforno]], condiviso con [[Monterosso Almo]], dove si trova un [[ipogeo|ipogeo preistorico]]: un susseguirsi di ben 35 piccole camere che in epoca remota sono servite da necropoli e riadattate poi ad abitazioni. La struttura sotterranea è considerata tra le più importanti della Sicilia preistorica, pertanto di interesse storico e antropogico.
* Palazzo Barone.
* Sito archeologico di "Terravecchia"<ref name=":1
* ''"Ù rugghiu"'', antica fontana.
* Villa romana in contrada Margi, risalente al III sec. e.v.<ref name=":0" />
Riga 87:
{{S sezione|Istruzione}}
==== Scuole ====
Il territorio comunale accoglie tre dei sei plessi facenti parte dell{{'}}''Istituto comprensivo "Luigi Capuana"''<ref>{{Cita web|url=http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/RGIC80100C/ist-comp-luigi-capuana/|titolo=IST. COMP. LUIGI CAPUANA|sito=Scuola in Chiaro|lingua=it
* La scuola statale dell'infanzia "Arcobaleno", con sede in Via Canonico Marziano s.n.c.
Riga 131:
Pochi giorni prima della sagra vengono allestiti degli stand nei quali la cipolla verrà poi cucinata e servita in ogni modo: cotta, cruda, accompagnata da formaggio, vino e altre bontà. Oltre a questi vengono allestiti altri stand con i prodotti tipici del paese come, ad esempio, il torrone “Trapani”, il miele di “Roccuzzo”, l'origano di “Drago”, l'olio, il paté e le olive di “Angelica”, il formaggio-pecorino di “Lissandrello” e “Tuminello” e i biscotti del “Forno delle tradizioni”.
La sagra è grado di richiamare ogni anno migliaia di persone, sino a far diventare Giarratana un punto di riferimento insostituibile dell'area iblea in occasione della vigilia di Ferragosto. A rendere ancora più suggestivo l'appuntamento viene spesso organizzato un concerto in piazza “13 ottobre 1902”, nel cuore di Giarratana. A fine serata viene premiata la cipolla più grossa che rispetti determinati criteri prestabiliti e che in certi anni arriva a pesare anche
Tanti altri sono i momenti che caratterizzeranno la giornata del 14 agosto, a cominciare dalle visite guidate al museo a cielo aperto oltre all'esposizione di mostre di manufatti in terracotta presso l'aula consiliare. Di grande attrazione anche la rassegna sui prodotti tipici dell'artigianato ibleo, l'esposizione al palazzo Barone di manufatti e filati, nel quartiere ''Cuozzu'', e nei bassi dell'altro palazzo Barone, in via XX Settembre. La cipolla per Giarratana risulta essere motore di sviluppo economico, e per questo la cittadinanza tutta non può esimersi dal dedicarle una sagra con tutti gli onori.
Riga 144:
* La serata dedicata al '''Giarratanese nel Mondo''', il 22 agosto, durante la quale vengono premiati i cittadini che hanno recato onore al paese pur vivendo in luoghi anche assai distanti.
Così come avviene per i festeggiamenti della Vergine, già alla vigilia il paese si anima. In occasione della solennità di San Bartolomeo, inoltre, la Chiesa cattolica concede l’indulgenza plenaria applicabile per sé o per le anime dei defunti, alle solite condizioni, al fedele che, dal tramonto del 23 alla mezzanotte del 24, visita la chiesa di San Bartolomeo.
Dopo il consueto risveglio al suono della banda che marcia lungo le vie della strada, la tradizionale ''Sciuta'' (''uscita'', in siciliano) avviene in maniera non dissimile da quella della Madonna della Neve, se non per la differente posizione e architettura delle chiese. Se quella della Vergine è, infatti, nota per la corsa in salita del feretro, la spettacolarità di quella di San Bartolomeo la si deve alla ripida scalinata di diciannove gradini che i portatori devono affrontare per arrivare sul piano stradale dove i cittadini accolgono il patrono al grido di ''"Autu ù patronu"''. La processione inizia dunque il suo lento cammino, accompagnato da preghiere e marce intonate dalla banda e scandito dal suono della campana d'argento, che avverte (quando la banda tace) la cittadinanza del passaggio del simulacro, tra le vie del quartiere antico, ''ù cuozzu''. Seguono la ''cena'' e la processione serale, che riprende il cammino interrotto la mattina, fino a sera inoltrata quando il feretro viene riportato in chiesa dove verrà riposto nella sua cappella in attesa dei festeggiamenti dell’anno successivo. Anche in questo caso la festa si chiude con lo spettacolo pirotecnico.
I colori del santo patrono sono il rosso e l'oro e vengono vestiti ed esposti, così come nel caso della festa della patrona, il 24 agosto.
Il locale simulacro mostra il santo su un trono lavorato tra volute di foglie d’acanto e putti, con la mano destra benedicente, mentre con la sinistra tiene il coltello, simbolo del martirio subito.
==== Il presepe vivente ====
|