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=== Età moderna ===
{{Vedi anche|Diritto dell'età moderna}}
[[File:Dirck van Delen - The Lawyer's Cabinet.jpg|miniatura|Studio di un avvocato raffigurato da [[Dirck van Delen]] (1624)]]
Con l'affermarsi dell'[[umanesimo|Umanesimo rinascimentale]] nel [[XV secolo]] in Europa andò a rivoluzionarsi l'approccio agli antichi testi legislativi ora sottoposti a un'analisi [[filologia|filologicamente]] rigorosa, come fecero in particolare i giuristi della "''[[scuola culta]]''". Nel corso del secolo seguente lo [[Stato assoluto]] si impadronì del mondo giuridico per mezzo delle sue leggi, dei suoi funzionari e dei suoi tribunali, relegando a un ruolo di secondo piano la giurisprudenza dei dottori che aveva plasmato il diritto medievale. Ma fu anche l'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]] a mutare radicalmente il contesto rispetto al passato. Grazie a essa in breve tempo in Europa iniziò a circolare una mole di pubblicazioni di diritto, spesso afflitte da contraddizioni, tale da causare l'instaurarsi di una sostanziale incertezza nell'applicazione della giustizia. Nel frattempo, l'[[Impero ottomano]] [[Espansione dell'Impero ottomano|estendeva il proprio dominio]] sul mondo islamico [[sunnismo|sunnita]], sviluppando un sistema giuridico duale: la ''[[sharia]]'', basata su fonti religiose, e il ''[[qanun]]'', diritto secolare emanato dai sovrani. Le minoranze religiose godevano di autonomia, ma spesso ricorrevano ai tribunali islamici. I giudici (''[[qadi]]''), formati nelle scuole imperiali, applicavano norme religiose e usanze locali. Il sultano [[Solimano il Magnifico]] (1494-1566) codificò organicamente il diritto, guadagnandosi il titolo di "Legislatore".
[[File:Esprit Loix 1749.JPG|thumb|left|verticale|Frontespizio del secondo volume del ''[[L'Esprit des Lois|De l'esprit des {{sic|loix}}]]'' in un'edizione del 1749]]
Se il [[Cinquecento]] fu un secolo di spaccatura con il passato, nel Seicento si assistette allo sviluppo di diverse branche del diritto, come il [[diritto commerciale]] e il [[diritto penale]], e l'elaborazione di nuove teorie. Tra queste grande fortuna ebbe il [[Giusnaturalismo|giusnaturalismo moderno]] in cui si rielaborarono i concetti classici del [[diritto naturale]] in chiave [[razionalismo|razionalistica]] e umanistica spesso con il fine di spiegare e giustificare l'autorità conferita al sovrano. Diverse furono le risposte dei filosofi e giuristi del tempo, tra i quali quelle di [[Ugo Grozio|Grozio]], [[Thomas Hobbes|Hobbes]], [[John Locke|Locke]] e [[Samuel von Pufendorf|Pufendorf]], ma praticamente tutte introdussero il concetto di "[[contratto sociale]]". Negli stessi anni [[Christian Thomasius]] e [[Gottfried Wilhelm von Leibniz]] anticiparono con il loro pensiero molte delle teorie che caratterizzeranno il secolo successivo. Il Seicento vide anche la [[Rivoluzione inglese]] che portò l'[[Inghilterra]] a virare da Stato assoluto a Stato [[costituzionalismo|costituzionale]]; contemporaneamente continuò lo sviluppo del ''[[common law]]'' soprattutto nel campo del [[diritto commerciale]].
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