Depeche Mode: differenze tra le versioni
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Già alcune tracce di ''Some Great Reward'' permettevano ai fan dei Depeche Mode di comprendere che l'atmosfera intorno alla band stava mutando: l'aria si faceva più rarefatta, la contenuta solarità dei primi anni stava scomparendo, per lasciare posto al buio e a un umore più malinconico. Infatti, nel 1986 si apre la seconda fase del gruppo, con ''[[Black Celebration]]'', disco dai toni più cupi, [[Rock gotico|gothic e dark]],<ref name="informarea">{{cita web|url=https://www.informarea.it/depeche-mode-dalle-origini-al-nuovo-album-nel-2012/|titolo=Depeche Mode: dalle origini al nuovo album nel 2012|autore=Fabrizio Cannatelli|sito=Informarea}}</ref> che caratterizzeranno tutta la produzione seguente. È interessante notare che si tratta dell'unico album dei Depeche Mode che prende il nome da una canzone contenuta al suo interno. A partire da questo album, in particolare con la canzone ''[[Here Is the House]]'', Martin riprende a suonare la chitarra, abbandonata tempo prima, quando la band aveva optato per delle sonorità più sperimentali ed elettroniche, dimostrando di preferirle a quelle maggiormente acustiche.
Nel 1987 con l'uscita di ''[[Music for the Masses]]'' (il titolo di questo disco nasce da un'idea di Gore che, mentre stava visionando dei dischi di musica, notò un disco dal titolo suggestivo: ''Music for the Millions'') e dei singoli ''[[Strangelove (singolo)|Strangelove]]'', ''[[Never Let Me Down Again]]'' e ''[[Behind the Wheel]]'' i Depeche Mode si consacrano definitivamente anche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con un gigantesco concerto al [[Rose Bowl]] di [[Pasadena (California)|Pasadena]], al quale partecipano più di 60.000 persone<ref name="ondamusicale"/>, immortalato nel doppio disco ''[[101 (album)|101]]'' e nel video [[VHS]] che porta lo stesso titolo e che può essere considerato un vero e proprio film, con la regia di [[D. A. Pennebaker]].
=== ''Violator'' e ''Songs of Faith and Devotion'': dall'apice alla crisi ===
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