Luisa Calzetta: differenze tra le versioni
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=== La morte al Passo dei Guselli ===
Nel pomeriggio del 3 dicembre 1944 la Tigrona si unì al distaccamento "Gusano" in direzione del Pellizzone per ritirarsi. Al mattino del 4 dicembre 1944, una volta a [[Morfasso]], il comandante Prati vide una cinquantina di partigiani su due automezzi tornare in Val Nure. Da loro seppe che i Mongoli erano prostrati dai rastrellamenti e i partigiani intendevano stabilirsi a Prato Barbieri per sbarrare la strada alla Turkestan in caso volesse sconfinare in Val d'Arda. Calzetta si unì a loro, seguendoli attraverso il [[Passo dei Guselli]], una località morfassina. I soldati della Turkestan, che si trovavano già nei paraggi per fare razzia di beni alimentari, si accorsero dell'arrivo dei partigiani. Si appostarono tra le case di Guselli e, una volta arrivati gli autocarri dei partigiani, con un'imboscata li investirono di raffiche di mitra, compiendo una carneficina. Calzetta era nella cabina dell'autista di uno degli autocarri, uscì a fatica poiché una delle portiere era bloccata e, una volta a terra, impugnò la pistola e sparò per difendersi, ma venne colpita a morte dalle scariche di mitra della Turkestan, all'età di 25 anni. Morì insieme ad altri 25 partigiani<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Redazione|url=https://www.piacenzasera.it/2019/12/75-anni-fa-il-sacrificio-dei-partigiani-ai-guselli-il-ricordo-tra-la-nebbia/321753/|titolo=75 anni fa il sacrificio dei partigiani ai Guselli, il ricordo tra la nebbia|sito=piacenzasera.it|data=2019-12-02|accesso=2025-08-28}}</ref>, altri 8 vennero giustiziati successivamente. A Luisa Calzetta venne conferita postuma la [[Ricompense al valor militare|Medaglia d’Argento al Valor Militare]]<ref name=":0" />.
== Note ==
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